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CAMERON'S POV

Io non sono fifone. Ma lei è pazza. Come diamine le è venuto in mente di scavalcare.
La ragazza è piene di idee bizzarre.

La ragazza è pazza.

Non è pazza.

L'hai detto prima pure tu.

Non intendevo quel tipo di pazza. Ma perché ti continuo a dare corda? Smettila.

Però se voglio passare un po' di tempo lontano dalle mie guardie non mi resta altra scelta.
D'altronde potrei soltanto mettere male un piede e spaccarmi la testa, nulla di grave.

«affare fatto» mi volto verso di lei. Ho la strana abitudine di appoggiare la testa, in questo caso sulla porta, quando devo prendere decisioni.

Sei pazzo pure tu.

Sei un rompi palle. Vai a farti un giro.

Non posso intelligentone. Sono nella tua testa.

Ci mancava solo lui. Odio la mia vocina.
Parla sempre nei momenti meno opportuni.

Non è vero!

Basta, io ci rinuncio.

«sapevo che avresti accettato» dice trionfante.
Nonostante la vittoria appena ottenuta, Violet sembra avere un'aria così persa e spensierata. Continuo a ricordare la sua espressione della scorsa sera. È come se volesse nascondere la sua vera faccia e indossa delle maschere.

Sei paranoico.

«sicura di stare bene?» spero di non essere troppo impertinente. Come minimo mi aspetto di sentire una lunga fila di parolacce.
Ma stranamente non accade.

VIOLET'S POV

Perché mi chiede se sto bene? Io sto alla grande. Sono la ragazza più felice della galassia.
Come potrei non essere felice sapendo che non ho dei veri e propri genitori che tengono a me, sono malata e per di più prendo compresse per calmarmi ma non fanno altro che peggiorare la situazione.
Sto bene. Nessun problema. La mia vita va a gonfie vele.

Con tutte le domande che poteva pormi, doveva scegliere quella che odio di più.
Ho una faccia così sconvolta? Di solito riesco a fingere bene, le persone ci cascano.
Non gliene frega niente della mia salute mentre lui si interessa.

Anche Lucas si interessa...

Ma con Cameron i miei muri di protezione si demoliscono ed è come se mi annullasse completamente.
Come se fossi sotto il suo controllo e mi lascio andare, mostrandogli la vera me.

«sto bene» dico soltanto.
Non ho nulla da aggiungere.
Perché io continuerò a stare in questo modo.

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«sicura di essere un'umana? Assomigli più ad una scimmia. Sei piccola ma atletica» si complimenta Cameron per la mia agilità.

«se una persona è più bassa rispetto alla media non vuol dire che non sia atletica» l'altezza non ha importanza, almeno credo. «hai visto la tua faccia quando mi sono arrampicata?» non riesco ancora a pensarci. Aveva una faccia mista tra sconvolto e sorpreso.

«è dura ammetterlo, stranamente una ragazza mi supera in qualcosa» ribatte affranto dalla dura verità.

«tranquillo, a casa avrai lo stesso il premio di conso...» non ho il tempo di finire la frase,  inciampo su una pietra.

Gold liesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora