33. Let the right one in

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Un bambino può insegnare sempre tre cose a un adulto:

a essere contento senza motivo,

a essere sempre occupato con qualche cosa,

e a pretendere con ogni sua forza quello che desidera.

(Paulo Coelho)

Il bambino mi continua a guardare con quei suoi grandi occhi blu.

Così simili ai miei e a quelli di Henrik, ma anche così diversi.

Sono occhi ingenui, di chi non ha ancora visto il dolore.

«Anche suo fratello é qui a giocare?» mi chiede.

Sorrido forzatamente. «No, non c'è più.»

«É con gli angeli?» la sua voce è così dolce e sicura, sembra che ci creda veramente.

Tutti i bambini ci credono.

«Lo spero.» sussurro.

Lui mi abbraccia forte e io sono talmente sorpresa da non riuscire a realizzare che cosa sta succedendo finché non sento una voce forte e chiara urlare un nome.

«Henry!»

La presa del bambino si allenta proprio mentre io sto per stringerlo più forte.

«Henry! Quante volte ti ho detto di non importunare gli estranei!»

Henry guarda suo padre, intimorito.

«La stavo solo abbracciando.»

Lui gli sorride.

«Lo so, ma questo non significa che tu lo debba fare con tutti quelli che incontri.» poi aggiunge, guardandomi.

«Mi scusi, mio figlio é un po' invadente. Comunque io sono Matthew Donovan.»

Stringo la mano che mi porge.

«Io lo trovo adorabile, signor Donovan.»

Il padre di Henry mi sorride, lusingato dal mio complimento.

Non posso fare a meno di sorridergli e di sentirmi un po' più leggera.

Quando si voltano e si allontanano insieme, stringendosi per mano, sento distintamente le loro voci. Come se fossero proprio accanto a me.

«É proprio una signora gentile, papà.»

«Hai proprio un buon gusto per le donne, campione. Hai preso da me.»

Guardo il cielo e mi sembra meno nuvoloso, mi guardo dentro e riesco a sentire ancora l'eco di quelle parole dolci e serene come un giorno di sole.

Quando riapro gli occhi, sono ancora sdraiata sul divano di Damon.

Sono ancora sconvolta.

Non sento più il dolore del suo morso, perché mi deve aver dato il suo sangue, ma sento e vedo il mio sangue secco sopra il petto.

Mi ha rivestita, ma non é riuscito a pulire il sangue che ha fatto uscire dal mio corpo.

Perché Damon mi ha morsa e non mi ha morsa per lussuria o piacere, l'ha fatto perché aveva fame. Perché la parte bestiale ha prevaricato quella umana.

Damon non é più dentro di me o al mio fianco.

Mi ha lasciata sola su questo divano dolorosamente vuoto senza di lui.

Non riconosco il riflesso del mio specchio.

É un mostro con gli occhi iniettati di sangue.

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