Cammino lentamente, la testa persa tra le nuvole, ricordando il discorso che hanno intrapreso questa mattina i miei genitori, e mi si chiude lo stomaco. Faccio una smorfia e, così persa tra i pensieri, quasi dimentico che Luna mi stia camminando accanto. Anche lei sta pensando a qualcosa, ma ho quasi paura di chiederle dove la stia portando il flusso dei suoi pensieri, perché potrebbe rispondermi la qualsiasi. Letteralmente. Potrebbe addirittura dirmi che stava cercando di ricordare tutte le cifre che compongono il pi greco. E sono migliaia.
Rilascio un sonoro sospiro e mi schiarisco la gola, portando l'attenzione di Luna su di me. «Tutto bene?» le chiedo quindi.
Lei annuisce solamente e mi porge un leggero sorriso. «Mia madre da piccola mi raccontava una favola, credo; non so cosa fosse, perché all'epoca mi sembrava un'opera di fantasia, adesso non sono più sicura» mormora, aggrottando la fronte, confusa.
«In che senso?»«Mia madre mi raccontava di due fanciulle, totalmente differenti, nell'aspetto, nel cuore e nell'anima.»
Questa volta ad aggrottare la fronte sono io. «Perché erano diverse?»«Mia madre mi spiegava che circa ogni mille anni nascevano due fanciulle, totalmente differenti; una aveva il cuore puro, l'altra aveva il cuore oscuro» si mordicchia il labbro inferiore e la noto socchiudere gli occhi, forse cercando di ricordare la storia.
«Erano sorelle, queste fanciulle?» le domando curiosa. So che Luna non va mai forzata, so che le si deve dare tempo, che spiega le cose a modo suo, ma allo stesso tempo voglio sapere, voglio capire, mentre gli ingranaggi nella mia testa si muovono veloci, cercando di collegare pezzi che non esistono.
Luna scuote la testa. «Mia madre mi raccontava che erano figlie di due persone diverse.»«Però nascevano lo stesso giorno, no?»
«Mia madre mi raccontava che dipendeva. A volte nasceva prima la fanciulla pura e, fino alla nascita della fanciulla oscura, si vivevano anni prosperosi e felici; altre volte nasceva prima la fanciulla oscura e, fino alla nascita della fanciulla pura, si vivevano anni bui e tristi; altre volte ancora nascevano nello stesso periodo, sì» mormora, ma io sto silenzio, perché sembra voglia aggiungere altro. «Mia madre aveva ragione, Rain?»Trattengo il respiro e poi lo rilascio velocemente, portando lo sguardo sulla strada di fronte a me, osservando la gente che cammina e chissà dove va. Dovremmo chiedere informazioni di qualsiasi tipo ai passanti, ma ne vale davvero la pena? Cosa potrebbero dirci?
Concentro la mia attenzione nuovamente su Luna, e faccio spallucce. «Non lo so, mi sembra tutto troppo surreale» ammetto sconfitta. Odio non capire le cose, odio non saperle, odio non essere in grado di tenere sotto controllo la situazione. È tutta la vita che le cose, le persone, mi sfuggono di mano e non ne posso più.
«Mia madre diceva che, alla fine di tutto, era sempre il male a vincere sul bene; voleva credere potesse accadere il contrario, ma non accadeva mai» la voce di Luna è così sottile che mi fa sussultare.
«Il male non può vincere sul bene» dico sicura, cercando di consolarla, e forse cercando di consolare persino me stessa.
🌙
Osservo Luna leccare con gusto il cono gelato che le ho comprato, sporcandosi naso e mento come se non ci fosse un domani. Ridacchio leggermente e poi torno ad osservare il parco in cui abbiamo deciso di riposarci, cercando di riordinare i pensieri nella mia mente.
Qualcuno ha attaccato la scuola, non si sa chi né perché, ma probabilmente è stato qualcuno presente all'interno della scuola stessa, perché quest'ultima presenta una barriera magica protettiva indistruttibile. Anche se noi siamo riusciti ad uscire facilmente. Di conseguenza la barriera non è poi così indistruttibile.
Siamo arrivati a Los Angeles e gli abitanti sembrano belli che andati. Tutti gli abitanti, persino i miei amici, mia sorella e addirittura i miei genitori. Ho provato a parlare con qualcuno oggi, ma non ho ricevuto alcuna risposta e, quando ne ho ricevute, sembravano tutte risposte meccaniche, per nulla dettate dal cuore o dalla testa.
Luna mi ha raccontato una specie di favola inquietante in cui il male vince sul bene e mi chiedo se sua madre non avesse ragione.
Ma ho l'impressione che qualcosa di importante mi stia sfuggendo, come se avessi tanti pezzi di puzzle tra le mani, ma non riuscissi a incastrarli tra loro.
Luna si alza in piedi e si dirige verso il cestino più vicino, per buttare il tovagliolo imbrattato di gelato, e i suoi capelli chiari, liberati dalle trecce, rimbalzano mentre cammina, in contrasto con la maglia nera che oggi sta indossando.
La maglia nera...
I capelli bianchi!Mi alzo in piedi e mi porto le mani tra i capelli, scuotendo la testa.
Luna mi nota, appena si rigira nella mia direzione, e inclina la testa, un po' confusa e un po' curiosa, con lo sguardo costantemente stralunato.«Mia madre mi ha sempre detto di chiedere ciò che non capisco, perciò: c'è qualcosa che non va?» mi chiede, avvicinandomisi.
«La maglia nera, i capelli bianchi...» sussurro, mentre il cuore mi batte a mille. «Ho capito, ho capito cosa sta succedendo.»🌸🌸🌸
HOOOLA!
Come state?Cosa ne pensate di questo capitolo? A che conclusione è arrivata Rain, secondo voi?
Mancano quattro capitoli + l'epilogo e la storia è finita. E questi ultimi capitoli saranno INTENSI, sappiatelo. Preparatevi.Grazie mille per tutto e ci ritroviamo lunedì prossimo con Rain.
#Staytuned 😎
A presto.
- Tatia;⭐️👁👁💧
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Rain || 5SOS
Fanfiction«Buon anno nuovo, Rain!» alza il suo bicchiere di plastica al cielo, facendo dondolare così tanto il liquido al suo interno che mi finisce in testa. «Che schifo» dico solamente. Che il 2017 cominci. Facendo schifo. ⭐️ Iniziata: 21/11/16 Completata...