«Spiegami perché sei un coglione di prima generazione e devi immischiarti nella mia cazzo di vita!» urlo appena Calum mi apre la porta di casa sua. Ho fatto sì che Michael mi accompagnasse fin qui e poi l'ho pagato per farlo andare via e lasciarmi da sola con Calum. Meglio non attuare un omicidio con un testimone oculare.
«Calmati» borbotta Calum, facendomi entrare e chiudendosi la porta alle spalle.
«E spiegami perché mi hai baciato» aggiungo, sedendomi sul divano del suo salotto senza neanche attendere alcun permesso da parte sua.
«Non lo so» sbotta innervosito, sedendosi accanto a me. Dovrei essere io quella nervosa, non lui, oh.
«Non sai cosa?»
«Non so perché sono un coglione, non so perché mi sono immischiato nella tua vita e non so perché ti abbia baciato» mi lancia una lunga occhiata infastidita, che ricambio prontamente.«Perché tu e Josh vi odiate?» chiedo, cambiando argomento.
«Odiare è una parola grossa.»«Sasha così ha detto» faccio spallucce e mi posiziono meglio sul divano, trovando una posizione comoda così da poterlo osservare meglio, in tutto il suo splendore... no.
«Sasha ha esagerato» alza il tono della voce, indurendolo, e io sussulto dallo spavento. «Scusa» mormora, chiudendo gli occhi per cercare di calmarsi, nonostante la sua posizione rigida dimostri il fallimento della missione.
«Perché non andate d'accordo, allora?» chiedo, modificando le mie parole, e utilizzando un tono più gentile, seppur io stessa sia tuttora arrabbiata con lui, e con tutto il mondo, e con tutti i mondi conosciuti e sconosciuti, e con tutto l'universo in generale, e... okay, suppongo si sia capito.
«Josh è mio fratello» mi rivela Calum, lasciandomi senza parole, con tanto di occhi sbarrati e bocca aperta.
«Non vi somigliate per nulla» inarco un sopracciglio e mi passo una mano tra i capelli, cercando di districarne i nodi. Non riuscendoci, ovviamente. E intanto lo osservo, cercando di capire cosa i due possano avere in comune, eccetto la stupidità, s'intende.
«Siamo fratellastri» si corregge allora, sospirando.
«Cos'è successo?» domando, mentre un accenno di curiosità si fa vivo in me.«Mio padre lo ha preferito a me, tutto qui. Ed è questo il motivo per cui io vivo in questa topaia» indica l'ambiente circostante, ma non lo guarda con disprezzo, come se, in fondo, non gli dispiacesse, «E lui vive in quella bella e grande casa» termina, utilizzando, questa volta, un tono di disprezzo.
«Anche a te piacciono i puzzle?» domando, trattenendo il respiro in attesa di una sua risposta.
«No, per nulla.»«Oh, grazie al cielo, credevo anche tu mi avresti chiesto di farne uno insieme» sospiro sollevata e Calum ridacchia.
«Noi potremmo giocare diversamente» mi fa l'occhiolino, avvicinandomisi, ed io alzo gli occhi al cielo, spingendogli la spalla con la mano, allontanandomi dal suo corpo caldo.
«Devo andare» mi alzo e il suo sguardo si rabbuia.
«Guarda che scherzavo.»
«Lo so, ma sono in punizione e direi che l'ho già fatta pagare abbastanza ai miei genitori» storco la bocca e mi dirigo verso la porta, ma mi ritrovo incapace ad aprirla. Calum ridacchia alle mie spalle e la apre. Prima di uscire, mi stampa un bacio sulle labbra, per poi chiudermi la porta in faccia, lasciandomi sconvolta sul pianerottolo di casa sua.
Ma come ha osato sbattermi la porta in faccia, ma chi si crede di essere.
Coglione.🌙
«Chi ti ha dato il permesso di uscire?» la voce di mia madre giunge alle mie orecchie così forte che desidero staccarmi i timpani a morsi.
Sospiro e mi dirigo verso la cucina, certa che lei si trovi lì in mia attesa, braccia incrociate al petto e sguardo severo. «Nessuno» rispondo, incrociando anch'io le braccia al petto e mostrandomi seccata di fronte al suo rimprovero.
«Quando capirai che non puoi fare quel che vuoi?»
«Quando capirai che non voglio fare quel che tu vuoi?»«Senti...» mi si avvicina e mi posiziona le mani sulle spalle. Me le scrollo di dosso e la fisso incurante di tutto e tutti. «Senti» ripete, riprendendosi dal mio rifiuto, «Io e tuo padre non siamo contro di te, bensì con te.»
«Mamma, non sono Su...» il suo nome mi si blocca in gola ed evito di pronunciarlo ad alta voce, «Non sono lei.»
«Non osare nominarla né includerla in questo discorso» mi punta il dito contro e io sospiro, rassegnata.
«Vado in camera mia» le do le spalle e mi dirigo verso la mia stanza, non ascoltando tutti i suoi lamenti che mi giungono alle spalle.
Sono stanca di tutto questo.🌸🌸🌸
Hola!
Parliamo prima del capitolo, che poi ho dei pensieri filosofici da dirvi (credici, Tatia).
Allora, cosa ne pensate? Cosa credete accadrà tra Rain e Calum? E quale ship name preferite? Ralum o Cain? O ne avete in mente dei migliori (vi prego, sì)? E di chi pensate parli Rain con sua madre?
Fatemi sapere con un commento e ricordatevi di lasciare una stellina. E se vi va, di condividere la storia sui vari social o con i vostri amici.
Passando ad altro.
Spero abbiate passato uno splendido Natale. E in caso non fosse stato così, ci saranno altri Natali, e arriverà anche il vostro momento di stare bene.
So che a volte la vita va male, ma non buttatevi giù. Mai.
Se vi va, fatemi sapere cinque propositi che avete per il 2017!
Io i miei ve li dirò il 2 Gennaio, ovvero lunedì prossimo, nel 2017. Aiuto.
A presto e grazie mille.
- Tatia;Ps. Sappiate che prima o poi (spero prima, ma probabile poi) pubblicherò una nuova storia. Su Michael!!!
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Rain || 5SOS
Fanfiction«Buon anno nuovo, Rain!» alza il suo bicchiere di plastica al cielo, facendo dondolare così tanto il liquido al suo interno che mi finisce in testa. «Che schifo» dico solamente. Che il 2017 cominci. Facendo schifo. ⭐️ Iniziata: 21/11/16 Completata...