Capitolo 29

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*Al telefono con Alex.*
A:<Ehi Gin, come va?>
G:<Ciao Al, purtroppo non bene.>
A:<Che succede Gin?>
G:<Bhe Duke ha una colica e se non beve potrebbe non farcela.>
A:<Cazzo, Cazzo, Cazzo! Non è possibile. Quando l'avete saputo?>
G:<Oggi sono arrivata in maneggio e Mimmo era già qua. Ho montato Rose e Lady nelle prime due lezioni. Dovevo montare Duke ma non trovai Mimmo con lui pronto. Li ho trovati in box. Duke coricato nella lettiera e Mimmo che lo accarezzava, abbiamo chiamato il veterinario e ci ha detto questo.>
A:<Porca puttana Gin.>
G:<Si Al, lo so... cosa posso fare per farlo alzare?! Tu lo conosci meglio di chiunque altro.>
A:<Piccola Gin, io conosco Duke. Lui ci starà provando a tirarsi su ma se non è ancora in piedi vuol dire che non c'è l'ha fa.. lui è forte, sta combattendo ma non riesce a vincere..Dovrai solo aspettare. Mi dispiace Gin..>
G:<Grazie Al, ci sentiamo.>
Chiusi il telefono e tornai a sedermi nella cassettina nel box di Duke.
È più difficile quando non hai nessuno vicino. Mimmo era andato a prendere da mangiare al centro commerciale, i miei "amici" non si erano fatti sentire tutto il giorno, ormai è l'una del pomeriggio. Filippo doveva fare una cosa e mi ha detto che sarebbe tornato il prima possibile.
Mi avvicinai al piccolo Duke che stava immobile sdraiato in terra. Mi sedetti vicino a lui prendendo la sua testa e poggiandola sulle mie gambe. Continuavo ad accarezzarlo mentre qualche mia lacrima gli bagnava il muso.
Squillò il telefono, lo presi in mano e lessi
*Fefe❤️🔐*
Chiusi la chiamata e lanciai il telefono dentro la cassettina.
<Dai Duke >continuavo a ripetere ma lui rimaneva fermo, impassibile.
Arrivò Mimmo che mi disse <Dai Gin, ti ho portato la piadina. Mangiane un po'.>
G:<Non ho fame> dissi acida.
M:<Gin devi mangiare però sono quasi ormai le 2 del pomeriggio.>
G:<Mimmo non ho fame grazie. Dove sono gli altri?> azzardai con la voce spezzata.
M:<Erano al centro commerciale. Stanno per arrivare. Hanno saputo la notizia.>
G:<Grazie.> dissi semplicemente. Mimmo si allontanò e iniziò a parlare al telefono.
Sentì rumori di passi in corridoio.
<Oddio!> disse lui portandosi le mani davanti alla bocca. <Poverino> disse Eleonora.
Benjamin mi fissava soltanto mentre stringeva la mano a Sabrina.
<È da molto così?> disse Federico avvicinandosi al cavallo. <Dalle 10 di stamattina.> risposi acida. <Si, perché mentre voi eravate al centro commerciale tutti insieme io ero qua a mantenere la testa al Povero Duke perché non respirasse la polvere della lettiera. Ma non importa. Adesso la vostra presenza conta poco, potete pure tornare a divertirvi. Duke ringrazia.> continuai ancora più acida di prima.
F:<Come Mimmo mi ha chiamato sono corso qua, lo sai che ci tengo a questo cavallo.>
S:< È solo un cavallo, non è la fine del mondo.> disse quella puttana. Meno male avevo la testa di Duke sulle gambe altrimenti gli sarei saltata addosso a quella Troia.
G:<Lei che cazzo ci fa qua scusami?> dissi guardando Benjamin.
E:<Era con noi e visto questa chiamata urgente - mimò le virgolette quando pronunciò la parola urgente - non abbiamo avuto la possibilità di tornare a casa.> disse lei scocciata.
G:<Io non vi riconosco più. Tu Federico saresti stato il primo a rimanere in maneggio per passeggiare Duke e Lady prima di montarli io, invece da quando è arrivata Eleonora quasi io per te non esisto. Ho ragione? - Dissi guardano Federico - Si ho ragione. E tu Eleonora, la mia amica del cuore, ci consociamo da piccoline e proprio tu, mi abbandoni per stare con un ragazzo. E tutte le nostre promesse? Non sono servite a un cazzo, probabilmente non erano importanti quanto lo erano per me. Tu Benjamin, continuo a chiedermi perché sei ancora qua. Tu non eri quella persona che mi odiava? Ah... mi ricordo tutte le parole che mi dicevi quando arrivavi a casa per provare con Federico. Ma adesso sei qua. Con questa ragazza, che io nemmeno conosco, eppure è qua, nella mia scuderia ad ascoltare i discorsi miei. Pff... > dissi calma. <Ecco la risposta alla domanda di Eleonora del giorno scorso. Adesso che sapete quello che mi prende, potete pure tornare a divertitevi perché sta per arrivare il mio amico - dissi marcando l'ultima parola - si perché lui, nonostante abbia una riunione di lavoro, si sta precipitando qua solo per darmi un po' di sostegno, quello che mi avreste dovuto dare voi. Ma non importa. Grazie della visita comunque.> finì facendo un sorriso finto.

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