Per tua sorella.

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Trovai Jo nel seminterrato di un parcheggio abbandonato, precisamente nel gabbiotto della guardia. Amava andare lì, anche se era un'edificio decrepito che minacciava di crollare da un momento all'altro.

Forse proprio per quello.

In realtà, temevo che quel posticino fosse diventato il posticino.

Il posto in cui si drogava.

Così, quando Bay mi disse di aver prestato dei soldi a Jo, seppi subito dove andare a scovarlo.

Ovviamente, Bay non ne sapeva niente.

Non sapeva che Jo si drogasse, e se lui avesse smesso come io e Hana gli avevamo detto di fare, non lo avrebbe mai scoperto: naturalmente, non andò così.

Mi portai dietro Hana, che ufficialmente faceva da cuscinetto tra me e lui, ma che in realtà era incazzata con Jo quanto me, se non di più.

- Che cazzo stai facendo? - sbottai, aprendo la porta del gabbiotto.

Come immaginavo, Jo aveva una siringa di vetro in mano, prova incofutabile di ciò che stava facendo.

- Che cazzo ci fai qui? - rispose, allo stesso tono.

- Ma sei demente? Ti avevamo detto di smettere. Te lo ricordi? O ti sei già fottuto il cervello? - gli urlai contro.

- Ma... - incominciò ad urlare a sua volta. Poi vide Hana, e abbassò la testa. - 'fanculo. - borbottò.

- Si, 'fanculo. 'Fanculo, Jo. La devi smettere con questa merda. - disse lei, piazzandosi vicino a me.

- Ma chi cazzo pensate di essere? - ci rimbrottò, irritato.

- Tuoi amici? - chiesi, acido.

- Non dire stronzate, Seth. - rispose lui. - Se fossi mio amico non ti scoperesti mia sorella. -

Hana sbuffò.

- E se tu tenessi a tua sorella smetteresti di farti di eroina. - ribattè.

- L'eroina riguarda me. Non toccherà Bay. - disse Jo, scuro in volto.

- Sì che lo farà. - rispose Hana implacabile. - L'ero ti distruggerà, e porterà giù con te anche tua sorella. -

- Ha già dei presentimenti. - intervenni, a bassa voce

- No. - insistette Jo, sicuro. - Riuscirò a contenerla. -

- Dicono tutti così! - esclamò Hana. - Guarda Scott. Pensava di essere più forte della droga, più forte di tutto e...dov'è adesso? Ha il cervello così fottuto che se lo investisse un camion non se ne accorgerebbe! -

La vena sulla fronte di Jo si gonfió, e lui le urlò contro, avvicinandosi:

- Non me ne frega un cazzo del tuo ragazzo! Quel brutto demente figlio di puttana... -

Sputò per terra, vicino agli stivali di Hana.

- Non è il mio ragazzo. - rispose lei, gelida. Poi, sussurrando:

- Lo sai. -

- No, non lo so. - quasi ringhiò lui.

- Non lo farei mai. -

- Non lo faresti mai? Io ti amo, Hana. Ti amo dal fottuto giorno in cui ti ho conosciuta, e dal quel momento mi hai fatto soffrire come un cane. Saresti capace di tutto! -

Una lacrima scese lungo la giancia di Hana, e lei se la asciugò rabbiosamente.

- Sei tu quello capace di tutto, Jo. - mormorò, triste.

Poi si asciugò di nuovo gli occhi, e sorrise sprezzante.

- Adesso abbiamo il tour, Jo. - riprese.

- Bay ti scoprirà. - dissi, perchè lo sapevamo tutti, era un dato di fatto.

- No. - ripetè Jo, testardamente.

- Certo che sì. B. non è stupida, se ne accorgerà subito. E questo la ucciderà. - intervenne Hana.

- C'è ancora una settimana. - dissi. - Hai il tempo di diminuire la dose gradualmente. -

Hana annuì.

- Però devi farlo. -

Lui ci ascoltò in silenzio. Poi sbottò:

- Perchè? -

Hana sospirò.

- Perchè dovrei farlo? E poi...scusate, voi non siete proprio le persone migliori per dirmi una cosa del genere. -

- Siamo tuoi amici. - constatai.

- Siete ex drogati. -

Trattenni il respiro, e Hana sussultò.

Jo ridacchiò.

- Sapete quanto è bello. Sapete come fa sentire. Perchè dovrei smettere? -

Fu un istante.

Lo presi per la spalla, e lo schiacciai contro il muro.

Hana mi mise una mano sul braccio, per trattenermi, ma io non le badai.

Jo tentò di liberarsi, guardandomi rabbiosamente, ed io gli bloccai anche l'altra spalla.

- Perchè?!? - dissi, a denti stretti. - Perchè?!? -

Avvicinai il volto al suo.

- Te lo dico io perchè, brutto stronzo. - sussurrai.

Ci guardammo negli occhi.

- Per tua sorella. -

Girai sui tacchi e me ne andai, senza aspettare che mi rispondesse, senza aspettare una risposta del cazzo, una giustificazione inutile che mi avrebbe solo fatto incazzare di più.

Dopo qualche secondo, sentii i passi di Hana ticchettare dietro di me.

Salii in macchina, aspettando che mi raggiungesse.

Lei arrivò, ma invece di sedersi al posto del passeggero, aprì la mia portiera, e mi guardò con gli occhi pieni di lacrime.

- Seth... - sussurrò.

Poi, semplicemente, mi abbracciò.

In fondo, ripensandoci, sapevamo entrambi come sarebbe finita.

E che sarebbe sempre stata colpa nostra.

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