5. Liaisons dangereuses (parte I)

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Un sorriso non dura che un istante, ma nel ricordo può essere eterno

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Un sorriso non dura che un istante, ma nel ricordo può essere eterno.

(Friedrich von Schiller )


Lo specchio riflette la mia immagine.

Dovrebbe essere sorridente, ma non lo è. Sposerò Damon.

Stasera il mondo ci vedrà come i futuri coniugi Black.

Dovrei essere felice, perché, allora, sento questa morsa allo stomaco?

Quella che vedo nello specchio é una ragazza persa.

Il vestito é bellissimo, l'apparenza é più brillante che mai, ma l'espressione è vacua.

«Sorridi, Elena» mi dico. E sorrido. Perché é giusto che sia così.

Ma non lo sento veramente.

C'è qualcosa che mi rende così insicura della mia scelta, pur amando Damon e quel qualcosa é proprio sul letto, alle mie spalle.

Mi giro. C'è la gardenia di Stefan.

Quella che ha colto per me due giorni fa e che io ho conservato fino a oggi.

É bianca come il mio vestito. La devo mettere, la voglio mettere.

Esitando, la prendo tra le mani. Stefan ha toccato questo fiore, arrossisco al solo pensiero e lo applico all'altezza del cuore, incastrandolo tra le perline.

Mi riguardo allo specchio. Tutto sembra essere uguale a prima vista, all'apparenza.

Osservo il mio riflesso. É cambiato.

Non c'è più un'espressione vuota, ora mi brillano gli occhi e, senza prevederlo, mi ritrovo a sorridere.

Stasera rivedrò Stefan.

L'avrei riconosciuta dal profumo, prima ancora di vederla coi miei occhi.

É bellissima, come sempre. O forse, stasera, ha qualcosa in più.

Perché sul suo vestito, all'altezza del cuore, c'è la mia gardenia.

Quella che ho raccolto per lei e le ho donato. Quella che, così bene, riesce a rappresentarla, in tutta la sua perfezione.

Se fossi quella gardenia, adesso, la potrei sfiorare con i miei petali.

La potrei accarezzare fino a farla tremare dall'emozione.

Potrei farle perdere il controllo e potrei perderlo anch'io, se solo potessi toccarla.

Perché lei, lei é mia.

Mi lecco le labbra mentre Elena cammina verso di me, attratta forse dal mio sguardo magnetico.

«Ciao, Elena! Sei bellissima.»

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