Chapter Forty-Two

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Osservo gli alunni di fronte a me, molti sembrano distratti, certi di non volermi prendere sul serio, a causa della mia giovane età, altri sembrano attenti, ma più che curiosi della lezione, sono curiosi per quanto riguarda me. Si staranno chiedendo chi io sia, cosa ci faccia qui, cos'abbia da dire. Be', ho tanto da dire, anche se i miei capelli raccolti in uno chignon potrebbero dimostrare altrimenti, anche se i miei vestiti perfettamente ordinati e abbinati potrebbero dimostrare altrimenti. Se mi avessero visto un po' di tempo fa, forse avrebbero pensato diversamente. Ma è anche per questo che non si giudica un libro dalla sua copertina.

Accenno un sorriso e mi schiarisco la gola, riportando l'attenzione di tutti su di me.
«Buongiorno. Sono Rain Edwards e questa è la mia prima lezione in assoluto, perciò vi chiedo di essere clementi con me» mormoro, aumentando il sorriso sul mio volto. «La mia materia non è una vera e propria materia. Questa è una classe di svago, in cui vi racconterò aneddoti e storie, in cui vi darò consigli, in cui sarò la vostra spalla destra in tutti i momenti in cui avrete bisogno di un po' di supporto» proseguo, giocherellando con le mani sudaticce. Solo adesso mi rendo conto che essere un alunno è più facile che essere un insegnante. Perché insegnare non è così facile, trasmettere la propria conoscenza a qualcun altro non è così scontato.

«Professoressa» chiede una voce sottile che proviene da una ragazza minuta seduta in prima fila.
«Chiamami Rain» le dico tranquillamente.
La ragazzina si mordicchia il labbro inferiore, ma annuisce. «Rain...» dice quindi, insicura, «Sei la Rain che ha combattuto contro la maga nera?»

Uno strano peso mi si insinua nello stomaco, mentre il cuore mi si stringe, ma annuisco. «Sì, ho partecipato a quella che oggi viene chiamata La Guerra Oscura, nonostante non sia stata una vera e propria guerra. Ma per molti maghi ha fatto la differenza e ha colpito tantissime persone, sia maghi che non-maghi» le spiego, storcendo la bocca in una smorfia di dolore.

Questa classe non è d'aiuto solo per gli alunni, è d'aiuto anche per me. Mi dà la possibilità di accettare ciò che è successo e farne tesoro. So che loro ne sarebbero felici.

«Cos'è successo realmente?» chiede un ragazzino in ultima fila, uno di quelli che prima sembrava perso in un altro mondo, del tutto indifferente alla mia presenza.
Noto con sorpresa che gli occhi di tutti i presenti sono puntati su di me e me ne compiaccio un pochino. Nonostante il motivo di tanta attenzione sia eccessivamente doloroso.

«Si narra di una storia in cui circa ogni mille anni nascono due giovani ragazze: una ha la magia così bianca che fa male agli occhi, l'altra così nera da sembrare di essere finiti dentro un buco nero» inizio a raccontare. «Si narra che non sempre queste fanciulle nascano nello stesso periodo; difatti delle volte nasce prima la fanciulla dalla magia bianca, e si vive un periodo di gioia, e delle volte nasce prima la fanciulla dalla magia nera, e si vive un periodo di dolore. Nel momento in cui coesistono, si vive un periodo di equilibrio. Se dieci persone sono felici, altrettante sono tristi.»

«Questa storia è vera?» chiede un altro ragazzino ancora, alzando la mano per parlare.
Annuisco. «Sì, questa storia è vera. Luna, maga della magia bianca, e Aurora, maga della magia nera, si sono scontrate in un parco a Los Angeles, mettendo fine a questa lunga, e delle volte pericolosa, situazione.»

«In che senso?»
«Nel senso che Luna e Aurora si sono lanciate contemporaneamente un incantesimo mortale, che è scoppiato a mezz'aria. Ha causato diversi feriti tra i maghi e tra i non-maghi, ma questo stesso incantesimo è stato la fine della storia. Luna e Aurora sono morte e le loro magie non esisteranno mai più» abbasso lo sguardo e ripenso a quel giorno. Non ho le idee chiare, ma molte cose mi sono state raccontate da Saturn e Sirius. So che Luna e Aurora si sono attaccate nello stesso momento, con così tanta rabbia dentro che hanno finito per uccidersi. Scoprire della morte di Luna è stato come subire cento, duecento, trecento pugnalate al cuore nello stesso momento. Ma scoprire che una statua della figura esile di Luna è stata costruita al centro del parco è stato un momento inspiegabile, che terrò sempre nel cuore, è stato come farla rinascere, come darle l'importanza che meritava.

Rain || 5SOSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora