VIOLET'S POV
Strano. Lucas non mi ha risposto.
Forse non mi vuole più vedere.Credo che abbia fatto la scelta più saggia che potesse mai prendere. Chi vorrebbe mai parlare con una brutta e cattiva persona come me? Nessuno.
Vio non stressarlo. L'hai torturato abbastanza.
Prima dici che lo vuoi allontanare e poi vuoi sapere se sta bene?Ho bisogno di parlargli. Ho bisogno di sapere se sta bene. Se è felice. Se gli manco.
Perché lui a me manca e molto.
Dovresti sapere che sono diventata bipolare.Da quando sono a Venezia sono cambiate così tante cose. Cameron è sempre più dolce nei miei confronti, continuo a rispondergli male ma lo faccio per il suo bene. Non riesco a pensare ad una vita senza Lucas. Mi ha sempre dimostrato di esserci mentre io ho cercato di allontanarlo.
Per non parlare di Charls. Dovevo fargli passare una settimana da incubo invece sono stata impegnata a prendere dalle labbra di Cameron.
TOC! TOC!
«avanti»
Luke spalanca la porta come se fosse assetato di sangue, «dove cazzo sei stata? Ti ho chiamato, ti ho mandato dei messaggi e tu non ti sei degnata nemmeno di richiamarmi?» grida e credo che tutti quelli del nostro piano ci abbiano appena sentito.
Devo rimettere in chiaro le cose.
Devo farmi perdonare da tutti.«Luke non l'ho fatto apposta. Il cellulare è scarico e quindi non sono riuscita a richiamarti» volevo chiamarlo ma mi è passato di mente. Non credevo potesse interessargli così tanto visto la scenata di ieri sera.
«smettila di scusarti, cazzo. Mi sono preoccupato. Non ti ho visto salire sul bus, non rispondevi alle chiamate. Dimmi tu cosa devo fare?» continua a sbraitare e non ha ascoltato minimamente le mie scuse.
«scusami davvero tanto. Non l'ho fatto apposta okay? Io sto bene. Non c'è bisogno che ti preoccupi. Non sei mio padre ne tanto meno mio fratello» mio padre non pensa mai al mio bene e mio fratello è occupato a flirtare con le ragazze.
«sei una cazzo di bambina viziata. Devi smettere di pensare solo a te stessa. Gli altri si preoccupano per te e tu non vuoi nemmeno sentire cosa hanno da dirti. Prima o poi ti farai male ed io non sarò lì a coccolarti e a vedere se va tutto bene» continua a urlarmi contro ed io sto lì impalata. Non so cosa dire.
«ecco brava non parlare. Violet sei irresponsabile, non ci sarò sempre io a dirti cosa fare e cosa non fare» oramai ha perso la ragione. Non vuole sentire le mie scuse. Ma non credo di meritarmi tutto questo odio da parte sua.
«smettila. Ti ho chiesto scusa. Ho sbagliato. So badare a me stessa perché ti comporti in questo modo» sento già gli occhi lucidi. Non posso crollare, non di nuovo. Non davanti a lui.
«perché tu sei come lei e mi preoccupo. Ma tu questo non riuscirai mai a capirlo» sbatte la porta e mi lascia sola.
Finalmente posso liberarmi.
Inizio a piangere.
Piango e continuo fino a che non mi brucino gli occhi.
Piango e le lacrime che solcano il mio viso scarno e bianco vorrebbero essere asciugate, ma non ho le forze per farlo.
Di solito lo faceva Lucas ma adesso lui non è qui.Sono sola nel bagno. Piango da secondi, minuti o forse sono già passate ore. Ho perso la cognizione del tempo.
Forse potrei trovare conforto nell'alcol o nel fumo. Ma non morirei in fretta. Ho bisogno di una morta istantanea.
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Gold lies
FanfictionQuesta non è una semplice storia come le altre. Non ci sono né bad boy né la solita ragazzina bruttina che guarda caso in realtà è la più bella del mondo. Questa storia è particolare e allo stesso tempo intrigante. Violet una quindicenne fragile, i...