CHAPTER THIRTY-NINE

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Negli ultimi mesi la mia vita si è stravolta completamente. È cambiato tutto! Anche se abito ancora nella mia bella casetta con lo steccato bianco, lavoro ancora in ospedale e faccio orari assurdi, in qualche modo tutto è migliorato...

<< Clarke? Tesoro, sei pronta? >> Chiedi dal soggiorno già pronta ad uscire. Ecco questa è una delle "novità" della mia vita... dalla settimana scorsa ti sei trasferita a vivere qui con me, e ora mi urli dal piano di sotto perché, come al solito, sono in ritardo. << Clarke? >> Chiami ancora una volta, e subito dopo ti vedo comparire sulla porta della stanza con un sorriso, mentre e io sono ancora avvolta nel mio morbido accappatoio bianco. << Ehi, piccola, io devo andare o farò tardi, i ragazzi hanno bisogno di me. >> Dici con dolcezza.

<< Sì. Scusa, tesoro, sono un po' in ritardo. >> Affermo imbarazzata.

<< Ci vediamo là? >> Domandi gentilmente. Annuisco e mi dai un veloce bacio sulle labbra prima di scappare via. Sento il rumore dei tuoi passi fermarsi prima della scala, poi ti vedo ricomparire alla porta per osservarmi con desiderio mentre ti mordi il labbro. << Sei bellissima stamattina. >> Aggiungi e, senza lasciarmi nemmeno il tempo di realizzare, ti avvicini, mi prendi tra le braccia e mi baci Le tue mani mi accarezzano rispettose, mentre le tue soffici labbra si impossessano dolcemente e lentamente delle mie. Riesci sempre a farmi perdere il controllo e, mentre allaccio le mani dietro il tuo collo, approfondisco il bacio con trasporto, cosa che tu ricambi immediatamente. Cerchi di scioglierti dal bacio sussurrandomi sulle labbra. << Ora... >> Mi baci. << Devo >> Mi ribaci. << Proprio >> Un altro bacio ancora. << Andare. >> E per un'ultima volta posi le tue labbra sulle mie, prima di andartene per davvero.

Sorrido felice del mio piacevole inizio di giornata, anche se, in effetti, sono piuttosto in ritardo. Oggi ci sono le gare provinciali di ju-jitsu degli under 18 e, visto che tu e i ragazzi che alleni sarete lì, mi sono offerta per l'assistenza medica all'evento, quindi ora è meglio che mi dia una mossa perché senza di me in commissione le gare non potranno iniziare.

Come l'ultima volta, quando arrivo Eric è già lì ed ha già preparato tutto l'occorrente, per fortuna. Mi sta attendendo sbuffante nel corridoio davanti all'ambulatorio, dove ci fermiamo a chiacchierare un attimo.

<< Griffin, sempre in ritardo! >> Mi ammonisce serio. << A meno che non ci sia anche qualcun altro nella tua vita... non posso nemmeno insinuare chissà che, dato che quando sono arrivato la tua "dolce metà" era già qui... >> Aggiunge poi prendendomi in giro il Dottor Jackson.

<< Ma cosa dici! >> Ribatto offesa dandogli una pacca sul gomito.

<< Quindi chi era? Uomo o donna, Griffin? >> Continua a sfottermi lui ridacchiando.

<< Sei davvero tremendo! >> Affermo sgranando gli occhi per la sua domanda impertinente.

<< Eh dai, su! Sono solo curioso... >> Il tono di Eric a volte è terribilmente serio anche quando scherza, ma lo conosco bene e so che si sta solo divertendo a mettermi in imbarazzo e prendermi in giro.

<< Vivo già con una persona stupenda, non ho alcun bisogno di trovare altre avventure in giro... >> Lo dico di getto senza pensarci, e dalla sua faccia sbalordita mi rendo conto di avergli appena rivelato che già conviviamo. << Quindi piantala! >> Aggiungo con tono infastidito, mentre cerco di guardarlo seria, nella speranza non indaghi oltre e non giudichi la nostra avventatezza.

<< Che succede qui? È tutto a posto? >> È la tua voce che arriva da dietro di me. Dalla faccia che ha Eric mi immagino la tua espressione, non so bene come reagire, tengo ancora un attimo l'espressione seria, che quasi preoccupa ancora di più Il Dottor Jackson, fino a che non resisto più e scoppio a ridere. E dopo essermi ripresa da questa breve risata in solitaria, credo sia giunto il momento di sistemare le cose.

You are my weaknessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora