Apro gli occhi, assonnata, e allargo le braccia, stiracchiandole, per poi guardarmi intorno e incontrare con lo sguardo i corpi addormentati del mio gruppo di amici di Denali. L'unica sveglia è Luna, che si sta guardando allo specchio e si sta acconciando i capelli in due lunghe e semplici trecce.
«Vieni qui, te le faccio io» mormoro con voce roca, accennando un sorriso e facendole segno di avvicinarsi al mio letto. Mentre nella mia mente appaiono le immagini di una piccola Rain e una piccola Sunshine che si fanno le treccine ai capelli mentre parlottano dei propri noiosi compagni di classe.
Luna, in punta di piedi, si muove nella mia direzione, attenta a non svegliare i due ragazzi che giacciono per terra e Aurora che dorme al mio fianco.
Le faccio le trecce con cura e poi le chiedo se vuole qualcosa da mangiare, al che annuisce, e quindi mi preparo per scendere al piano di sotto, nella speranza che i miei abbiano passato tutta la nottata fuori.
Luna mi presta la sua bacchetta, così da potenziare il mio potere, e uso la magia dell'invisibilità per poter uscire dalla stanza e guardarmi attorno.
Scendo lentamente le scale, attenta a non fare alcun rumore, e finisco in cucina, trovandomi di fronte uno spettacolo a dir poco agghiacciante: mio padre e mia madre che si scambiano teneri baci mentre preparano la colazione.
«Vorrei prenderti qui, adesso» dice mio padre, facendomi storcere la bocca e trattenere un conato di vomito. Mi ricorda troppo Harry Styles nelle fanfiction e non va bene, non va affatto bene, perché so benissimo quello che succede dopo frasi del genere.
«Sai che non possiamo» mormora mia madre, sospirando, e lo sguardo le si rabbuia leggermente. Ed ecco come inserire colpi di scena nelle storie.
«Perché?» le chiede mio padre, la voce simile ad un lamento.
«Lo sai perché» lo rimprovera lei.«Non abbiamo dei figli, non riesco a crederci» mio padre scuote la testa e mi lascia leggermente basita. Neanche i miei genitori si ricordano di me? Ma, soprattutto, non ricordano neanche Sunshine? È assurdo, è davvero assurdo.
«Rain e Sunshine stanno dormendo al piano di sopra, parla a voce più bassa» borbotta lei, lanciandogli delle occhiatacce, e facendomi mancare il respiro.
«Non abbiamo delle figlie che si chiamano Rain e Sunshine» ribatte lui, tra lo stanco e il rassegnato.
Ma cosa diamine sta succedendo qui?«Sì che le abbiamo, lo sento qui» mia madre si porta il dito indice sul cuore e lo batte sul petto, sicura delle sue parole, sicura dei suoi sentimenti.
E mi si stringe il cuore, a vederla così convinta, nonostante tutto il passato, nonostante i litigi, nonostante il modo in cui mi ha fatto sentire, lei sa della mia esistenza, e dell'esistenza di Sunshine, e questo significa molto. Così come quella scintilla che ho visto negli occhi di Calum; lui sente, ma non sa.
«Va' a riposarti un po', va bene? Qui ci penso io» mormora mio padre con voce dolce, carezzando lentamente i capelli di mia madre, prima di lasciarla andare ed osservarla mentre, con gli occhi pieni di lacrime, si dirige verso il salotto, fermandosi per un secondo di fronte a me, confusa, ma senza vedermi – per via della magia che sto usando. Scuote la testa e poi sparisce dalla mia vista, lasciando mio padre da solo, che, con gli occhi lucidi e le mani tremanti, riprende a preparare la colazione: caffè, latte, alcuni pancakes.
Aspetto che prepari tutto e che porti un piatto a mia madre in salotto, allontanandosi e lasciandomi da sola, perciò mi avvicino e prendo qualche pancakes – mio padre ha sempre avuto l'abitudine di farne troppi. Li rendo invisibili e torno al piano di sopra, con un succo di frutta sottobraccio e una bottiglia d'acqua sotto l'altro.
STAI LEGGENDO
Rain || 5SOS
Fanfiction«Buon anno nuovo, Rain!» alza il suo bicchiere di plastica al cielo, facendo dondolare così tanto il liquido al suo interno che mi finisce in testa. «Che schifo» dico solamente. Che il 2017 cominci. Facendo schifo. ⭐️ Iniziata: 21/11/16 Completata...