Chapter Seven

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«Sai che il 70% degli adolescenti odia Capodanno?» mi domanda Laila, sfogliando interessata la sua rivista di gossip.

«Sai che quella rivista spara più cazzate di Michael quando è fatto?» le domando a mia volta, osservando l'oceano di fronte a noi. Non so perché siamo in spiaggia e non so perché abbia accettato di venire, ma so che siamo a Febbraio e di stare a casa con i miei genitori non ne ho voglia, poiché l'aria è così pesante che in una sauna mi troverei decisamente meglio.

«Mi sono offeso» borbotta Michael, per poi passarmi la sua canna appena fatta.
«Non fumo» scuoto la testa e accenno un sorriso.

«Me la fumerò io, allora» fa spallucce e stringe la sua piccola creazione tra le labbra quasi rosso ciliegia, accendendola con una gioia ben visibile incastrata negli occhi.

«Ehi, scusate il ritardo» la voce di Calum giunge alle mie spalle e non posso fare a meno di irrigidirmi. La situazione con lui non è migliore rispetto quella che si vive in casa mia. Non ci parliamo seriamente da quando mi ha rivelato di Josh – e mi ha dato un bacio a stampo prima di lasciarmi andar via da casa sua. A volte, ci scambiamo due parole giusto per educazione o per forza di cose.

«Ehi, Cal, vuoi?» Michael gli porge la canna e Calum annuisce, stringendola tra le mani e prendendone un tiro. «Rain ha deciso di non condividerla con me» mormora Michael quasi dispiaciuto, facendomi alzare gli occhi al cielo e lasciare un sospiro esasperato.

Calum si irrigidisce e incrocia il mio sguardo, scavandomi dentro, arrivandomi dritto all'anima. Un'anima che forse neanche ho. «Come mai?»

«Non fumo» ripeto, distogliendo lo sguardo e fissando la sabbia che mi copre i piedi. I ragazzi non hanno idea di cosa sia successo tra noi, ma sanno che di sicuro qualcosa sia accaduto, perché la tensione nell'aria è palpabile. Ma io non ho intenzione di parlarne e devo supporre che neanche lui ne abbia voglia. Ed è meglio così.

«Stavo pensando che potremmo organizzare un viaggio per il prossimo mese» propone Sasha, alzandosi in piedi e pulendosi via la sabbia dai jeans scuri.

Ashton, che fino a poco prima stava dormicchiando sdraiato sul suo telo mare giallo, apre gli occhi e prende la parola. «E dove vorresti andare?»

«Rain, tu hai detto di avere una casa a Phoenix, giusto?»
«Sì» rispondo a Sasha, incapace di intuire dove voglia andare a parare.
«Bene, andremo a Phoenix» batte le mani e un sorriso estremamente eccitato le si imprime sul viso.

«Cosa?!» esclamo, sbarrando gli occhi e alzandomi di fretta in piedi, rischiando di inciampare sui miei stessi piedi e ricadere sulla sabbia umida.

«Per favore! Ho sempre voluto visitare l'Arizona» Sasha giunge le mani a mo' di preghiera e i ragazzi mi implorano a loro volta. Addirittura Luke mi fa la sua faccia da cane bastonato, con tanto di occhioni alla gatto con gli stivali e broncio tenero.
«E vacci. Ma non vedo perché proprio a casa mia.»

«Vorresti farci pagare un b&b sapendo che alcuni di noi non stanno bene economicamente?» prende la parola Calum, puntando il suo sguardo sul mio.
Lo evito e sbuffo scocciata. «E va bene» sbotto, per poi dirigermi verso l'oceano e bagnarmi i piedi nell'acqua fredda, pensierosa. Posso benissimo sentire gli esulti dei ragazzi e un sorriso mi spunta naturale sul viso, nonostante sia ancora innervosita dalle loro pretese. Perché faccio parte di un gruppo del genere? Perché ho scelto proprio loro come cosiddetti amici? Non potevo unirmi, che ne so, ai chierichetti?

«Cos'è successo tra te e Calum quella sera?» domanda Michael, facendomi sussultare dalla paura, non avendolo sentito avvicinarsi.

«Nulla» mi giro ad osservarlo e mi ritrovo un Michael con la testa tra le nuvole, gli occhi leggermente rossi e spaesati.

«Sii sincera. Giuro che non lo dirò a nessuno» incrocia gli indici e li porta alle labbra, dando un bacio su un lato e poi uno sull'altro, a mo' di giurin giurello.

«Michael, che ne dici di farti i cazzi tuoi?» borbotto.
«Un po' di latte e gentilezza a colazione ti aiuterebbero, sai?» ridacchia e mi infastidisce ancora di più.

«Ho bisogno di stare da sola, okay?» lo imploro, porgendogli uno sguardo disperato.
«Capisco» dice, dandomi un bacio sulla fronte, «Io ci sono sempre, semmai ti verrà voglia di sfogarti» e va via, lasciandomi finalmente sola con me stessa.

Mi siedo per terra, sulla sabbia bagnata, incurante se mi sporcherò o inumidirò i pantaloni. Ho solo voglia di rimanere da sola, senza pensieri. Solo io, e l'oceano di fronte a me. E, di sottofondo, le urla isteriche di Laila quando la ragazza di Luke, di cui da poco ho scoperto il nome, ovvero Grace, le lancia addosso delle palle bagnate fatte di sabbia.

«Sai, non ti fa bene stare da sola.»
«Certo che non avete idea di cosa significhi "solitudine" in questo posto» lancio un'occhiataccia a Calum e mi stringo le ginocchia al petto.
«E tu non hai idea di cosa significhi "amicizia"» mi rimprovera, un cipiglio ben visibile sulla fronte.

«In realtà, sì. E voi non siete miei amici» faccio spallucce, tranquilla, e inizio a giocherellare con la sabbia bagnata, scrivendoci sopra parole a caso, che poi cancello subito dopo.

«Perché no?»
«Perché i veri amici ti accettano per quello che sei e tu li accetti per quello che sono. Perché i veri amici ti fanno stare bene e ti fanno sentire a loro agio. Perché i veri amici...»

«Okay, ho chiaro il concetto» Calum alza le braccia al cielo e mi porge un sorriso divertito. «E a Phoenix avevi dei veri amici?» domanda visibilmente curioso; gli occhi a mandorla, scuri e caldi, a fissarmi; le labbra carnose e rosee leggermente incurvate verso l'alto, in un sorriso amichevole.

«Solo una.»
«Chi?»
«Mia sorella.»

🌸🌸🌸

HOLAAA!
Innanzitutto, buon anno nuovo.
Spero che il 2017 vi porti tanta gioia, tanto amore e tante cose meravigliose. E probabilmente vi porterà anche tante mie storie (poveri voi).
Come detto nelle note d'autore dello scorso capitolo, ecco i miei cinque obiettivi per quest'anno:
1. Leggere tanti libri;
2. Scrivere a più non posso;
3. Allenarmi (non accadrà mai, io lo so);
4. Non ho più idee;
5. Aiuto.
Wow, Tatia, ti sei impegnata.

OKAY.
Allora.
Parliamo del capitolo.
RAIN HA UNA SORELLAAA, oltre ad essere un'acida del cazzo.
Fatemi sapere cosa ne pensate, ricordatevi di lasciare una stellina eee... condividete la storia con i vostri amici e sui vostri social.
Grazie mille per tutto.
Al prossimo capitolo!
- Tatia;

PS. (sapete che amo i ps): GUARDATE CHE BELLI I MALUM NELLA GIF, voglio piangere.

Rain || 5SOSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora