Capitolo 53

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Pov's Ginevra

Il mio cuore era ormai in mille pezzi. Le parole di Benjamin mi avevano ferita nel profondo. Vidi Max pungere Benjamin con una siringa e qualche istante dopo lui cadde a terra. Si avvicinò anche a me e fece la stessa cosa, non sentì nemmeno dolore. Le parole di Benjamin erano il mio vero dolore. Chiusi gli occhi e caddi in un sonno profondo anche io.

Mi risvegliai in questa stanza vuota dove veniva illuminata solo una poltrona nella quale c'era seduta una persona. Vedevo ancora sfocato a causa del sonnifero che Max ci aveva dato. Una sagoma alta si avvicinò a me e disse <Ma vedo che siamo svegli allora?!> riuscì a mettere a fuoco la persona che mi stava parlando. Era Serena. Mi lasciò seduta in terra e si diresse verso la poltrona illuminata. Riconobbi subito il corpo di Benjamin senza maglia con le mani legate alla poltrona dove era seduto.

Lei si avvicinò a lui.

Lui mi guardò.

Lei mi guardò prima di saltare addosso a lui.

Una fitta fortissima al cuore.

Iniziò a baciarlo con foga. Lui rimase fermo. Era a cavalcioni su di lui e gli baciava il collo. Tastava qualsiasi cosa del suo corpo.

Io ero immobile. Cercavo di non guardare ma non so per quale strana ragione al mondo non ci riuscivo, guardavo solo verso d loro. Come paralizzata. La mia gola si seccò e le lacrime iniziarono a rigarmi il volto. Volevo esplodere.

<Spero ti sia divertita a guardare..> disse Serena ridacchiando mentre usciva dalla porta, lasciandoci soli, seduti uno davanti all'altro ai lati opposti della stanza.

Io non riuscivo a guardarlo negli occhi senza mettermi a piangere. Lui fissava un punto non preciso della stanza. Regnava il silenzio. Lui riuscì a tirare fuori dalla tasca una sorta di pulsante.

<Cosa è quello?> dissi con la voce rotta. <È il GPS della macchina. Quando abbiamo affittato la macchina ci hanno dato questi così in caso di furto dell'auto, sappiamo dove trovarla> disse lui. <E cosa aspetti?! Cliccalo!> dissi sollevando la voce. <Il problema è che questo coso è collegato al telefono di Federico e alla centrale di polizia più vicina. Se Federico si precipitasse qua prima della polizia e agirebbe senza loro prenderebbero anche lui e la polizia magari non riuscirebbe a capire il motivo del segnale.> disse lui sospirando.

<Cliccalo lo stesso, Federico capirà che è un'emergenza e aspetterà la polizia.> dissi io.

Lui annuì e cliccò il pulsante.

Mi avvicinai a lui, o almeno provai dato che avevo le gambe legate e non riuscivo a camminare bene. Mi sedetti sopra di lui nella poltrona e lo rassicurai. Poggiai la mia testa alla sua spalla e respirai profondamente. Vidi una lacrima rigargli il volto. Tirò su con li naso e disse con la voce rotta <Mi dispiace... io..> <Shhh.. non dire nulla..so già quello che vuoi dire> lo interruppi subito e rimanemmo così fermi per un po'.

Pov's Federico

Benjamin era uscito più di 3 ore fa e iniziai a preoccuparmi. Ginevra non rispondeva alle mie chiamate e Benjamin aveva lasciato il telefono a casa. Ad un certo punto suonò il mio telefono, pensavo fosse Ginevra, invece era il GPS della macchina che stava suonando. Normalmente dovrebbe suonare solo in caso di furto dell'auto. Chissà che cazzo aveva combinato Benjamin. Chiamai un taxi e mi feci portare al punto che segnava il GPS. Arrivati lì mi ricordai che il segnale era arrivato anche alla polizia e che prima di fare qualsiasi cosa avrei aspettato loro. Due minuti dopo arrivò un'intera squadra di polizia e l'agente iniziò a farmi domande a cui non sapevo rispondere.

A: <Conosce questo posto?>

F: <Emm.. no.. il GPS ha segnalato questo punto> dissi indicando la casa alle mie spalle

A: <È da solo?>

F: <Si, il mio amico aveva la macchina e ha segnalato il furto da dentro questa casa. Mia sorella è uscita con un ragazzo ma non so dove sia perché non mi risponde al telefono.>

A: <Okay, adesso entriamo e vediamo che succede.>

<Accendete le sirene ragazzi!> urlò l'agente.

L'agente afferrò un megafono e disse <Le persone dentro questa casa sono pregate di uscire tenendo le mani in alto ben visibili, altrimenti faremo irruzione nella casa noi!>

Nessun segno di vita.

Pov's Benjamin.

Le sirene della polizia mi risvegliarono dallo stato di trance e tentai di slegarmi il più veloce possibile. Mi ricordai di aver in tasca le chiavi dell'auto, le presi e iniziai a tagliare la corda dalle mani e poi dai piedi. Liberai anche Ginevra e tentammo di uscire dalla casa, la tenevo per mano ma la presa mi scivolò subito dopo essere uscito dalla casa.

L'agente mi urlò di avvicinarmi a loro ma non gli diedi retta e tornai in casa inseguito dalla truppa armata e da Federico.

Entrai dentro casa e vidi Max che teneva ferma Ginevra e le tappava la bocca con una mano e con l'altra teneva salda la pistola puntata alla testa di Ginevra.

Come entrò la truppa si sentirono due spari, uno colpì la gamba di Federico. Vidi un proiettile arrivarmi dritto davanti alla testa e poi caddi a terra.

Pov's Ginevra

Due spari. Chiusi gli occhi e venni scaraventata a terra. Quando aprì gli occhi vidi Federico a terra con una gamba sanguinante e Benjamin in terra immobile con la testa immersa in una pozza di sangue. Sentì un terzo sparo, da parte della polizia e pregai che questo colpisse me, ma colpì Max alla gamba.

Corsi da Benjamin che rimaneva immobile in terra. Sentivo urlare l'agente <Chiamate due ambulanze! Due ambulanze Presto!>

Continuavo a piangere sopra il corpo senza sensi di Benjamin, mentre gli agenti mi continuavano a dire di spostarmi. Una truppa arrestò i tre pezzenti e l'altra cercava di dare aiuto a me, Benjamin e Federico.

I medici caricarono mio Fratello e Benjamin in due ambulanze diverse ma essendo minorenne non potevo salire su nessuna delle due. Le ambulanze partirono e io rimasi lì insieme all'agente mentre guardavo le due persone più importanti della mia vita andare via da me. L'agente mi portò all'ospedale di corsa e rimase con me tutto il tempo, cercando di rassicurarmi, senza risultati.


Un bellissimo stronzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora