You are my weakness

CHAPTER FIFTY-ONE

Martedì mattina, e l'unica cosa che mi fa scendere dal letto è il sapere che Wells sta per arrivare con la colazione. Quando arriva e suona alla porta, io indosso ancora il mio pigiamone di pile con disegnate delle buffe pecorelle.

<< Buongiorno, principessa! >> Grida con enfasi e un sorriso accecante.

<< Buongiorno, Wells. >> Rispondo in tono un pochino più pacato, ma comunque con allegria.

<< Muffin, ciambelle e milkshake al cioccolato! >> Mi comunica allungandomi il sacchetto con i dolci.

<< Vado a preparare il caffè! >> Esclamo impossessandomi del sacchetto con un sorriso sincero e sparendo verso la cucina.

Wells mi segue poco dopo e si accomoda al tavolo posando i due giganteschi frappè. Sghignazza osservando il mio look e faccio finta di niente, anche se effettivamente non ha poi tutti i torti... il mio pigiama è un po' infantile. L'acqua calda inizia a gorgheggiare nel bollitore e la brocca sottostante comincia a riempirsi di quel liquido nero, inondando la cucina con l'aroma forte del caffè. Prendo due tazze dalla credenza e, mentre attendiamo la bevanda calda, mi siedo vicino a lui iniziando a sbirciare nel sacchetto.

Il profumo dei muffin con mela e cannella mi invade immediatamente le narici, mettendomi l'acquolina e ampliando il mio sorriso. Ne prendo subito uno e sto per morderlo, quando il mio amico apre l'altro sacchetto mostrandomi delle appetitose ciambelle glassate al cioccolato, facendomi fermare immediatamente.

<< Così non è valido! >> Protesto come una bimba, ma con gli occhioni a cuoricino pregustando mentalmente quelle prelibatezze. << Ora non so cosa scegliere! >> Dico con il dubbio spostando lo sguardo da un dolce all'altro.

<< Tanto lo sappiamo entrambi che alla fine li mangerai tutti e due! >> Ribatte lui scoppiando a ridere.

E ovviamente ha ragione anche questa volta, li avrei sicuramente mangiati entrambi, dovevo solo scegliere da quale iniziare. Dopo aver riso di gusto all'osservazione del mio amico, afferro decisa la ciambella e, mordendola, vado a prendere il caffè caldo. Ridiamo e chiacchieriamo per un'ora buona, mentre mi ingozzo di schifezze. Tutte le volte mi dico che, essendo un medico, dovrei stare più attenta all'alimentazione, e che certe cose fanno male alla salute, ma poi non sono in grado di resistere e mi strafogo ogni santa volta. Lo aggiorno sulle ultime cose, l'incontro casuale con Niylah, il pranzo e il caffè di qualche giorno prima, ma non so perché, omettendo quelle strane sensazioni di approccio che mi aveva dato. Poi viene la parte difficile... il sorriso mi si spegne e Wells capisce subito che stiamo per entrare nell'argomento più doloroso... Lexa...

<< Allora ci sono novità? >> Chiede anticipando le mie parole.

<< L'ho vista... >> Espiro e chiudo gli occhi, prendendomi un secondo per pensare. << Due giorni fa... >> Proseguo e Wells resta in silenzio, lasciandomi il tempo di elaborare il discorso. << Sono andata a cercarla e le ho chiesto di tornare a casa. >>

<< E... >> Mi esorta a continuare.

<< E lo ha fatto. È tornata... almeno per qualche ora... >> La mia aria triste gli fa capire che le cose non sono andate proprio nel verso giusto.

<< Se indossavi quel pigiama stupido ho capito perché se n'è andata di nuovo! >> Scherza Wells per cercare di rimettermi il sorriso, così faccio una palla con il sacchetto di carta vuoto e gliela tiro in testa in segno di disappunto.

Alla fine comunque, il suo scopo viene raggiunto e scoppiamo a ridere come due ragazzini stupidi. Ripresa un po' di serietà gli racconto dove ti ho trovata, cos'è successo e come sei scappata via. Mi sfogo per quanto sono frustrata, e arrabbiata, e per quanto mi manchi. Il mio amico è un angelo e mi sopporta, cercando di non farmi crollare il morale ancora più sotto i piedi di quanto non sia già. Alla fine della chiacchierata ormai è l'ora di pranzo e, lui meschino, mi propone l'unica cosa che mi avrebbe fatto venire la voglia di uscire di casa... hamburger e patatine nel mio ristorante preferito.