Nell'antichità classica lo sguardo era un'attività
con la quale la mia carne si sposava alla carne o,
più precisamente, ai colori degli oggetti su cui si volgeva.
Lo sguardo era chiaramente descritto come proboskís o mano psichica.
Il vedere era un'erezione fuori dalla pupilla,
non meno amorosa di altre erezioni.
Perciò, quando io ti guardo, ti accarezzo con gli occhi.(Ivan Illich)
«Ciao, Elena!» dico col tono di voce più caldo che riesco ad assumere, mentre mi avvicino a lei.
«Anche tu qui?»
Lei mi sorride, arrossendo. «Ciao, Stefan! Sì, ho passato un pomeriggio con le mie amiche. C'era anche tua sorella.»
Fingo indifferenza mentre dentro di me vorrei solo portarla a letto e spogliarla in quell'istante. E' uno degli effetti collaterali della mia brama di sangue: un continuo, incessante desiderio. Talmente forte da logorarmi dentro, ogni volta che la vedo.
«Ah sì? Bonnie mi aveva accennato qualcosa.. Io stavo per andare a prendere un caffè, vuoi unirti a me?»
Mi guarda, esitando. I suoi occhi vorrebbero venire con me. Brillano come solo le stelle possono luccicare in una notte d'estate. Il suo sguardo mi dice «Sì, Stefan. Prendimi, portami via da qui.»
Ma, la sua risposta definitiva é un secco e indesiderato. «No, mi dispiace. Sono già impegnata.»
So che sta mentendo, lo sento. Ma non ho modo di smascherarla. Devo accettare la sconfitta, almeno per ora, oppure girarci intorno per raggiungere lo scopo, seguendo un percorso diverso da quello previsto.
«Ti accompagno dove devi andare, allora. Così non mi sento in colpa per averti lasciata camminare da sola.» le sorrido dolcemente. O almeno, questo é l'effetto che spero di suscitarle. Dolcezza e comprensione.
In fondo, anche io ho questo lato tenero dentro di me, sotto strati di disumanità.
«Grazie mille.» mi dice lei, sorridendo. Continua a toccarsi i capelli e, ogni volta che le sue dita passano tra quei fili di mogano, un profumo inebriante mi invade le narici di lampone e vaniglia. Una fragranza deliziosa.
«Come vi siete conosciuti tu e Damon?» le chiedo.
Lei mi guarda a lungo prima di schiudere le labbra e rispondermi.
«L'ho conosciuto durante una festa dalla mia amica Caroline. Non mi é piaciuto da subito, ma Damon ha iniziato a corteggiarmi e mi ha fatta sentire amata come nessun altro. Mi ha fatta sentire unica e io non ho potuto non innamorarmi di lui. Gli sono grata.»
Dentro di me, scoppio a ridere. Perché quella storia, per quanto possa essere toccante, non ha nulla di romantico. E' come se Elena si sentisse in debito con lui perché l'ha fatta sentire amata. E' come se quell'amore sia un mero sentimento di gratitudine che, forse, lei ha ingigantito a causa del suo buon cuore.
Senza sapere che quella, beh, può solo essere un'amicizia. Ma anche della peggior specie perché Damon è un lurido.
«Che storia interessante!» le dico, sorridendole. «Pronta per il grande passo?»
«Glielo devo.» mi dice lei.
Dentro di me reprimo un'altra grossa, grassa risata. Elena non lo ama.
Si sente in dovere, in debito nei suoi confronti, ma io la libererò da questo fardello.
Fosse l'ultima cosa che faccio.
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You Have Me
RomanceOgni viaggio é una vita. Una vita a se stante, sempre diversa dalle altre, mai uguale a quella che l'ha preceduta. Questo viaggio ci ha portati qui, nella Grande Mela, popolata da giovani pieni di speranza, speranza in una rinascita dopo la Gran...