Chapter Nine

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Perché. A. Me.

Perché a me che già sono sfigata? Perché a me cui vita fa già schifo? Perché a me cui karma funziona a metà? Sempre cose brutte; mai cose belle, positive, felici, mai una gioia.

«Allora, chi verrà ad aiutarmi?» chiedo alla mia cosiddetta compagnia di cosiddetti amici, dopo averli avvertiti della situazione pessima della casa. Il silenzio regna sovrano nel salotto di casa di Ashton e io vorrei solamente seppellirmi viva. «Bene, allora niente viaggio» sbotto offesa, sedendomi nuovamente sul divano, ricavandomi un piccolo spazio vicino Michael, che ha un auricolare ficcato all'orecchio da cui risuona Burnin' Up dei Jonas Brothers.

«Ti aiuterò io» si propone Calum, facendomi mancare il respiro.
«Sai cosa, devo prendermi le mie responsabilità e cavarmela da sola» sorrido in maniera falsa e mi passo una mano tra i capelli, ovviamente annodati che neanche un nido di uccelli; anzi, che neanche quelli di Harry Styles nel 2010.

«Verrò anche io» mi rassicura Michael, facendomi l'occhiolino di nascosto.
Sospiro mentalmente, ma annuisco. «Tra cinque giorni si parte» esclamo con finto entusiasmo, alzandomi in piedi e prendendo la mia roba per poter andare via.

«Aspetta, vengo con te» Grace, la ragazza di Luke, di cui ancora molto spesso dimentico il nome, mi viene dietro, facendomi sorridere, grata della sua gentilezza.

Usciamo di casa e iniziamo a camminare, spalla contro spalla, rimanendo in silenzio, io stretta nella mia felpa extralarge e lei stretta nel suo giubbottino di jeans fin troppo alla moda. Gli opposti, insomma.

«Dove abiti?» le chiedo, dopo una buona decina di minuti di cammino.
«Sono la tua vicina di casa, Rain.»

«Davvero? E da quando?» le chiedo confusa, certa di non averla mai vista prima della festa a casa di Ashton.

«Vivo in quella casa da quando sono nata» ridacchia e il suo sorriso la rende ancora più bella di quanto già non sia. I capelli ricci a contornarle il viso, gli occhi scuri, valorizzati dalle sopracciglia curate e dal trucco leggero, le labbra carnose, la loro vera sfumatura coperta da un rossetto tendente al rosa. È bella, Grace, ed è dolce, ed è amichevole. Il mio opposto, per davvero. In tutto e per tutto.

«Quanti anni hai?» domando, rendendomi conto di non conoscere affatto i membri della mia compagnia. È come se fossimo un forte gruppo di amici all'apparenza, ma debole nella realtà.

«A Maggio ne compirò ventitré.»
«Ma Luke...» balbetto e sbuffo, cercando di trovare un modo per chiederle quello che vorrei chiederle.

«Sì, Luke è di due anni più piccolo di me» accenna un sorriso, un'altra volta, e ricambio prontamente.

«Siete molto carini insieme» ammetto, mordicchiandomi il labbro inferiore.
«Grazie.»

«Ci vediamo in giro, allora» dico, appena ci ritroviamo di fronte a casa mia, giusto prima della sua.

«Sì, Rain, ci vediamo in giro» sorride ancora e mi chiedo come faccia ad essere sempre così positiva. «Ah» si gira nella mia direzione e mi guarda attentamente, «La vita è fragile. Devi smetterla di scappare via o non la vivrai mai abbastanza, okay?» annuisco, colpita dalle sue parole, e attendo che si rinchiuda in casa, prima di correre via, ma questa volta verso qualcuno, e non lontano da qualcuno.

🌙

«Che ci fai qui?» esclama, guardandomi con gli occhi sbarrati e una sigaretta stretta tra le labbra.

«Avevo bisogno di fare questo» dico, prima di togliergli la sigaretta dalle labbra e baciarlo, con tutta la passione possibile. Ovviamente, vista la mia goffaggine, investo contro il suo naso, cui proporzioni fanno concorrenza alla mia faccia, e scoppia a ridere, alleggerendo la situazione.

«Magari ci riproviamo?» mi fa entrare in casa sua e chiude la porta, schiacciandomi contro essa, per poi baciarmi con enfasi, lasciandomi senza fiato.

Calum bacia bene. Calum ha delle labbra che con le mie si completano. Calum ha un buon profumo; sa di dopobarba. Calum ha la pelle morbida e ai miei polpastrelli piace affondare in essa. Calum è Calum. E forse un pochino mi piace. Ma poco. Ma non ditelo a nessuno. Giurin giurello.

