Più lontana.

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Prendo il telefono, e cerco il numero di Hana tra il registro chiamate.

Premo il tasto "chiama", e mi metto a camminare in circolo per la stanza di Seth.

Lui mi osserva, seduto sul letto a fumare una dannatissima sigaretta.

- Perchè non risponde? - gli chiedo, nervosa. Come se lui sapesse la risposta.

- Perchè sono le 3 di notte. - risponde invece, pacatamente.

Ah.Touchè.

- Si, ma lei è una madre con un bambino di pochi mesi. - faccio notare, mentre il cellulare continua a squillare a vuoto.

- Si? - gracchia alla fine la voce di Hana.

- Hana. - dico. - Sono Bay. -

- Bay? - chiede, stupita. - Cosa c'è? -

Vado dritta al punto.

- So del bambino. -

Hana, dall'altro capo del filo, fa un rumore strano (tipo un sussulto) e impreca.

- Mi dispiace che tu lo sia venuta a sapere così. - dice, sbadigliando.

- Quando avevi intenzione di dirmelo? -

- Presto. - ribatte. - Anzi, in realtà volevo dirtelo l'altro giorno, ma...sai com'è...mi hai chiuso la chiamata in faccia. -

Sembra un po' acida.

- Scusa tanto, ero arrabbiata perchè avevi fatto finta non esistessi per un anno. -

- Perchè ero incinta. - dice, come se questo spiegasse tutto.

- E quindi? Non potevi alzare il telefono e chiamarmi? - ribatto.

- Ero incinta di tuo fratello. - mormora.

Resto in silenzio.

Mi siedo accanto a Seth, e lui mi sfiora la mano.

- Lui...gli assomiglia? - chiedo, con voce roca.

- È ancora piccolo. - risponde lei. É nato questo Agosto. Il 2. -

- Ed io lo vengo a sapere il 10 Novembre?!?? Sono sua zia! Quello è mio nipote! - urlo.

- Lo so. -

- Sono il parente più stretto dalla parte di suo padre. -

- Lo so. -

- Ero tua amica. -

- Lo so. -

- Ma per te ero solo la sorella di Jo, vero? -

- No, B. Tu sei sempre stata un tesoro di ragazza. - mormora.

Sembra sfinita, e mi sento un po' in colpa. Dopotutto, è una ragazza madre.

- Ti avrei aiutato, lo sai. -

- Lo so. Ma tu...assomigli tanto a tuo fratello. - risponde. - Gli stessi occhi, gli stessi zigomi. Lo stesso sorriso. - la sua voce si perde e muore, mentre lei ricorda qualcosa.

E, in quel momento, realizzo che non sono l'unica a soffrire per la morte di Jo. Non sono l'unica a soffrire così tanto.

Realizzo che Hana amava Jo, e che l'ha perso per sempre. Dalla sua voce, realizzo che ha perso l'amore della sua vita, ed ora è sola, con questo bambino in cui teme e allo stesso tempo brama ogni giorno lo spuntare di un tratto, uno solo, uno soltanto, che lo faccia assomigliare a Jo.

- E Nick? Perché l'hai chiamato Nick? - chiedo.

Lei sospira.

- Nicholas. - mi corregge.

- Che poi diventa Nick. Perché? -

Lei aspetta un attimo, in silenzio.

- Perchè amavo Nick. - dice.

E so che non si sta riferendo al bambino.

- Amavo ogni parte di tuo fratello, anche quelle più oscure. - conclude.

Sospiro.

Io no, vorrei dire, io amavo una sola parte di mio fratello. Amavo il mio Jo.

- Io... - dico.

Scuoto la testa.

- Non so cosa dirti. -

- Va bene così. - dice lei, tranquilla. È cresciuta, in questi mesi. Sembra...più saggia. Più pacata.

- Passamela. - dice Seth, accanto a me.

Gli do il cellulare, docilmente.

- Hana. - dice lui. - Mi dispiace.-

Aspetta un secondo, in cui sento Hana dire qualcosa di indistinto.

- Lo so. - risponde. - Ti serve qualcosa? -

Sorride per qualcosa che ha detto.

- Certo. -

Poi diventa serio.

- Sì, lo farò. L'avrei fatto comunque. Okay. Ciao. Ci sentiamo domani. -

Chiude la chiamata e mi ripassa il telefono, senza guardarmi.

- Sembrate molto in confidenza, tu e Hana. - dico.

- L'ho aiutata un po'. - mormora lui. Poi dice:

- Bay... -

Mi alzo.

- Non ricominciamo a discutere, okay? Vuoi prenderti la colpa della morte di mio fratello? Prenditela. -

Lui alza la testa e mi guarda, muto.

- Ma l'unico assassino di Jo è sè stesso. - 

Apro la porta, e me ne vado, più possibile lontana da lui, più possibile lontana dalle parole maledettamente vere che ho detto.

Più lontana da tutto.

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