<Mi scusi, sono maggiorenne -inventai- ho lasciato i documenti a casa.> dissi un po' acida, ma non avrei voluto che la gente si mettesse a guardarmi.
<Mi dispiace ma senza documento non possiamo darle le sigarette.> disse la commessa.
A quel punto qualcuno si avvicinò a me e disse <Salve, ecco il documento. Mi può dare le Camel da 10>
Riconobbi subito quella voce. Era lui. Perfetto. Mi aveva anche riconosciuto.
Andai verso la porta e uscì fuori. Come girai l'angolo qualcuno mi fermò.
<Che fai scappi?> disse lui. Dandomi il pacchetto.
G:<Grazie, ma adesso devo tornare a casa.>
B:<Ti ricordo che viviamo insieme.>
G:<Lo so.> dissi fredda per poi cominciare a camminare.Entrai dentro casa e andai sul retro.
<Ehi dove stai andando?!> urlò lui.
<Benjamin sta zitto. Non urlare. Sono uscita dalla finestra e ci devo rientrare.> dissi a bassa voce.
Mi guardava strano e allora continuai <mi sono chiusa in camera, c'è Eleonora in corridoio. Volevo fumare ma non avevo più sigarette e sono scappata dalla finestra.>
B:<Ti serve una mano?>
G:<No grazie faccio da sola.> dissi fredda.Salendo nella finestra mi sono agganciata ad un rovo e ho un taglio un po' profondo nel braccio. Adesso non mi importa. Lo medicherò dopo.
Finalmente nella terrazza con le mie sigarette.
Bussano alla porta.
<Ginevra vuoi farmi entrare?!> era ancora Eleonora da fuori alla porta. Non avevo la più pallida idea di parlarci. Volevo solo stare un po' da sola.12.47 am.
Era quasi ora di pranzo ma io non avevo fame.
Avevo finito di piangere da poco. Cavolo quanto mi manca. Stare in questa stanza da sola non aiuta di certo.
••Sometimes quiet is violent••
Pensavo troppo. Pensavo fottutamente troppo.Pov's Fede
Ginevra mi stava preoccupando. Si era chiusa nella sua camera da sta mattina. Era ora di pranzo ed era dal giorno prima che non toccava cibo.
Quando si chiudeva nella sua camera non c'era verso di farla uscire. Era testardissima, l'unico che sembra avere dei poteri su di lei è Benjamin ma in questo momento è con Stefania.
Continuo a pensare che sia una grandissima testa di cazzo. Ginevra sta male e lui sa che riesce a farla parlare solo lui. Ma in questo momento starà scopando con Stefania.
Eleonora era stesa in corridoio da 4 ore. Non credo otterrà qualche risultato così.
Mi avvicinai alla porta e bussai.
Nessuno rispose.
<Gini, fammi entrare, sono Fede!> dissi da dietro la porta.
Si aprì la porta, la figura di Ginevra mi apparse davanti.
<Posso entrare?> dissi mentre Eleonora si stava alzando. <Tu si.> disse acida. Eleonora si stava incazzando tantissimo. A dire la verità nemmeno mi interessava, volevo stare con mia sorella.<Come stai?> azzardai sedendomi nel letto.
Non rispose, abbassò lo sguardo e si mise a guardare il pavimento. Mi alzai e andai ad abbracciarla. Scoppiò a piangere al nostro contatto. Stingendola notai un Lungo taglio profondo, dalla quale usciva sangue. <Ehi, che hai fatto al braccio.> dissi staccandomi da lei che intanto aveva smesso un po di piangere. <Mi sono tagliata.> disse con la voce rotta. <Come?!> dissi un po alzando la voce. <Con un ramo Fe, tranquillo.> riuscì a dire triste. <Come hai fatto a tagliarti con un ramo. Spiegami. > dissi serio.
<Ero in camera, dovevo uscire e dato che c'era Eleonora sono saltata dalla finestra.> mentre la guardavo in faccia notai anche un taglio sul viso che partiva dal sopraciglio e finiva quasi all'angolo della bocca. <Ne hai anche uno in faccia.> dissi interrompendola. <quello sul viso l'ho fatto scendendo, sono caduta e mi sono tagliata. Quello sul braccio l'ho fatto risalendo dalla finestra, mi sono agganciata ad un rovo.> disse un po acida date le mie domande. Ora pensavo al motivo della sua "fuga". <Ehh... dimmi invece perché sei uscita.> dissi avvicinandomi a lei.
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Un bellissimo stronzo
FanficLa vacanza di Ginevra verrà resa impossibile da un ragazzo, stronzo, per cui ha una cotta da 2 anni.