«Vi posso spiegare» mormoro, alzando le mani a mo' di difesa. Si tratta sempre di me contro tre maghi, non importa la mia bravura o forza. Me, che la prima volta che ho tenuto in mano una bacchetta l'ho fatta cadere e si è spezzata in due. Menomale che la magia della mia famiglia è abbastanza potente o dovrei comprare una nuova bacchetta ogni due ore.
«Non vogliamo sentire le tue spiegazioni» mi ringhia contro Aurora, con Saturn al suo fianco. Indietreggio, leggermente spaventata dai suoi modi di fare.
«Cosa sta succedendo?» domanda Sirius confuso, dimenticando la sua soddisfazione per aver ricordato il mio nome.
«Lei è una nostra nemica» spiega Aurora a Sirius, che aggrotta la fronte, sempre più confuso riguardo questa situazione.«Addirittura vostra nemica?» ridacchio, per poi rendermi conto che forse non è il momento di ridacchiare, perché loro sembrano prendere seriamente quest'accaduto.
«Be', ci hai mentito» esclama Aurora fuori di sé.«Non capisco» borbotta Sirius, grattandosi la nuca. Nessuno di noi dà importanza alle sue parole; nessuno si gira neanche a guardarlo.
«Io non vi ho mentito. Sirius mi ha detto di ritrovarci in biblioteca, e poi è apparso Saturn dal nulla, e si è aperta una porta dal nulla, e sei spuntata tu dal nulla» borbotto, infastidita dal fatto che mi si stia dando della bugiarda. Non che solitamente io non lo sia, è tutta una vita che mento (a me stessa e agli altri), ma in questo specifico caso non lo sono affatto.
«Effettivamente ha ragione» prende parola Saturn, ma si ammutolisce quando Aurora gli lancia un'occhiataccia.
Sirius apre bocca e spero abbia intuito ciò che sta accadendo e prenda le mie parti, ma se ne esce con un «Continuo a non capire» che mi fa sospirare rassegnata.«Sei una traditrice» Aurora mi lancia una lunga occhiata significativa, ricolma di odio e fastidio, e poi va via, uscendo da una porta che neanche avevo notato.
«E quindi, cosa devo fare?»
Sirius fa spallucce, facendomi intendere di essere ancora all'oscuro del motivo del litigio, invece Saturn sospira, per poi prendere la parola. «Sarebbe meglio se tu andassi» mormora, incrociando il mio sguardo, «E non tornassi più» conclude.Annuisco, mordicchiandomi il labbro inferiore, e faccio per andare via, per poi ricordarmi di non essere in grado di aprire la porta. Io e le porte: nemiche per la pelle, per le pinne e per la vita.
«Potreste aprirmi la porta?» domando quasi imbarazzata, ma non troppo, perché sinceramente loro mi hanno portato in questo luogo segreto, a mia insaputa. E loro mi hanno costretto a mangiare, contro la mia volontà. Fosse stato per me non avrei mai toccato cibo. Mai. Per nulla al mondo. Magari un assaggino. Due. Tre. No, okay, devo smetterla di mentire a me stessa. Probabilmente, se fossi stata da sola, avrei mangiato tutto ciò che era disposto sul grande tavolo, più il tavolo stesso, e il divano, e l'intera stanza, e anche la scuola come dessert.
Saturn giunge alle mie spalle e mi porge uno sguardo dispiaciuto prima di aprirmi la porta e lasciarmi andare.
Per sempre.
Troppo tragica?
Troppo tragica.🌙
«Mia madre non mi ha mai insegnato il dono della calma e della pazienza, non ne ha avuto il tempo; dove sei stata? Con chi sei stata? Hai mangiato?» mi chiede a raffica Luna appena rientro in camera.
Sospiro e bofonchio qualche parola del tipo "in giro", "da sola", e "sì, ho mangiato". Ma continuo comunque a ritrovarmi il suo sguardo preoccupato puntato addosso, perciò alzo gli occhi al cielo e sospiro ancora una volta. «Che c'è?»
In tutta risposta Luna fa spallucce e torna a fissare il libro che ha tra le mani, senza più degnarmi d'una occhiata. Faccio una smorfia e mi butto sul letto, affondando la testa nel cuscino e chiudendo gli occhi.
