"Dovresti smetterla di tornare a casa ubriaco!" le urla di mamma arrivano fin fuori casa
"Falla finita!"
Un piatto che si rompe al suolo.
Chiudo gli occhi e faccio un bel respiro, per poi entrare in quella che dovrebbe essere la mia casa.
"Oh! Guarda un po'! È arrivata quell'idiota di tua figlia!" ride maligno mio padre
Anche se per me non lo è più da quando è diventato il mostro che è adesso.
Abbasso la testa e stringo i pugni, continuando a camminare verso le scale.
Non devo reagire, ho smesso di reagire da un pezzo.
Mi chiudo in camera e scivolo lungo il legno della porta.
Le urla di mio padre continuano a sentirsi per tutta la casa e dopo un po' si aggiungono i singhiozzi della mamma.È così da quando lui se n'è andato.
Papà ha cominciato a bere sempre di più, poi quando mamma ha perso il lavoro è diventato aggressivo e ogni sera torna a casa ubriaco e si sfoga su di lei, la donna che dovrebbe amare. Poi sparisce per qualche ora, giusto per far svanire gli effetti dell'alcol, e torna a casa con una scatola di cioccolatini e qualche parola dolce.
Ma il brutto di tutto questo è che mia madre nonostante tutto continua ad amarlo, perché troverà sempre del bene in quel uomo per quanto possa essere diventato cattivo.Una mezz'ora dopo le urla cessano e si sente solo il rumore dei cocci di vetro che vengono raccolti da terra.
Apro la porta della mia camera e scendo in cucina, dove mi si ripresenta la stessa scena di sempre.La mamma è china a terra, le mani tremanti che raccolgono i resti dei piatti rotti, gli occhi rossi, le guance rigate e i lividi su tutto il corpo.
Mi inginocchio accanto a lei e la abbraccio forte.
Le sue lacrime mi bagnano la spalla e sono sempre più convinta che lei è la donna più forte che conosco."Finisco io qui...sdraiati un po'!" le sussurro
Annuisce esausta e si dirige in soggiorno con un passo barcollante.
Vorrei che mio padre restasse qui e vedesse quanto la mamma è distrutto e ferita quando lui se ne va imprecando e sbattendo la porta.Senza rendermene conto ho finito per risistemare tutto il casino che ha combinato.
Poggio lo straccio nel lavandino e mi passo le mani sugli occhi nervosamente.
Perché è tutto così complicato?Esco dalla cucina e mi avvicino al divano dove è stesa la mamma.
Sta dormendo, gli occhi chiusi, il volto contratto in una smorfia e le labbra strette. Le passo una mano sulla fronte sporca di sangue e piena di lividi, e la vedo rilassarsi un po'.
La copro con una coperta e le lascio un bacio fra i capelli, per poi uscire di casa.Prendo una grossa boccata dell'aria fresca di questa notte e salgo in macchina.
Ho bisogno di alcol ora.
Mi dirigo in un posto fuori città. È abbastanza particolare come posto. Si fanno incontri di box illegali, cosa che io non farò mai, ma i ragazzi che lottano sono davvero fenomenali.Parcheggio l'auto vicino alle altre e rivolgo lo sguardo al vecchio capannone davanti a me.
Da dentro si sente già la voce squillante del cronista che annuncia i nomi degli sfidanti.Entro e come al solito l'odore di fumo e alcol mi investe.
Lancio un rapido sguardo alla sala. Il ring centrale è vuoto e il cronista sta parlando con una ragazza mezza svestita ai bordi di esso. Un ragazzo più o meno della mia età sta raccogliendo le scommesse, mentre parecchia gente gli si affolla attorno.Mi dirigo verso il bar e ordino una vodka alla fragola.
Il barista mi squadra da capo a piedi, ma poi prepara il mio drink senza dire nulla.
Non è affatto male come ragazzo...alto, occhi verdi, capelli neri.

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My disaster
RomancePerché loro sono Avril e Adam. Due perfetti disastri, un uragano di emozioni. Una vita fatta di corse clandestine, droga, alcol e feste. Due ragazzi troppo diversi e sbagliati da soli, ma indistruttibili insieme. Un enorme segreto, che li legherà p...