Stare nello stesso edificio di Seth e non potergli stare accanto è un tortura, così nel pomeriggio mi metto a girovagare per il complesso, dicendo a me stessa che sto andando a cercare la biblioteca.
Ovviamente, quando ci arrivo davanti tiro dritto.
No, non sono mai stata brava a ingannare me stessa.
Continuo a camminare.
Forse, se cammino, lo incontrerò. Incapperò casualmente in lui com'è successo l'altra volta, e stavolta non scapperà dicendo di non conoscermi.
Le provvidenziali perdite di memoria...succedono solo nei film. Oltre al fatto che dalllo sguardo che ci siamo scambiati...non poteva che ricordare tutto, ogni più piccolo particolare.
Rabbrividisco al ricordo.
Mentre cerco di identificare la natura di quel brivido, (era un brivido di piacere? davvero? anche se quello stronzo mi ha lasciata, per la terza volta, sola e distrutta?) vado a sbattere contro una ragazza.
Mi finisce proprio adosso, facendoci cadere entrambe a terra.
- Stai più attenta! - mi riprende, indispettita.
Sto per risponderle scusa, quando un odore mi blocca. Seth?
La osservo. Sembra proprio una puttanella, con quel vestitino striminzito, il seno grosso di fuori, e i lunghi capelli biondi.
Ho la vaga impressione che Seth se la sia scopata.
Sì. Sì, cazzo, é così.
Improvvisamente, è come se il mondo mi fosse crollato addosso.
Dio, che pezzo di merda. Ho davvero avuto voglia, anche solo per un secondo, di saltargli addosso?
Dopo tutto quello che mi ha fatto.
Dopo il modo in cui mi ha lasciata.
- È meglio per entrambi. -
È meglio per entrambi...cosa?!!?!?
È meglio per lui, così è libero di scoparsi ogni puttana tanto stupida da dargliela.
Improvvisamente, tutto diventa sfocato. Vengo sorpresa dal pensiero che...non so se ce la farò.
Non so se ce la faccio.
Per tutto questo tempo, una parte di me ha sperato che, in qualche modo, ci fosse una spiegazione.
Una spiegazione per aver lasciato una ragazza sull'orlo della follia, sola...una spiegazione per quel:
- Non ti conosco. -
Ma non c'è. O meglio, c'è.
Ma è l'unica spiegazione che non avrei mai voluto sentire, e che per mesi ha albergato nella mia testa.
Lui non mi voleva più. Si è stancato di me, e mi ha lasciata per prendersi qualcuna di più divertente.
Probabilmente non mi ha lasciata subito perchè mio fratello l'avrebbe preso a botte, ma...
Dio, Jo aveva ragione.
Lui non mi conosce. Non ha mai voluto conoscermi.
Non mi ha mai amata.
Anche se io gli ho dato tutta me stessa.
Sento vagamente le lacrime scendermi lungo le guance, e qualcuno scuotermi, poi tutto diventa nero.
Ti sto raggiungendo, Jo.Rinvengo in quella che credo essere l'infermeria.
La luce mi acceca, e per un secondo non vedo niente; poi i miei occhi si abituano, e, accanto a me, vedo la ragazza.
La ragazza di Seth.
Mi ci vuole un momento per riconoscerla. Ha i capelli legati, adesso, ed indossa una normalissima felpa verde, anche se sotto è ancora visibile la fine del vestitino e la gambe nude. Una volta, volevano che mi vestissi con un vestito del genere.
Avevo rifiutato, e Seth mi aveva detto che ero stupenda con qualunque cosa.
Scaccio il ricordo.
Brutto stronzo.
La ragazza mi guarda, preoccupata.
- Stai bene? - chiede.
Provo una strana miscela di sentimenti verso di lei.
Un profondo odio, misto ad una strana curiosità.
Cos'ha lei che io non ho?Scuoto la testa.
- Sto bene. -
Lei ride. Devo ammetterlo, ha una bella risata. Rispetto a come l'ho vista nel corridoio, adesso sembra una ragazza normale. Persino simpatica.
- Hai scosso la testa mentre dicevi di star bene, lo sai? Il tuo linguaggio del corpo mi ha parlato, e il linguaggio del corpo non mente mai. -
Sorrido un po', quasi senza accorgermene.
- Sto bene, davvero. -
Sorride.
- Okay. Cerca di non svenire di nuovo, d'accordo? Ti riaccompagno alla tua stanza. -
Fa per aiutarmi ad alzarmi, ma io la fermo.
- Ce la faccio, grazie. -
Alza le spalle, e lascia che scenda dal lettino da sola.
Non può non aver sentito la freddezza nella mia voce, eppure fa finta di niente.
- Io sono Madison. Però puoi chiamarmi Maddie. - dice, con semplicità.
- Bay. -
- Piacere. -
Usciamo dall'infermeria, e mi guardo intorno. Non ho la più pallida idea di dove sono, ma non posso chiederlo a lei. Imbocco il corridoio e vado a destra.
Lei si schiarisce la voce.
- Il dormitorio femminile è dall'altra parte. -
Giro sui tacchi senza dire una parola.
Percorriamo la strada in silenzio. Quando arriviamo davanti alla porta della mia stanza, lei mi guarda ancora un secondo, e mi chiede:
- Sicura di star bene? Sei molto.. pallida. -
Sembra sinceramente preoccupata per me.
La guardo negli occhi azzurri.
- Sto bene. -
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Again
RomanceDue ragazzi In fuga dal passato Un destino Che li unirà di nuovo Bay ha un solo obiettivo per il suo primo anno di università: dimenticare. Ma, quando il ragazzo che ha amato piú di chiunque altra persona al mondo ritorna nella sua vita, portando co...