Continuo a non capire cosa sia preso ad Aurora e perché Sirius e Saturn abbiano deciso di stare dalla sua parte, pur sapendo di avermi effettivamente portato loro in quel maledetto luogo segreto e pur non conoscendomi affatto. Come si fa a pensare qualcosa di una persona, a darle della bugiarda o traditrice, senza conoscerla? Vero che io per prima ho i miei pregiudizi (ad esempio, ad Ashton piace Capitan America e, per forza di cose, non riesco a reputarlo intelligente), ma non punterei mai il dito su nessuno senza conoscerlo. Be', tranne quando ho incontrato Calum per la prima volta e gli ho dato del coglione. E comunque Calum è davvero un coglione. Quindi è diverso.
Mi rigiro nel letto, posizionandomi in posizione fetale, il corpo rivolto verso il muro bianco e spoglio, leggermente rovinato in alcuni punti, come se qualcuno, un tempo, ci avesse attaccato sopra dei fogli, o delle fotografie, e siano stati staccati senza neanche pensarci troppo. Un po' come i miei genitori hanno fatto con Sunshine, mesi fa, e hanno fatto adesso con me. Si sono liberati di noi, come dei vestiti consunti che neanche entrano più, come le monetine con cui non ci compri nulla e allora ti cadono per strada e neanche le prendi, come si butta via il filtro di una sigaretta appena terminata. In effetti, forse è questo che siamo: sigarette. Viviamo una vita intera e più cresciamo, più ci consumiamo, dando sollievo agli altri, ma distruggendo noi stessi. E, alla fine di tutto, veniamo buttati via, in un posto qualunque, e neanche veniamo ricordati, da nessuno, in nessun modo.
Però mi piace credere di essere la sigaretta di qualcuno e che qualcuno sia la mia sigaretta. E ci consumiamo a vicenda, e ci diamo sollievo a vicenda, e magari, un giorno, quella persona butterà via me e io butterò via lei, ma insieme. E magari ci ricorderemo dove ci siamo buttati, e ci cercheremo e ci troveremo, di nuovo. E ancora e ancora.
«Mia madre ha sempre creduto che troppi pensieri facciano male al cervello» dice Luna, facendomi sussultare.
«Probabilmente tua madre ha ragione» mormoro, girandomi verso Luna, per poterla guardare in faccia.
«Mia madre ha sempre ragione» risponde lei, accennando un sorriso.«Le vuoi bene, eh?» lei annuisce e il suo sorriso si apre un po' di più. «È una cosa bella» Luna annuisce ancora una volta e torna al suo libro, con un sorriso felice, e forse anche un po' malinconico, stampato sul volto.
Sospiro e chiudo gli occhi, lasciandomi andare tra le braccia di Morfeo, pensando che forse Luna stringe tra le mani la sigaretta di sua madre, e che forse sua madre stringe tra le mani la sigaretta di Luna. E che io, invece, mi sa che di sigarette, tra le mani, non ne ho proprio.
🌸🌸🌸
HOOOLA!
Come state?
Io abbastanza bene, yattaaa.Cosa ne pensate di questo capitolo? Del trio che caccia via Rain? E di tutti i pensieri pseudo filosofici di Rain?
Fatemelo sapere con un commento e ricordatevi di lasciare una stellina.Spero vivamente qualcuno tenga per mano la vostra sigaretta e voi teniate per mano la sua, perché ognuno meriterebbe questa gioia. Oppure spero teniate la vostra stessa sigaretta in mano e vi amiate tanto. E vi mettiate sempre al primo posto.
La mia, di sigaretta, la terrà sicuramente il mio cane. E molto probabilmente io tengo tra le mie mani la sua. Perché siamo anime gemelle. Nel senso che entrambi siamo dei rompicoglioni.
Grazie mille per tutto e ci ritroviamo giovedì con Freaking me out.
#Staytuned 😎
A presto.
- Tatia;⭐️👁👁💧
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Rain || 5SOS
Fanfiction«Buon anno nuovo, Rain!» alza il suo bicchiere di plastica al cielo, facendo dondolare così tanto il liquido al suo interno che mi finisce in testa. «Che schifo» dico solamente. Che il 2017 cominci. Facendo schifo. ⭐️ Iniziata: 21/11/16 Completata...