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Ragazze/i se ripeto l'incubo c'è un motivo quindi non ammazzatemi. Non scrivo nulla per caso☯️ Buona lettura 📖☯️

Lei corre. Corre finché non si stanca e cade a terra. Si fa male ma il dolore è sopportabile in confronto al resto. Lo spazio in cui si trova è costituito dal buio. Forse è una stanza o forse è un labirinto. Non riesce a trovare la strada per tornare a casa. Non riesce a stare un minuto in più in quel posto buio e dall'aspetto macabro. Ha bisogno di fuggire via da quel posto così  tenebroso.

Riprende a correre, non fa caso alle ginocchia sbucciate, va avanti senza mai fermarsi. In lontananza vede qualcosa, una luce più precisamente. Quella luce è così forte che riesce persino ad abbagliarla. Raggiunta la luce nota che non si trova più immersa nell'oscurità.
Vede lampeggiare dei lampioni sopra la sua testa. La sua vista però è diventata sempre più offuscata. Le gira la testa e vorrebbe gettarsi a terra per il forte dolore ma deve resistere.

«c'è qualcuno?» ma non riceve nessuna risposta. «aiutatemi, vi prego» scongiura al nulla di aiutarla.
Però guardandosi bene attorno, capisce di conoscere quel posto. È il suo ricco quartiere, trova però delle differenze rispetto a quello che riesce a ricordare.
Riesce a vedere in lontananza una folla. Inizia a correre, deve riuscire a raggiungerla perché ha bisogno d'aiuto.

Li raggiunge con immensa fatica, le gira ancora la testa. Nessuno appartenente alla folla degna di un misero sguardo alla povera ragazza impaurita. Viene attratta da un rumore. Il pianto di un bambino riesce ad ipnotizzarla. La ragazza si fa spazio fra la folla e sorprendentemente riesce a trapassare i loro corpi.
«cosa mi sta accadendo?» non ricorda in effetti di possedere dei poteri che le permettono di trapassare i corpi.

Vede il bambino piangere, quel bambino dall'aspetto così familiare. Accanto a lui vi è il corpo di una gracile bambina, distesa a terra con la testa macchiata di sangue.
La bambina ha un aspetto così familiare: quei vestiti, quel corpo bianco latte e quei capelli castani corti. Non c'era altra spiegazione:la bambina è proprio lei.

LUKE'S POV

Ieri Violet non mi ha risposto né ai messaggi né alle chiamate.

Hanna ha notato la mia distrazione e mi ha chiesto più volte se stessi bene. Il punto è che io sto bene.

Ma Violet starà bene? Non so se la scommessa è andata a buon fine. Non so niente di niente.

Non sono riuscito a chiudere occhio. Troppi pensieri per la testa. La notte mi frega.
Il silenzio lascia spazio ai ricordi e non dormo più.

Devo cercare di darmi una svegliata. Devo andare a svegliare Violet. Dormirà come un ghiro.

E come entri sapientone?

Un modo lo troverò, spero.

Mi vesto il più in fretta possibile, scelgo i miei soliti jeans neri, una maglietta scollata e le mie solite scarpe.

Il mio ciuffo non ha bisogno di tanti giochetti.
Non passo nemmeno la spazzola. Metto la mano fra i capelli e cerco di sistemarli.

Ho sentito delle voci ieri sera, vicino la mia camera. Ma non sono riuscito a capire con chi stesse parlando.

Geloso?

Certo che no.

Mi ritrovo davanti la sua porta. Metto una mano nella maniglia.

È chiusa.

La serratura è scattata. Non l'ha chiusa a chiave. Come ha potuto dimenticarsi di chiudere la porta. Dove ha la testa quella ragazza?

La camera è in ordine, è una perfettina.

Lei è lì. Giace tranquilla nel letto. Mi avvicino ad esso. Il suo viso è sudato. Ha un'espressione irrequieta. Quasi di terrore. Avrà fatto un brutto sogno.

VIOLET'S POV

«Violet svegliati» sento questa voce profonda echeggiare nel mio orecchio.

«ancora cinque minuti Lucas e mi sveglio, non rompere» il ragazzo in questione si butta a peso morto su di me.

«chi è Lucas? Il tuo ragazzo?». Apro gli occhi, non sono nella mia stanza e questo non è Lucas.

«oh mio dio, scusami pensavo di essere a casa. È il mio migliore amico» dico con voce rauca, ma forse era meglio dire ex migliore amico.

Adesso che ci penso «come sei entrato? Io avevo chiuso la porta»

«io sono un dissennatore...» dice in tono macabro. Harry Potter portami via.

«io ricordo di averla chiusa...» ieri sera forse dopo aver discusso con Cameron mi sono dimenticata di chiuderla a chiave.

«e se fosse entrato qualcuno con cattive intenzioni?» mi sembra mio fratello.

«ma non è entrato nessuno, quindi devi stare tranquillo» dico cercando di rassicuralo.

«preparati»

«certo fratellino» dico da brava bambina e corro in bagno a vestirmi.

☯️☯️☯️☯️☯️☯️☯️☯️

Durante tutta la durata della colazione, due occhi marroni mi hanno perennemente scrutato. Mi sono sentita un po' a disagio.

Solo un po'?

Okay, in realtà mi sento molto a disagio.
Non che mi dispiaccia avere la visione dei suoi  occhi ma non posso guardarlo per più di in secondo, le mie guancia si sono già tinte di una tonalità che odio profondamente.

Cameron è così perfetto ed io così ingenua.

Perché mi ha invitato a pranzo? L'ho trattato male, ci sono milioni di fan che farebbero di tutto per passare del tempo con lui mentre io non mi godo i momenti della vita.

Altro che Carpe diem.

Cameron mi fa l'occhiolino e di colpo inizio a ridere. Luke mi guarda stranito ma continua a mangiare come se non avessi di colpo riso.

Inizio a sentire caldo, devo uscire fuori nella veranda a prendere una boccata d'aria.

«Luke ho bisogno di uscire fuori» dico alzandomi dalla sedia.

«ma non hai mangiato niente» dice mentre cerca di imbottire il cornetto con la Nutella.

«Mi sento piena» mento.

«cos'hai mangiato?»

«la cioccolata»

«allora puoi stare senza mangiare fino al prossimo mese» dice serio. Mi guarda con sguardato da duro.

«non sei né mio padre né mio fratello, non puoi dirmi cosa devo fare o non fare. Sono grande abbastanza da capire se ho appetito o meno. Non ho più fame, va bene?» sbotto arrabbiata.

Lucas mi ha sempre fatto milioni di discorsi di questo genere ma come si può ben vedere non gli ho dato retta.

Qui si sta molto meglio. Dentro mi sentivo soffocare. Devo andare in bagno senza che Luke mi possa vedere.

«hai già finito di fare colazione?» sento dire alla mie spalle.

«mi segui per caso?» chiedo sorpresa.

«e chi può mai saperlo...» stalker. Adoro quel sorrisino da bimbo innocente.

È troppo vicino, mi sento mancare i sensi.

Gold liesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora