10. L'ultimo urlo

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La pioggia cadeva nello stesso modo sul giusto e sul malvagio;

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La pioggia cadeva nello stesso modo sul giusto e sul malvagio;

e per nessuno non esisteva un perché.

(William Maugham)

3 anni prima, a Chicago...

Era una notte di pioggia intensa e di tempesta, quella in cui la mia vita cambiò per sempre.

Ero da poco uscito da un bar quando mi imbattei in una scena alquanto insolita.

Sentivo dei lamenti lungo la strada.

Qualcuno, sicuramente una donna, stava soffrendo. Istintivamente, corsi verso la fonte di quel suono.

Quello che vidi mi sconvolse.

C'era un uomo che si stava nutrendo della donna, che gemeva per il dolore.

Del sangue le colava dal punto in cui quel mostro l'aveva morsa e lui, lui continuava a nutrirsi del suo sangue... Presi una pietra per terra e gliela lanciai sulla schiena.

Non mi importava cosa fosse, volevo solo impedire a quella creatura che facesse del male a quella poveretta.

«Hey, lurido bastardo! Lasciala stare!»

Quello, che avrei scoperto poi essere Klaus, si girò verso di me.

Il mio colpo in piena schiena l'aveva solo infastidito.

Non c'erano tracce di sofferenza sul suo volto. La sua espressione era mostruosa.

Gli occhi erano di un rosso che mai avevo visto nella vita e i denti erano talmente affilati da sembrare zanne.

Mi fece pensare, da subito, al Dracula di Bram Stoker.

Non pensavo che quel mostro potesse parlare, invece, lo fece.

«Sono un vampiro e questo é il mio pasto.» disse, indicando la giovane dissanguata.

Era così disinvolto e strafottente. Non si rendeva conto dell'abominio che era?!

«E io sono umano e ti impedisco di farlo.» gli dissi, senza alcuna traccia di paura per quell'essere spietato e così lontano da me.

Una risata agghiacciante, la sua, coprì il rombo dei tuoni.

Non so perché non corsi via, perché non mi allontanai da quel vampiro.

Non avevo paura di lui.

Ne avrei dovuta avere, ma mi sembrava così anormale, così insolito che pensavo di avere delle allucinazioni.

Volevo solo che fosse lui ad andarsene, a sparire dalla mia vista, per sempre.

Quello che non potevo sapere era quello che mi sarebbe capitato di lì a poco.

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