CHAPTER FOURTY-FIVE

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<< Ora basta! >> Tuonò una voce maschile dall'altro lato del telefono, poi ogni rumore proveniente dall'apparecchio sparì.

<< Pronto? Lexa? Pronto? >> Tentò inutilmente Anya.

<< Credo che mio figlio Cage abbia chiuso la chiamata, Miss. Woods, mi dispiace. >> Constatò l'anziano signore mostrandosi realmente dispiaciuto.

<< Ma cosa volete da noi? A che gioco state giocando? >> Il tono della ragazza iniziò a diventare più impaziente e brusco.

<< Come le dicevo prima, lei è semplicemente una garanzia... non si preoccupi, non le verrà fatto alcun male se sua cugina rispetterà i patti. >> Le spiegò con pazienza Dante.

<< Quali patti? >> Domandò curiosa e tempestiva Anya.

<< Oh vede, noi Wallace abbiamo avuto qualche piccolo problemino ultimamente, causato proprio dalla grande Heda... è una ragazza ostinata, testarda, e oserei dire incorruttibile. >> Commentò affascinato l'uomo, come se infondo provasse una certa stima nei confronti di Lexa. << Ma ora che lei è qui, le cose saranno diverse. >> Aggiunse arricciando l'angolo della bocca.

<< Cosa volete da Lexa? Lei non ha fatto niente di male! >> Ribatté la ragazza in difesa della cugina, quasi come potesse effettivamente farci qualcosa ed esserle d'aiuto in qualche modo.

<< Abbiamo perso molti soldi per colpa sua, lei ha fatto arrestare il nostro uomo migliore... >> Spiegò Mr. Wallace, non preoccupandosi di condividere troppe informazioni con quella ragazza, ormai relegata in quella stanza senza alcuna possibilità di fuga.

<< Roan Queen! >> Esclamò apprendendo la notizia con sorpresa.

<< Esattamente. Quel ragazzo era un ottimo collaboratore, ora non è facile seguire tutti gli affari senza di lui, senza contare quante cose ha mandato all'aria. >> Espose Mr. Wallace in maniera diplomatica.

<< Quindi? >> Domandò indifferente lei.

<< Vorremmo recuperare le nostre ingenti perdite... e lei ci aiuterà. >> Il tono dell'uomo restò cordiale, ma privo di sentimento.

<< Lexa non accetterà mai i vostri ricatti. >> Obbiettò immediatamente la ragazza con fastidio.

<< Speri di sbagliarsi, Miss. Woods, o lei non uscirà mai di qui. E poi, ora conosciamo tutte le sue debolezze... >> Affermò Dante sorridendole, insinuando velatamente il suo ruolo di garanzia e la speranza di aver trovato l'unico mezzo di corrompere Lexa. << Più tardi comunque le lascerò vedere la prima gara del nostro torneo. >> Aggiunse Wallace indicando uno schermo sopra la sua testa. << Quindi ora si metta comoda e si goda il suo soggiorno qui a Mount Weather. >> Concluse l'uomo poco prima di uscire dalla porta e sparire.

Anya rimase di nuovo sola, chiusa in quella stanza impersonale, sgradevole e asettica. Non poter far niente e dover restare lì dentro con le mani in mano era una cosa estremamente estenuante per lei, almeno aveva scoperto qualcosa in più sul motivo per cui si trovasse lì. Ma cosa diavolo voleva dire Wallace? Come pensava di ottenere il denaro perso dei suoi loschi affari con l'aiuto di Lexa? E di che torneo stava parlando? Molto probabilmente, di lì a poco, almeno quello lo avrebbe scoperto.

La fredda ed umida stanza, grigia e senza finestre dove l'avevano accompagnata sembrava essere una sorta di spogliatoio. Lexa si ritrovò chiusa al suo interno, in attesa del primo combattimento. Nell'armadietto metallico, sulla parete di fondo, trovò degli abiti di ricambio e l'occorrente per l'incontro, che non prevedeva l'utilizzo dei tradizionali guantoni. Semplicemente dei pantaloncini e una maglietta senza maniche neri, un po' scoloriti, e delle bende elastiche bianche per fasciare le mani. Oltre a dei trucchi di scena per imbrattare il viso, rendendolo più cattivo e meno riconoscibile.

You are my weaknessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora