Ogni viaggio é una vita.
Una vita a se stante, sempre diversa dalle altre, mai uguale a quella che l'ha preceduta.
Questo viaggio ci ha portati qui, nella Grande Mela, popolata da giovani pieni di speranza, speranza in una rinascita dopo la Gran...
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Un sorriso non dura che un istante, ma nel ricordo può essere eterno.
(Friedrich von Schiller )
Lo specchio riflette la mia immagine.
Dovrebbe essere sorridente, ma non lo è. Sposerò Damon.
Stasera il mondo ci vedrà come i futuri coniugi Black.
Dovrei essere felice, perché, allora, sento questa morsa allo stomaco?
Quella che vedo nello specchio é una ragazza persa.
Il vestito é bellissimo, l'apparenza é più brillante che mai, ma l'espressione è vacua.
«Sorridi, Elena» mi dico. E sorrido. Perché é giusto che sia così.
Ma non lo sento veramente.
C'è qualcosa che mi rende così insicura della mia scelta, pur amando Damon e quel qualcosa é proprio sul letto, alle mie spalle.
Mi giro. C'è la gardenia di Stefan.
Quella che ha colto per me due giorni fa e che io ho conservato fino a oggi.
É bianca come il mio vestito. La devo mettere, la voglio mettere.
Esitando, la prendo tra le mani. Stefan ha toccato questo fiore, arrossisco al solo pensiero e lo applico all'altezza del cuore, incastrandolo tra le perline.
Mi riguardo allo specchio. Tutto sembra essere uguale a prima vista, all'apparenza.
Osservo il mio riflesso. É cambiato.
Non c'è più un'espressione vuota, ora mi brillano gli occhi e, senza prevederlo, mi ritrovo a sorridere.
Stasera rivedrò Stefan.
L'avrei riconosciuta dal profumo, prima ancora di vederla coi miei occhi.
É bellissima, come sempre. O forse, stasera, ha qualcosa in più.
Perché sul suo vestito, all'altezza del cuore, c'è la mia gardenia.
Quella che ho raccolto per lei e le ho donato. Quella che, così bene, riesce a rappresentarla, in tutta la sua perfezione.
Se fossi quella gardenia, adesso, la potrei sfiorare con i miei petali.
La potrei accarezzare fino a farla tremare dall'emozione.
Potrei farle perdere il controllo e potrei perderlo anch'io, se solo potessi toccarla.
Perché lei, lei é mia.
Mi lecco le labbra mentre Elena cammina verso di me, attratta forse dal mio sguardo magnetico.