Mi mancava il fiato, le lacrime continuavano a rigarmi il volto e continuavo a stringere la sua mano.
La sua mano si mosse. L'ho sentita stringere la mia. Corsi a chiamare l'infermiera, <Ha mosso la mano! Ha mosso la mano!>
Tornai nella stanza e vidi, finalmente, i suoi occhi. Come mi erano mancati i suoi occhi. Le infermiere iniziarono a fargli mille controlli e mi mandarono fuori ad aspettare. Corsi da Fede che nel frattempo giocava al cellulare...
<Fede, Ben si è svegliato! Lo stanno controllando, non posso crederci!> Urlai entrando nella stanza.
<Che bello! Chiama un infermiera che voglio andare a vederlo> Affermò mio fratello.
<Mi sei mancata> sussurò lui mentre guardava le nostre mani intrecciate. Arrossì di colpo.
<Ho sentito tutto quello che mi hai detto. Ogni parola...> continuò lui.
<Senti... prima di continuare, non voglio sapere cosa pensi tu. Ti prego. Non adesso. Siamo all'ospedale, ho passato davvero brutti momenti qua dentro e non vogio pensare ad altro che a te che stai bene e a mio fratello che, per fortuna, ha solo un paio di punti. Parliamone bene a casa quando tutto quest' incubo sarà finito.>
Lui smise di stringermi la mano e si voltò dall'altra parte. Feci finta di nulla e mi allontanai.
Una settimana dopo
Le cose erano tornate quasi alla normalità. Andavo al maneggio ogni mattina, facevo la lezione e tornavo a casa con il pullman. Mio fratello si continuava a lamentare dei dolori alla gamba, era sotto anti dolorifico, cambiava il cerotto due volte al giorno, come sempre. Benjamin, si muoveva poco, il tanto per andare dalla cucina alla camera, dalla camera al bagno. Non mi rivolgeva nemmeno una parola. Credo che stavolta sia offeso davvero tanto con me.
Io stavo fumando troppo. Ero sempre stressata. Continuavo a pensare a tutte le cose che sono successe e alle cose che sarebbero potute succedere.
20:15
Era ora di cena e decisi di andare al centro per comprare qualcosa take away. Presi le chiavi di casa e mi incamminai. Da quando Eleonora se n'era andata non sapevo cosa fare e il pomeriggio spesso lo passavo guardando film o serie tv e leggendo dei libri. Non andavo al mare poichè nessuno dei due poteva venire con me e andare da sola sarebbe stato noioso. Due volte a settimana andavo a correre un po' per tenermi in forma un po' per rilassarmi.
Rientrata a casa trovai mio fratello nella stesa posizione di come l'avevo lasciato quando ero uscita, sul divano mentre guardava la tv.
<Ho preso il cibo!> urlai poggiando il cibo sul tavolino davanti alla tv.
Fede prese la sua sacchettina e non so per quale ragione andò a mangiare in camera, lasciandomi lì, da sola. Non disse nemmeno una parola. Bussai in camera di Benjamin e si alterò. <Va via, non ho fame!> Urlò da dietro la porta.
G: <Benjamin devi mangiare. Puoi anche non parlarmi più ma almeno apri la porta e prendi la cena.>
B: <Non voglio stare ad ascoltarti.>
La porta si spalancò e uscì Benjamin, con i capelli scompigliati, la barba appena spuntata, senza maglia, e sul dorso un grosso cerotto all'altezza del cuore. Rimasi due secondi a fissarlo, incantata. Allungai la mano con la busta verso di lui e quando la prese mi voltai ma lui mi tirò dentro la sua camera.
<Che problemi hai?> dissi cercando di mantenere la calma.
<Devo parlarti> disse lui poggiando la busta sul letto.
Certo che questo ragazzo e proprio bipolare. Io continuo a non capirlo. Lo invitai ad andare avanti.
<Riguardo a quelle cose che avevi detto all'ospedale, io...> si fermò per qualche secondo e intervenni subito. <Senti Ben, io non lo so. Non funzionerà mai tra di noi. Litighiamo sempre, abbiamo diversi punti di vista su tantissime cose, ci piacciono cose diverse, sei il miglior amico di mio fratello, è complicata la cosa...>
<Ginevra per favore fammi parlare.> disse lui con la voce roca. <Io ci ho pensato molto e sono convito di una cosa. Due persone che litigano in continuazione ma poi si ritrovano sempre, sono destinate a stare insieme. Io ti amo Ginevra e ti ho sempre amata. Dal primo giorno che ti ho vista. Sei diversa da tutte le altre, sei unica, nessuno potrà mai levarmi dalla testa te. Ti voglio troppo perchè qualcuno mi allontani da te. Io sono un grandissimo coglione e sicuramente puoi trovare mille ragazzi migliori di me, ma io, solo con te sto veramente bene. Quando sono con te il resto non conta perchè tu sei con me, questo è quello che conta. Quindi per favore, non abbandonarmi per i miei comportamenti passati. So quello che provi per me Ginevra, l'ho sentito il tuo discorso mentre mi tenevi la mano all'ospedale, quindi ti prego resta con me...>
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Un bellissimo stronzo
FanfictionLa vacanza di Ginevra verrà resa impossibile da un ragazzo, stronzo, per cui ha una cotta da 2 anni.