20. You have me

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Importante è ricordare, ma più importante è dimenticare.

(Rainer Maria Rilke)

E' passato così tanto tempo dall'ultima volta che l'ho visto.

Talmente tanto tempo che non sono neanche più certo di cosa si provi a ritrovarsi di fronte al proprio fratello.

Non so se sorridere o piangere, urlare o sussurrare per esprimere tutto quello che non ci siamo detti in questi anni.

Tutto quello che io non ho saputo dire.

Ci sono così tante cose per cui mi dovrei scusare con Elijah.

Sono talmente tante che non riesco a distinguere le une dalle altre.

So solo che non gli ho mai chiesto scusa e, ora, sento il peso di qualcosa che rimpiango, che ho sempre rimpianto, senza neppure accorgermene.

É tutto negli occhi di Elijah.

Stringo più forte la mano a Caroline, temendo che lei mi possa lasciare andare.

Non voglio che se ne vada anche lei. Non per causa mia.

«Non pensavo di riuscire finalmente a trovarti, Klaus. Pensavo che allontanarti da noi fosse diventata la tua missione quotidiana, ormai.»

Nel suo tono di voce c'è risentimento e struggimento.

Non ci sono repliche da parte mia. Non esistono.

«Ma una cosa l'ho capita, standoti lontano. Non ne vale la pena. Dopo tutto il tempo che ho trascorso a cercarti, adesso lo so. Perché ora che sei qui, davanti a me, capisco che tu non ci sei mai stato veramente, quando avresti dovuto e avresti potuto...»

La donna bionda lo guarda, con comprensione.

I suoi occhi stringono saldamente mio fratello, abbracciandolo di sostegno e protezione.

Non riesco a pronunciare neanche una parola.

Non riesco neppure a emettere un suono che vedo Elijah darmi le spalle e andarsene via.

Da me.

Solo allora mi ritrovo a capire che, forse, quelle scuse che ho tanto rimandato, le avrei dovute fare prima che fosse troppo tardi.

Il mio sguardo si distoglie dal punto vuoto in cui prima c'era mio fratello.

Il mio sguardo si posa su Caroline.

Lei apre il mio cuore e la mia mente, sempre.

Mi ritrovo a sussurrare.

«Io non volevo, non lo volevo davvero..»

E lei, pur non sapendo nulla, sembra capirmi meglio di chiunque altro.

Non entro abusivamente nella casa di qualcuno da quando ho smesso di essere uno squartatore.

É stato difficile cambiare la mia dieta, ma con l'aiuto di Lexi e della sua caccia animale e con il supporto di Klaus e della sua politica "bevi e soggioga", tutto si é rivelato meno difficile del previsto.

Elena é stata straordinaria.

È riuscita a non farmi pensare più al sangue, a parte il suo.

Ma con lei sono sicuro di riuscirmi a trattenere.

A parte in questo momento.

Sono salito sul davanzale delle finestra di camera sua per farle una sorpresa, ma la sorpresa me l'ha fatta lei nel momento in cui é entrata nella sua stanza con un solo piccolo asciugamano addosso e i capelli raccolti in una crocchia.

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