Non ricordo molto delle settimane seguenti alla morte di Jo.
So che stavo a letto, senza fare niente, che ciondolavo senza meta per la casa e non sorridevo mai.
So che qualche giorno dopo ci fu il funerale, e che io non partecipai.
So che ero sola: Seth era sparito, Hana era sparita, i miei erano zombie senza forza vitale esattamente come me.
A capodanno, decisi di smetterla.
Quando sentii i botti, presi le chiavi della macchina e uscii.
- Bay... - cercò di chiamarmi mia madre. Non mi girai, non le dissi dove andavo, non presi il cellulare.
La macchina era di Jo, ma non aveva il suo odore: non l'aveva praticamente usata, era riuscito a comprarsela solo qualche mese prima di morire.
Di morire. Che merda.
Guidai a lungo, senza una vera e propria destinazione. In ogni caso, il mio inconscio mi portò sulla spiaggia del mio primo appuntamento con Seth.
Scesi dall'auto e mi tolsi le scarpe, affondando i piedi nella sabbia.
Era notte, una notte ventosa, e il mare era agitato. Mi guardai intorno, e, in lontananza, vidi che la spiaggia finiva in alte rocce nere. Percorsi la distanza che mi separava da lì a piedi, con il vento che mi scompigliava i capelli e il maglioncino troppo leggero per una notte di dicembre.
Quando arrivai, incominciai ad arrampicarmi, piano. Qualche schizzo d'acqua mi bagnò i vestiti, ma continuai.
Quando fui in cima, mi alzai in piedi e guardai in basso, dove le onde si schiantavano contro l'infinità di piccole rocce aguzze. Era molto più alto di quanto credessi quando avevo incominciato ad arrampicarmi.
Con un angolo del cervello, mi chiesi quante possibilità ci fossero di sopravvivere ad un tuffo del genere.
Non molte, pensaiMi spinsi sempre più vicina al bordo, sentendo l'adrenalina scorrermi nelle vene. Finalmente mi ero svegliata dal torpore che mi aveva circondata dalla morte di Jo: quel pericolo, l'oscillare tra la vita e la morte, mi eccitava in un modo incredibile.
Avevo il potere in mano, il potere di decidere.
Proprio mentre facevo un altro passo verso l'abisso, due braccia mi afferrarono, tirandomi qualche metro più indietro.
- Bay! - sentii ansimare la voce di Seth. Mi girai, sorpresa.
Lui era lì, davanti a me, con il giaccone che adoravo e la paura negli occhi.
Paura per me, realizzai.- Cosa ci facevi lì? - chiese, senza lasciarmi andare.
Non lo vedevo dal giorno prima della morte di Jo, quando mi aveva baciata e mi aveva detto:
- Ci vediamo, piccola. -
Mi chiesi distrattamente se fosse andato al funerale.
- Cosa ci fai TU qui, vuoi dire. - risposi. - Mi era sembrato di capire che non potevi stare con una talmente sfigata da avere un fratello morto di overdose. -
Lui alzò gli occhi al cielo.
- Non dire cazzate, B. -
- E tu spiegami. - ribattei, rabbrividendo.
Con Seth così vicino, così caldo accanto, mi ero accorta di quanto poco fossi vestita.
- Senti, mi ha solo chiamato tua madre. Aveva paura facessi qualcosa di stupido. - disse lui, stringendomi più forte. - E aveva ragione. -
- Quindi è questo l'unico motivo per cui ti sei rifatto vivo? - mormorai. - Perchè te l'ha chiesto mia madre? -
- No. - rispose lui, impassibile. - Sono venuto perchè ti amo. -
Gli baciai piano le labbra, incapace di trattenermi oltre.
Dio, quanto mi era mancato!
Lui non si ritrasse, ma contraccambiò solo per un istante. Poi si irrigidì, ed io mi staccai da lui, accarezzandogli una guancia.
- Cosa c'è? - chiesi.
Lui strofinò il volto contro il mio collo, aspirando il mio profumo.
- Avevo bisogno di pensare. - disse.
- Va bene. - sussurrai, al suo orecchio. - Ma ora sei qui, con me. -
- No. - disse, lasciandomi la vita e allontandosi da me. - Mi dispiace, Bay, ma tra noi...non può funzionare. -
Rabbrividii, esposta nuovamente al vento freddo.
- Cosa significa non può funzionare? Ha funzionato per un anno e mezzo! - protestai.
- Non può funzionare adesso. - specificò, guardando un punto imprecisato dietro di me.
Ero stordita.
- Mi stai lasciando, Seth? - chiesi, incredula.
- Si. - rispose lui, soltanto.
- Ma cosa...perchè? Hai detto di amarmi pochi... -
- Ora potrai fare una vita normale. Uscire con qualcuno, fare la stupida, essere una ragazza qualunque. - mi interruppe.
Non capivo il suo discorso, non capivo il motivo per cui mi stava lasciando.
- Io non voglio essere una ragazza qualunque! Voglio essere la tua ragazza! - urlai.
Lui scosse la testa.
- Ciò che vuoi non è ciò di cui hai bisogno. -
Scossi la testa anch'io, incredula.
- Ma vaffanculo! - sbottai. - Tu e le tue stupide scuse. Andate affanculo. -
Lo sorpassai e feci per scendere, ma lui mi afferrò per un braccio.
- Aspetta un attimo. - disse.
- Lasciami andare. - ringhiai.
- No. Ora mi ascolti. - ribadì, rinvigorendo la presa.
Ci trovammo faccia a faccia. I suoi occhi erano pieni di rabbia, appena repressa.
- Sappiamo entrambi cosa stavi per fare. - sussurrò, accennando all'orlo della scogliera. - E voglio asicurarmi che tu non la faccia mai più. -
- Non hai più potere su di me, ormai. - gli feci notare, acida.
- Ah no? - disse.
E, prima che potessi prepararmi in qualsiasi modo, mi baciò.
Mi afferrò la nuca, e premette le labbra contro le mie, con violenza. Le dischiusi, e lui morse il mio labbro inferiore, forte.
Gemetti.
Mi infilò un ginocchio tra le gambe e mi strinse le mani intorno alla vita, con le dita che premevano sulla pelle.
Piano, la sua mano scese più giù, mi accarezzò lo stomaco, per poi proseguire il suo percorso dentro la stoffa spessa dei jeans.
- Seth... - mugolai.
Lui mi baciò in collo, ed io mi inarcai contro di lui, contro la sua mano fredda.
Poi lui si separò da me, bruscamente, e mi fece un sorrisetto malizioso.
- Ecco il mio potere su di te. - sussurrò, con il fiatone.
Poi si avvicinò nuovamente, posandomi un bacio appena sotto l'orecchio.
- Non lo fare mai più. - disse. - Giuralo. -
Protestai debolmente, ancora scossa.
- Giuralo. - ripetè, mordicchiandomi l'orecchio.
- Lo giuro. - dissi, in un sospiro.
Lui fece un sorriso triste, e mi voltò le spalle.
Fu l'ultima volta che lo vidi prima di rincontrarlo a scuola, un anno dopo.
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Again
RomanceDue ragazzi In fuga dal passato Un destino Che li unirà di nuovo Bay ha un solo obiettivo per il suo primo anno di università: dimenticare. Ma, quando il ragazzo che ha amato piú di chiunque altra persona al mondo ritorna nella sua vita, portando co...