5 anni dopo
Se di tutti gli affetti gentili e di tutte le azioni oneste e generose
di cui andiamo superbi
si potesse scoprire il primo e vero germe,
noi lo scopriremmo quasi sempre
nel cuore di nostra madre.
(Edmondo De Amicis)
Il vento accarezza le chiome degli alberi del Central Park, portando con sé nuove promesse e nuove speranze.
Sorrisi che possono trasformarsi in felicità, in gioia dello spirito.
Il vento accarezza le pagine del libro di Fitzgerald che sto leggendo, mentre con una mano lo tengo sulle mie gambe e con l'altra stringo la mano di Elena.
Il suo viso é appoggiato sulla mia spalla. Il suo cuore é diventato il mio.
E la sua anima sorride sempre quando é vicina alla mia.
«Tua moglie incinta vorrebbe più attenzioni, signor Salvatore.»
Le mie labbra si piegano in un sorriso. Mi volto verso di lei.
«Temo che stia diventando troppo viziata, signora Salvatore.»
Elena alza il viso e lo porta all'altezza del mio.
«Piantala di lamentarti, ormai manca poco alla nascita del nostro secondogenito.»
Avvicino le mie labbra alle sue. Quelle parole mi rendono così orgoglioso e felice.
Stiamo per avere un altro bambino. Elena e io.
La nostra famiglia é reale ed é sempre più numerosa.
«Ti ho già detto che sei splendida oggi?» le domando.
Perché è davvero così, Elena incinta è ancora più bella e radiosa.
Per me, è sempre la donna più bella su cui abbia mai posato gli occhi.
Poso la mia bocca sulla sua, cogliendone i respiri, custodendoli tra le mie labbra e restituendoglieli quando la mia lingua si insinua nella sua bocca.
«Che schifo!» esclama Julia, schifata. «Dovete proprio farlo qui?»
Sorrido a mia figlia e la guardo con l'ammirazione che riesce a suscitarmi ogni volta che mi rendo conto di quanto stia crescendo e diventando una bambina sempre più brava e bella.
I geni della bellezza li ha presi da entrambi.
I lunghi capelli scuri e il viso rotondo li ha ereditati da Elena mentre i grandi occhi verdi sono il mio contributo.
«Julia, sai che lo facciamo anche a casa. Torna a giocare, così non ti diamo fastidio!»
«Tuo padre scherza, vieni dalla mamma che ti dà un super bacio, tesoro.» mormora dolcemente Elena, stringendo nostra figlia tra le braccia e dandole un bacio gigante sulla guancia.
Julia lo riceve con piacere e poi si volta e mi fa una pernacchia.
Non faccio nemmeno in tempo a reagire che lei torna a giocare con Henry e Heath, i biondissimi figli di Matt e Rebekah.
«Forse dovremmo smetterla di baciarci davanti a lei...» mormora Elena, accarezzandomi i capelli. «O forse dovremmo farlo di più così si abitua. Tanto sa che sbaciucchio sempre anche lei...»
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You Have Me
RomanceOgni viaggio é una vita. Una vita a se stante, sempre diversa dalle altre, mai uguale a quella che l'ha preceduta. Questo viaggio ci ha portati qui, nella Grande Mela, popolata da giovani pieni di speranza, speranza in una rinascita dopo la Gran...