Prova a prendermi in braccio, ma perde l'equilibrio e cadiamo entrambi per terra. La mia caviglia sbatte contro un mobile posto all'entrata e la botta è così forte che il vaso che Calum aveva sistemato lì sopra mi cade addosso, facendomi ancora più male.

Ripeto: Perché. A. Me.

🌙

«Dovrà tenere la caviglia a riposo per qualche giorno, ma non si preoccupi, non è nulla di grave» mi dice il dottore, mentre Calum mi sta accanto con espressione colpevole e i miei genitori mi guardano poco più in là con disapprovazione.

«Va bene, grazie mille» sospiro e osservo con rammarico la mia caviglia fasciata. Spero Michael non ci disegnerà sopra l'organo sessuale maschile, lo spero davvero.

«Visto cosa succede quando hai a che fare con i ragazzi?» mi rimprovera mia madre di fronte ad un Calum palesemente imbarazzato.

«Mamma» le lancio uno sguardo truce e lei si allontana, lasciandomi sola col tipo dal naso grande.

«Mi dispiace tanto» il dispiacere di Calum è facilmente percepibile nella sua voce ed io mi addolcisco, a modo mio.

«E fai bene a dispiacerti» dico. Mi do una botta sulla fronte e cerco di correggermi. «Cioè...»

«Tranquilla» fa spallucce, ma si vede che la mia risposta lo ha affranto ancora di più.

«Stai tranquillo tu. Sono cose che succedono. E poi sono stata io ad irrompere in casa tua.»

«Ma sono stato io ad averti fatto cadere per terra» si gratta la nuca e mi guarda disperato, esattamente come Luke quando necessita qualcosa.

«Ma sono stata io ad averti baciato.»
«Ma sono stato io ad averti baciato le prime due volte.»

«Non c'è due senza tre» spiego.
«Quindi mi hai baciato perché non c'è due senza tre?» il suo sguardo malizioso si posa sul mio.
«Esattamente.»

«Allora il quattro vien da sé» mi sorride e mi si avvicina, lasciandomi un soffice bacio sulle labbra, facendomi arrossire a causa dei miei genitori che ci guardano (con occhiata truce) poco più in là.

«Me la pagherai» borbotto.
«Non vedo l'ora.»

🌸🌸🌸

HOLAAA!
Come state? Spero perlomeno voi stiate bene, perché io sto una merda e il mondo deve essere equo.
Cosa ne pensate di questo capitolo? Cosa ne pensate di Rain e Calum? E di ciò che ha detto Grace?
A proposito, ciò che ha detto Grace è una citazione presa da Skins. Guardate Skins.
E guardate anche Skam, ormai che ci siete. Perché merita tantissimo.

Detto questo, sono stata taggata in una challenge. Ne avevo fatta una simile qualche capitolo fa, ma visto che mi annoio, la rifaccio, okay.

Quindici fatti su di me:
1) Non mi piace il Natale;
2) Mi diverte fare puzzle. Sono come Josh;
3) Guardo troppe serie TV;
4) Il mio primo concerto è stato quello degli One Direction;
5) Credo nel poliamore;
6) I miei cibi preferiti sono pizza, patatine fritte e il gelato col caramello del McDonald's;
7) Sono stata 21 giorni in Inghilterra, nel 2014;
8) Le mie città preferite (che ho visitato) sono Milano, Canterbury e Londra;
9) Le mie città preferite (che non ho visitato) sono New York, San Pietroburgo e Parigi;
10) Ho cambiato almeno tre/quattro volte il mio soprannome, ma ognuno mi chiama come gli pare;
11) Il mio libro preferito è completamente distrutto. Si è bagnato più volte a causa della pioggia e il mio cane ha mangiato alcune pagine;
12) Il mio computer è la cosa più importante che ho;
13) Ultimamente trovo bella ogni persona che vedo;
14) I miei numeri preferiti sono 13 e 14;
15) Amo le collane, ne ho una trentina, ma utilizzo sempre le stesse.

Non ho nessuno da taggare, quindi se volete fare questa challenge, fatela. E taggatemi, mi raccomando.

Queste note d'autore si stanno dilungando troppo, quindi vi lascio.
Vi ringrazio infinitamente per leggere questa storia, anche in silenzio, e boh, sì, vi adoro.
A presto.
- Tatia;

Rain || 5SOSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora