•Alex•

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L'estate è volata come al solito e il giorno, che penso tutti almeno una volta nella vita abbiamo odiato, è arrivato.
Il ritorno a scuola...

Svegliarsi con il fastidioso trillo della sveglia, la voglia di restare sotto le coperte a poltrire tutta la giornata, i capelli arruffati, le occhiaie sotto gli occhi, le corse per quell'autobus che tanto perderai comunque, i ritardi, le ramanzine, i compiti e le verifiche... insomma, la scuola non mi è mancata per niente.

Mi alzo di malavoglia dopo aver rinviato di tre volte la sveglia e do il via alla solita routine che mi accompagnerà per i prossimi nove mesi.

Mi trascino fino in bagno e dopo essermi rinfrescata e truccata, mi vesto.
Ovviamente ad attendermi non ci sono una colazione deliziosa e l'abbraccio dei miei genitori, ma un pesante silenzio e un tavolo vuoto.
Ieri c'è stato l'ennesimo scatto d'ira, ma stavolta ho dovuto portare mamma in ospedale.
Il mostro l'ha spinta giù per le scale...e per giunta non è ancora tornato a casa. Più tardi farò un giro a trovarla.

Prendo un biscotto al volo ed esco.
Sono stranamente in anticipo oggi, così mi siedo sulla panchina di legno della fermata e accendo il telefono.
Ho una notifica.

Da Adam:
Buongiorno scema! ;-P

Un piccolo sorriso mi spunta sulle labbra.
Non lo ammetterò mai, ma mi piacciono i suoi messaggi del buongiorno o della buonanotte.

In questo mese ci siamo avvicinati molto.
Ho scoperto parecchie cose di lui e potrei definirlo il mio migliore amico ora.
Già! Perché Jeremy ultimamente è assente e misterioso, non è mai veramente con noi e torna a casa sempre più tardi.

Da Avril:
Giorno anche a te, idiota!

Vedo in lontananza l'autobus che si avvicina fino a fermarsi davanti a me.
Salgo senza prestare attenzione a chi è già seduto lì dentro e continuo a guardare il telefono.

Da Adam:
Sai?! È maleducazione non salutare l'autista...

Ma che? Alzo lo sguardo e percorro tutte le facce dei passeggeri, ma di Adam nessuna traccia.

Da Avril:
Sei uno stalker per caso?

"No! Sono un ragazzo normale che sta andando a scuola!" sento una voce calda arrivarmi da dietro il collo

Mi volto e lo guardo da testa a piedi.

Wow...è bello anche alle sette di mattina con i capelli spettinati e la faccia di chi ha fatto le ore piccole...

Avril!
Sì sì! La smetto!

"Io continuo a pensare che tu mi segua e comunque non sei un ragazzo normale!"

Lo vedo sorridere, ma appena arriviamo davanti scuola lo vedo sistemarsi il ciuffo nero e guardare il suo riflesso nel vetro appannato del finestrino.

"Che stai facendo?" ridacchio

Mi ignora completamente e appena le porte si aprono scompare fra la folla di studenti.

Chi lo capisce questo?

Scendo anch'io e mi dirigo in classe, non ho nessuno con cui stare qui fuori e non so dove sia Jeremy.

Mi sistemo all'ultimo banco vicino alla finestra, almeno se la lezione è noiosa guarderò il panorama.

Sento qualcuno schiarirsi la voce accanto a me, così mi volto.

My disasterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora