Intendo per innocente non uno incapace di peccare, ma di peccare senza rimorso.
(Giacomo Leopardi)
Un pranzo poco gustoso, in effetti.
La gola di questa giovane era troppo insipida e il suo sangue non mi ha saziato col suo sapore cosí acido. Questo, naturalmente, non mi ha impedito di squartarla.
Klaus mi guarda lasciarla cadere a terra mentre soggioga la sua vittima, ordinandole di dimenticarsi l'accaduto e tornare a casa.
Anche lui ha passato una fase da squartatore, ma ora é più determinato che mai a non ritornare a essere come me.
Per questo, non uccide mai le sue vittime, si limita a nutrirsi un po' di loro e poi a fargli dimenticare quello che é successo.
Essere una sacca di sangue per vampiri non é un'ambizione alla quale molte persone aspirerebbero.
É in questi momenti che mi ritrovo a pensare persino che sia giusto che io uccida le mie vittime. Non c'è niente di personale, é solo un istinto animale.
«Quando smetterai di ucciderle?» mi chiese Klaus, pulendosi la bocca sporca di sangue. «Quando non avrò più fame.» gli rispondo, sorridendo.
So qual é la risposta. É "Mai".
Mi dirigo verso l'appartamento che abbiamo comprato per aggiungere un nuovo nome alla lista delle mie vittime. Klaus mi segue, restando in silenzio.
Consapevole, forse, che la risposta che non gli ho dato é proprio quella che lui non vorrebbe che fosse.
Sto scrivendo il nome di Jackie sull'elenco delle mie vittime quando Bonnie entra nella mia camera. «Esco con Elena.»
Mi volto verso di lei, sgranando gli occhi. «Perché?»
«Mi ha chiesto di aiutarla a scegliere il vestito per la festa di sabato. La festa di fidanzamento tra lei e Damon.» aggiunge, sottolineando l'ultima frase.
«Allora falle scegliere il vestito sbagliato così, magari, questo coglione non la sposa.»
le dico, infastidito.
«Continua a sognare, Stef!» esclama, prima di salutarmi e andare via, lasciandomi solo con i miei pensieri.
«Non mi piace come mi sta.» dice Elena, guardandosi allo specchio.
Indossa una gonna a vita alta nera con delle lunghe frange di paillettes e una camicetta a pois bianchi e blu.
«Perché non provi questo?» le dico, indicandole un vestito color cipria stretto sul corpetto per poi allargarsi a campana.
Elena non fa neanche in tempo a guardarlo che una ragazza pressoché della nostra età, entra nel negozio, correndo verso di noi.
É bionda e i suoi occhi sono verde acqua.
É molto bella e sprizza un'aurea di gioia e luminosità intorno a sé.
«Elenaaaa!» dice, urlando. «Provati questo!»
Elena si volta dalla sua parte, incredula.
«Caroline, che ci fai da queste parti? Pensavo fossi impegnata!»
«Infatti, sono stata impegnata a ultimare il tuo vestito!» le dice, porgendole un vestito bellissimo. E' lungo fino al ginocchio, con uno scollo a 'v' ed è tempestato di perline bianche.
Elena rimane a bocca aperta, felice di quella sorpresa inaspettata.
«É perfetto! Grazie mille.»
Poi si gira verso di me, come rendendosi conto solo ora del fatto che sia stata lì con loro per tutto quel tempo.
«Che sbadata che sono! Bonnie, questa é la mia amica Caroline.»
Sorrido a Caroline e la vedo ricambiare il sorriso.
«Piacere di conoscerti, Bonnie.» mi stringe la mano e, guardandola negli occhi, mi sento avvolta dal calore della sua aurea.
É in quel momento che so di aver appena incontrato un'amica, una nuova amica.
Forse non é stata una buona idea seguire mia sorella...
Appena é uscita di casa, l'ho pedinata. Ho portato con me la mia inseparabile macchina fotografica della Kodak e ho seguito ogni suo passo, a debita distanza.
Quando si é incontrata con Elena, ho avuto l'istinto di scendere dall'auto e correre a baciare quella bellissima ragazza, ma mi sono trattenuto. Limitandomi a fotografarla. Nel negozio, non ho potuto vederle più così bene, ma mi sono rifatto gli occhi ogni volta che Elena é uscita dal camerino, indossando un abito diverso e ugualmente perfetto sul suo corpo sinuoso e sensuale.
Solo ripensandoci, mi lecco le labbra e i canini che si allungano nella mia bocca, diventando lame taglienti.
Aspetto solo il momento in cui si congederà da mia sorella e dalla sua amica bionda e poi, poi fingerò di averla incontrata per caso e le chiederò di bere un caffè per poterci conoscere meglio.
Come potrebbe rifiutare un'offerta del genere?
Ho appena salutato Elena e Caroline quando mi vado letteralmente a scontrare contro quello che mi sembra un palo, ma in realtà, é molto più umano.
É un uomo e l'ho già visto da qualche parte.
Ma certo, lui é Damon Black.
É molto attraente, ma quell'aurea di arroganza che lo circonda é davvero fastidiosa.
«A quanto pare, qualcuno dovrebbe guardare davanti a sé quando cammina. Almeno eviterebbe di andare addosso agli altri.» mi dice, rivolgendomi un sorrisetto da vero bastardo.
«Veramente non mi sarei scontrata con lei se non fosse apparso all'improvviso.»
gli rispondo.
«Evita di darmi del lei, dopo essermi venuta addosso. Basta che mi chiedi scusa e tutto é risolto.»
Come fa a essere così dannatamente fastidioso e presuntuoso, quando la sua promessa sposa é adorabile?
«L'unica cosa di cui mi devo scusare é di averti incontrato.» gli rispondo, acida.
Lui mi guarda, restando in silenzio.
«Se la metti così, allora vattene e non fermarti a parlare con me.» lo fulmino con lo sguardo, maledicendolo in silenzio.
«Certo che me ne vado e anche volentieri perché non ho nessuna intenzione di perdere altro tempo con uno sbruffone.»
Senza neanche dargli il tempo di avere l'ultima parola, giro i tacchi e corro via.
Non posso scorgere il sorriso che gli é affiorato sul viso dopo che gli ho detto quell'ultima frase.
Si è sempre affascinati dal vuoto.
Più è fondo, più è buio, più esso ci attrae:
un misterioso richiamo d'amore.
(Oriana Fallaci)
A/N
Dopo più di un mese, sono tornata!
Mi dispiace molto poter aggiornare con così poca frequenza, ma spero che questo non vi impedisca di apprezzare la storia.
Vi ringrazio per avermi aspettata e non vedo l'ora di sentire il vostro parere ;)
Damon e Bonnie, finalmente, si sono incontrati *--*
Non potevo evitare di scrivere un primo incontro così 'poco' gradevole per entrambi perché, insomma, la loro dinamica è sempre scaturita da un rapporto costante di amore/odio e mi sembrava 'giusto' iniziare con un po' di sano odio per poter poi finire con un bel po' di... non posso dirlo.
In ogni caso, Buona Pasqua a tutti :*
Un bacio e alla prossima,
Gloria
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You Have Me
Storie d'amoreOgni viaggio é una vita. Una vita a se stante, sempre diversa dalle altre, mai uguale a quella che l'ha preceduta. Questo viaggio ci ha portati qui, nella Grande Mela, popolata da giovani pieni di speranza, speranza in una rinascita dopo la Gran...