Non ne ha bisogno.

7.6K 404 12
                                    

Apro la porta e...puff, ecco spuntare Bay, così, dal nulla.

Quasi mi viene un colpo al cuore.

Immagino che questo significhi che la conversazione in corridoio è reale, ma in realtà non riesco a pensare ad altro che al fatto che è proprio qui, nella mia stanza.

Mi sale il sangue alla testa.

Devo fare uno sforzo quasi fisico per impedirmi di spingerla contro il muro, assaggiare le sue labbra, di nuovo, e toccare ogni centimetro del suo corpo.

Poi noto Maddie dietro Bay, e l'incanto si spezza.

In qualche modo, vorrei allontanarla da lei, perchè..non so, perchè me la scopavo per dimenticarla? È come se la moglie e l'amante fossero diventate amiche.

- Ho chiuso con te. - dice Madison.

Poi dà un piccolo buffetto sulla spalla a Bay, e se ne va.

Osservo la sua reazione, ma lei sembra starmi ad osservare e basta.

I nostri sguardi si incrociano, rimanendo incatenati di nuovo.

Mi chiedo perchè senta il bisogno di parlare con me, se i nostri occhi dicono tutto.

E infatti non ne ha bisogno.

Mi si avvicina piano, chiudendo la porta con il piede.

Per qualche motivo, la  trovo una mossa molto sexy.

Poi mi sfiora il petto con le dita...

È così...sembra così timida.

Dio, la voglio.

Adesso.

Fulmineamente, sorprendendo persino me stesso, le afferro la nuca con una mano e la tiro verso di me.

La bacio quasi furiosamente, con bramosia. Le sue labbra si dischiudono, e sento la sua lingua sfiorare la mia. Quasi impazzisco quando lei infila le mani fredde sotto la mia maglia, come avevo immaginato nel corridoio.

La spingo contro la porta, continuando a baciarla, mentre percorro il suo corpo con le mani.

Le bacio il collo e lei geme, inarcando la schiena e strofinando il bacino contro il mio.

Le afferro una coscia, e lei avvolge entrambe le gambe intorno alla mia vita.

Cerca di togliermi la maglietta, ed io la assecondo.

Poi tocca a lei, e, gemendo, le tolgo il reggiseno.

Rabbrividisce contro il legno freddo della porta, ed io la porto a letto.

Non oppone resistenza, con una docilità che mi fa impazzire.

Mi stendo sopra di lei, e a quel punto...bè, a quel punto...il senso di colpa mi travolge, e mi fermo.

Lei, che è sempre stata estremamente sensibile, se ne accorge subito.

- Seth. - mugola, con quella voce che usava sempre svegliandosi nel mio letto.

Mi rimetto la maglietta.

Non riesco a guardarla.

Non riuscirò mai più a guardarla.

Lei sospira, in un modo molto buffo, perchè ha ancora il fiatone, ma non ho voglia di ridere.

Solo di piangere.

- Scusa. - dico.

Scusa per tutto.

Scusa di non riuscire a guardarti negli occhi, scusa di non esserci riuscito quando ti ho lasciata, scusa, perchè stavo per scoparti come una puttana qualsiasi dopo tutto quello che ti ho fatto.

Scusa per quello che ti ho fatto, punto.

Con la coda dell'occhio, vedo che si sta coprendo la faccia con le mani.

- Io...cosa stavo facendo? Non sono venuta per fare sesso con te. - mormora. Sembra quasi stia parlando più a se' stessa che a me.

- Bay... - sussurro.

Per qualche motivo, dire il suo nome mi fa soffrire più di qualsiasi cosa al mondo.

- Stai zitto. - dice. - Non voglio più sentire una sola parola uscire da quella bocca di merda. -

Si riveste, stizzita.

Anche se è incazzata con me, non riesco a smettere di guardarla.

Se ne va sbattendo la porta, e io rimango a guardare il vuoto nel punto in cui prima c'era lei, cercando di ignorare i brividi che ancora mi percorrono il corpo.

AgainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora