Mi stava veramente aspettando accanto alla porta. Era appoggiato al muro, in quella posa indolente in cui l'avevo visto la prima volta.
Mi sorrise, mettendosi dritto.
- Ciao. -
- Ciao. -
Era reale. Era un ragazzo reale, che voleva veramente fare parte della mia band.
- Questo è mio fratello. - dissi, indicando Jo.
Loro si salutarono battendo il pugno, nocca contro nocca.
Avrei voluto salutarlo anch'io in quel modo.
Era molto più spontaneo del freddo "ciao".
- Jonha. - si presentò.
- Seth. -
Mi piaceva il suono della sua voce. Era rilassante. Rassicurante.
Ci fu un attimo di silenzio imbarazzante, poi Seth disse:
- Dai, venite su. Vi faccio vedere la mia chitarra. -
Mi fece spazio, e, facendo un cenno con la testa verso le scale, sussurrò:
- Fino al secondo piano. -
Salii, imbarazzata.
Era una mia impressione o...era sembrato molto intimo, come se ci conoscessimo...da sempre? In qualche modo, effettivamente, mi ero già comportata così con Jo. Come se avessi un vantaggio rispetto a lui, anche se avevo parlato con Seth solo per un minuto.
Al secondo piano, mi fermai.
Seth mi superò, andando dritto verso una porta
"Allen" lessi.
Aprì la porta, e, da dentro, spuntò una ragazza che doveva essere all'incirca della mia età.
- Seth! - esclamò. - Hai portato la tua ragazza! Com'è carina! E questi capelli!!??! Sei bionda naturale? Oddio, ha gli occhi a mandorla! Io l'ho sempre detto che un giorno avresti trovato una ragazza abbastanza bella per te.... -
Seth la interruppe, dicendo:
- Non è la mia ragazza. È solo un'amica. Tu e Vicky pensate di uscire? Perchè devo suonare, e mi serve silenzio. -
- Stavo uscendo. - rispose, seccata. Poi si rivolse a me.
- È stato una piacere, amica di Seth. - mi lanciò un'occhiata maliziosa, e uscì.
Jo, dietro di me, ridacchiò. Lo guardai male, toccandomi le guance bollenti. Che cosa imbarazzante.
Seth fece eco ai miei pensieri.
- Che cosa imbarazzante. - sospirò. - Era mia sorella, Lydia. È la sorella gemella di Vicky, ma lei non ci disturberà. -
Wow. Due sorelle gemelle.
Ci guidò lungo un corridoio, fino alla sua camera.
Era sobria, quasi vuota, in realtà. Se non fosse stato per il letto un po' sfatto, avrei detto fosse disabitata. Una camera degli ospiti o giù di lì.
Io e Jo ci scambiammo uno sguardo d'intesa. La nostra stanza non era così ordinata neanche quando la lustravamo per le occasioni speciali. Non era così ordinata neanche quando non c'erano ancora i mobili!
Rimasi in piedi, a disagio.
- Davvero hai il permesso di suonare? Il proprietario non ti riprende? -
Seth arrossì leggeremente.
- Mio nonno è il proprietario dell'intero palazzo. -
- Oh! - esclamammo io e Jo all'unisono.
Seth mi porse la sedia della sua scrivania e io gli sorrisi, sedendomi.
Allora la vidi.
La chitarra elettrica, poggiata al muro, così, tranquillamente. Era lucida, nera e rossa.
Davvero bellissima.
Seth notò il mio sguardo adorante, e fece un cenno con la testa verso di lei. Lo interpretai come un consenso, o forse un invito ad avvicinarmi, e mi alzai, andandole accanto. Potevo quasi vedermi riflessa nella vernice, talmente era lucida.
Dio, quasi la invidiavo. Mi sentivo uno sgorbio di fianco a quella bellezza.
- Molto figa. - sentenziò Jo, venutomi accanto.
- L'ho chiamata Becky. - intervenne Seth. Rise. - So che è stupido, ma... -
- Becky. - ripetei. - Penso che d'ora in poi la mia migliore amica si chiamerà Becky. La amo già. -
- Lesbicona. - cantilenò Jo.
- Smettila! - esclamai, dandogli uno schiaffo.
Risi, e, con la coda dell'occhio, vidi il mezzo sorriso di Seth mentre ci guardava.
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Again
RomanceDue ragazzi In fuga dal passato Un destino Che li unirà di nuovo Bay ha un solo obiettivo per il suo primo anno di università: dimenticare. Ma, quando il ragazzo che ha amato piú di chiunque altra persona al mondo ritorna nella sua vita, portando co...