Per Lexa era un'altra faticosa giornata di allenamenti, era solo il terzo giorno da quando aveva ripreso la sua vita abituale in palestra e, per quanto fosse in forma prima dello spiacevole episodio, in quel momento, dopo un mese di inattività, era comunque dura riuscire a riprendere il ritmo.
Il pomeriggio volse verso il termine e quella sera aveva in programma una cena alla quale non poteva assolutamente tardare, quindi decise di staccare presto ed andare a prepararsi per poi passare a prendere Clarke a casa. Quello che non si aspettava, però, era di trovare zio Titus ad attenderla nel salottino.
<< Era lei l'altro giorno? >> Domandò Titus, poi prese una pausa. << La bionda... è lei la ragazza per cui hai rischiato la vita, vero? >> Chiese in modo serio ed indagatore. Lexa chiuse gli occhi ed annuì appena con sguardo cupo, in attesa del prosieguo dello zio. << Ricorda i miei insegnamenti... l'amore è debolezza. >> Disse l'uomo in tono calmo e piuttosto piatto.
<< Non ti ascolterò ancora! >> Ribatté alterata la ragazza.
<< Sì, invece! I tuoi sentimenti ti hanno già messa in pericolo, Queen ne ha approfittato ancora una volta... non far pagare agli altri per i tuoi errori. >> Proseguì duro e senza scrupoli lui, era irremovibile ed intransigente sulla sua idea. Aveva visto Lexa crollare una volta per aver perso tutto ciò che aveva, e non poteva immaginare cosa le sarebbe successo se fosse accaduto di nuovo.
<< I miei errori? >> Domandò lei allibita. >> Costia è stata uccisa da quella gente, ed hanno avuto ciò che si meritavano. Io sono in grado di separare i miei sentimenti dal dovere, Queen era troppo pericoloso, ho dovuto reagire! >> Precisò la mora con molta rabbia.
<< Tu gli hai dato potere su di te, Heda. >> Affermò quasi con disprezzo. << Perché? >> Domandò poi semplicemente.
<< Clarke mi rende migliore... lei è speciale. >> Il tono di voce di Lexa si calmò, già solo pensando alla bionda, ed un sorriso le si dipinse sul viso. Ma lo sguardo di suo zio continuava ad essere severo ed intransigente, proprio non accettava quel rischio.
<< Immagino allora che dovrai convivere con questa debolezza... >> Si arrese Titus con gran delusione.
<< Scusa, zio, ora devo proprio andare. >> Vedendo uno spiraglio la mora chiuse immediatamente il discorso, prima di dover riprendere a urlare con l'unica famiglia che gli era rimasta oltre ad Anya.
E così dicendo, la ragazza si diresse alle docce, si preparò per uscire e, solo venti minuti più tardi, era già pronta per la serata. Pur avendo le parole di suo zio "l'amore è una debolezza" a risuonarle come un tarlo perennemente in testa, uscì svelta dal Dojo per passare un'altra serata con Clarke.
*****
Non ci posso credere, com'è possibile che sono sempre in terribile ritardo? Il bello è che sono in casa dalle 3 del pomeriggio... ma come sempre, quando entro nel mio studio e mi metto a dipingere un nuovo soggetto, perdo la cognizione del tempo. Fortuna che devo semplicemente andare a cena da mia madre, quindi non ho bisogno di chissà quale gran preparazione. Mi butto in doccia per lavare via tutti i segni di pittura dal corpo, mi infilo la prima maglietta pulita che trovo nell'armadio, raccolgo i capelli ancora umidi dietro la testa e li fermo velocemente con un bastoncino colorato. Quando sento suonare il campanello, corro velocemente giù per le scale e apro senza nemmeno guardare dallo spioncino. Il tuo viso è un misto di sorpresa e rimprovero, e dopo avermi squadrato oserei dire anche una certa lussuria.
<< Apri la porta agli estranei sempre mezza nuda? >> Chiedi perplessa continuando a guardarmi.
<< Solo se sono carini come te! >> Affermo sorridendo maliziosamente.
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You are my weakness
Fiksi Penggemar[Clexa AU] Clarke Griffin è un medico di Washington DC appassionata di arte, che per una serie di coincidenze si incontra con una ragazza intrigante, Alexandra Woods. Lexa è una ragazza molto chiusa e testarda ma per qualche motivo i continui incont...