Grazie.

7K 371 8
                                    

Johanna era la figlia di un discografico.

Johanna. Era. La. Figlia. Di. Un. Discografico.

Io e Bay continuammo a ripetercelo per un giorno intero, perchè veramente, veramente non ci credevamo.

Com'era possibile avere tanta fortuna?

Ero felice. Ero davvero felice e, per qualche motivo, volevo che Bay partecipasse alla mia felicità.

La volevo accanto, avevo bisogno di lei. Anche se i miei rapporti con suo fratello non erano affatto buoni.

Così, quella mattina, alle 9 e mezza, mi ritrovai davanti a casa sua.

Bussai alla porta e lei spuntò così, con i capelli scompigliati e una canottiera stinta.

La prima cosa che disse quando mi vide fu:

- Il padre di Johanna è un discografico. -

Lo disse nel tono in cui avrebbe potuto dire: "ho lavato il pavimento".

- Il padre di Johanna è un discografico. - risposi, come se le stessi rispondendo: "anch'io ho lavato il pavimento"

Lei sorrise, e mi fece entrare.

Era praticamente l'unica cosa di cui riuscivamo a parlare.

Quando cercavamo di dire qualcos'altro, il padre di Johanna ci finiva in mezzo.

- Non ce la faccio più! - esclamò ad un certo punto. - Voglio suicidarmi insieme al padre di Johanna! -

- Nella sua casa discografica, magari. - risposi, senza fare una piega

Lei si sedette sulle mie ginocchia, e, abbracciandomi, affondò il viso nell'incavi del mio collo.

- Non credo sia vero. - sussurrò. - Tutto questo è troppo perfetto. -

- Stai parlando del papá di Johanna o di me? - chiesi, ridendo.

Non riuscivo a smettere di ridere.

- Di entrambi, ovviamente. - rispose lei, ridacchiando.

- Credevo di essere il tuo unico ragazzo. -

Lei annuì, distratta, e mi baciò il collo.

- In questo momento... - mormorò. - Avrei una gran voglia di... -

Non seppi mai di cosa avesse voglia, perchè, proprio in quel momento, entrò suo fratello.

Bay si girò verso di lui, infastidita.

- Seth. - mi salutò Jo freddamente.

Gli feci un cenno con la testa, e Bay rispose, con lo stesso tono:

- Jonha. - era forse la seconda volta che lo chiamava con il suo nome completo da quando la conoscevo.

Sospirai.

Era una situazione ridicola,e lo sapevamo tutti e tre.

Così, decisi di farla finita.

- Jo. - dissi. Lui mi guardò, inespressivo.

- Vieni ad aiutarmi con una cosa. -

Posai Bay per terra, mi alzai e le posai una bacio leggero sulle labbra.

Poi feci segno a Jo di seguirmi, e andai fuori.

- Prima che tu possa cominciare. - dissi, ancor prima che potesse aprire bocca. - Voglio chiederti scusa. Mi dispiace. -

Lui mi guardò.

Io lo guardai.

E lui scoppiò a ridere.

Mi lasciò piuttosto sconvolto.

- E di cosa? - disse, ridendo. - Non ho mai visto mia sorella più felice di quando sta con te. Da quando vi siete messi insieme non mi rompe mai le palle, non viene a piagnucolare dicendo che non interessa a nessuno ed è stupendamente silenziosa. -

Mi diede una pacca sulla spalla.

- Okay, mi secca un po' il fatto che mia sorella stia con un ragazzo, e se le spezzi il cuore giuro che ti ammazzo, ma...non avrei potuto desiderare di meglio per lei, amico. Davvero. -

Rimasi in silenzio.

- Davvero? - dissi, insicuro.

Annuì.

Poi mi si avvicinò, e, incredibilmente, mi abbracciò.

- Grazie. - disse.

Se avessi saputo per cosa mi stava ringraziando realmente, non sarei stato così felice.

Ma non lo sapevo.

Nessuno di noi lo sapeva.

AgainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora