Capitano a volte incontri con persone a noi assolutamente estranee,
per le quali proviamo interesse fin dal primo sguardo,
all'improvviso, in maniera inaspettata,
prima che una sola parola venga pronunciata.
(Dostoevskij)
Lo "straniero" mi tende la mano. La stringo forte.
Ha un fascino così misterioso e intrigante.
Ho come la sensazione che appartenga a un altro tempo, a un altro luogo.
É un uomo alto, dai capelli scuri e di bell'aspetto. Bellissimo aspetto, a essere sinceri.
«Tutto bene?» mi domanda.
Passa qualche secondo prima che riesca ad articolare una frase di senso compiuto.
«Sì, insomma, cioè stavo bene prima di cadere e, beh, sto bene anche adesso... grazie a lei che mi ha salvato...»
"Ottimo, Lexi" penso "alla tua veneranda età ti incarti ancora per l'emozione."
Ma lui non mi fa sentire a disagio, al contrario, mi sorride.
«Dammi pure del tu. Sono contento che tu stia bene.»
«Beh, se vuoi, potrei offrirti un caffè..»
«Ne sarei onorato, ma prima dovresti ridarmi la mano.»
Arrossisco, imbarazzata, mentre ritraggo la mano.
«Conosco un bar molto carino proprio fuori da qui.» esordisco, per diminuire l'imbarazzo.
«Allora andiamo a scoprirlo, Alexia.»
C'è qualcosa di estremamente sensuale nel suo tono di voce. Qualcosa che mi fa arrossire.
Ma, una domanda mi sorge spontanea. Come fa a sapere il mio nome?
Quasi leggendomi nel pensiero, lui risponde a quella domanda che ho formulato nella mia testa.
«Ti chiederai perché conosco il tuo nome, la verità é che riesco a leggere la mente delle altre persone.»
Qualcosa mi dice che anche lui potrebbe essere un vampiro.
E, per la prima volta, questo pensiero mi conforta molto.
Essere uguali é il modo migliore per potersi capire.
Essere uguali é la strada da percorrere per essere diversi.
E, forse, questo non sarà il nostro unico "non appuntamento".
Sono distesa al fianco di Stefan. Ci siamo addormentati insieme, stanotte.
Dopo una cena molto romantica sul suo terrazzo, con una strepitosa vista della Grande Mela, siamo scesi qui, nella sua camera.
Tra un bacio e l'altro abbiamo finito per addormentarci l'uno nelle braccia dell'altro.
Pensavo che i vampiri non dormissero, invece, non appena la luce dell'alba é filtrata attraverso la finestra, ho aperto gli occhi e mi sono ritrovata a osservare il suo profilo perfetto, illuminato dal sole.
Il suo meraviglioso corpo statuario, che sembra stato scolpito dal migliore scultore.
Mi ricorda così tanto il David di Michelangelo.
E poi quegli occhi, i suoi occhi, le cui palpebre abbassate fanno da spartiacque tra il mondo delle passioni terrene e quello dei desideri celesti.
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You Have Me
RomanceOgni viaggio é una vita. Una vita a se stante, sempre diversa dalle altre, mai uguale a quella che l'ha preceduta. Questo viaggio ci ha portati qui, nella Grande Mela, popolata da giovani pieni di speranza, speranza in una rinascita dopo la Gran...