Insieme alla voce.

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Arranco in camera, lentamente.

Sono in piedi per inerzia, solo perchè non posso crollare davanti a tutti.

Non voglio farlo, non lo farò.

Eppure, sono sconvolta.

Sconvolta almeno quanto lo ero quando ho rincontrato Seth, sconvolta e basta.

Perchè gli ho detto che lo amo.

Lo amo, al tempo presente.

Ora. Adesso.

Che lo amo, più di quanto abbia mai amato mio fratello.

Anche se Jo è stato tutto il mio mondo, per quasi tutta la mia vita.

Anche se gli avevo giurato, silenziosamente, che lo avrei sempre amato più di chiunque altro.

Ho rotto la mia promessa, ed è servito riavere Seth così vicino per rendermene conto.

Rendermi conto del fatto che amo Seth, lo amavo e lo amo ora con un'intensità che non posso comprendere neanche io stessa.

Che non potrei vivere senza di lui, mentre posso vivere senza Jo.

Che sono una bugiarda.

Quando arrivo alla porta della mia stanza ho quasi voglia di baciarla. La spingo e sguscio nella piccola apertura, per poi richiudermela alle spalle.

Mi fermo in mezzo alla stanza.

Ora che sono qui, non so cosa fare.

Vado verso l'armadio, e prima ancora di rendermi conto di cosa sto facendo, tolgo la chitarra da sotto il mucchio disordinato di felpe di mio fratello.

È di Seth, quella classica. Un giorno, dopo l'episodio della scogliera, me la sono trovata davanti alla porta, con un post-it con scritto soltanto una S.

Così l'ho tenuta.

Me la metto in grembo e suono e basta. Prima che possa impedirmelo, le mie dita strimpellano la mia canzone, la nostra canzone, e non posso fare a meno di cantarla.

La mia voce è un po' arrochita, il suono è orribile, e non riesco a raggiungere le note alte, ma é bellissimo.

È come se stessi abbandonando tutto il dolore, é come se insieme alla voce scivolassero via anche tutta la sofferenza che mi porto dietro da un anno, e che non mi ha mai lasciato dopo la morte di mio fratello.

Più canto, più acquisto sicurezza, più mi sento viva.

Mi sento stupida, perchè sto sprecando questo dono: sto sopprimendo il mio modo di essere me stessa.

Seth, per esempio, non ha smesso di suonare. Non fa spettacoli o roba del genere, ma non è raro vederlo in giro per il campus con la custodia della chitarra in spalla.

Lui non ha rinunciato alla sua passione.

Perchè io sì?

Lascio la chitarra, e canto a cappella: canzoni inventate, canzoni famose, canzoni sentite, tutte mischiate, senza inizio nè fine.

Non sto ferma.

Volteggio, saltello, e canto, canto, canto.

E in quel momento arriva Maddie.

Apre la porta e mi guarda, con gli occhi sgranati.

- Lee? - esclama.

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