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VIOLET'S POV

La luce filtra dalla finestra.
È un nuovo giorno.
Il sole brilla nel cielo ma io non brillo per niente.

Sono così spenta.
Finalmente dopo quindici anni di vita sono riuscita a liberarmi di un peso.
Ho detto a mia madre che è un assassina.
Perché mentire? Mio padre le sta accanto e non le dice niente. Non riesco a comprendere come un uomo così possa stare con una tale "donna".

Non riesco a pensare a lunedì.
Sarà una tragedia.
Dovrò fare i conti con lei e non voglio nemmeno sentirla respirare, figuratevi parlarle.

TOC! TOC!

Chi sarà mai a quest'ora? Sono le... che ore sono?

Prendo il mio cellulare.
Aspetto infiniti milionesimi di secondi finché l'orario non spunta sullo schermo.

8:30. Merda.

Sicuramente saranno Toby e Spencer.
Mi aspetta un bel discorsetto.

Violet apri quella cavolo di porta.
Per tua informazione continuano a bussare.

Vado vado. Non agitarti.
Anche la mia coscienza non è di buon umore.

Iniziamo con la faccia da cane bastonato e un sacco di scuse. Sono pronta.

Sai fingere bene ormai.

«scusate, perdonatemi. Non succederà più. Scusatemi»  blatero e frigno come una bambina in panico.

«signorina sicura di stare bene?» mi chiede una voce maschile.

Tutti che mi porgono la stessa domanda.

Apro gli occhi e davanti a me non ho le guide bensì un cameriere.

Figura di merda col cameriere: fatto.

Violet sei irrecuperabile.

Ma cosa potevo saperne? Pensavo fossero loro e non un cameriere. Ci mancava il cameriere a rimproverarmi.

«pensavo... ha sbagliato porta» dico di getto. Non voglio parlare con nessuno e sono pure in ritardo.

«è lei la signorina Violet Cullen?» come sa il mio nome? È anche lui uno stalker?

Sei paranoica.

Non è vero e poi la tua opinione non mi interessa.

«scusi ma sono ancora in pigiama e le mie guide mi staranno sicuramente cercando» cerco di troncare la conversazione il prima possibile.

«scusi signorina non era mio volere farle perdere tempo. Ma mi è stato comunicato di dirle che è attesa nella hall. Quindi farebbe meglio a prepararsi» dice cortesemente il cameriere.

Nella hall? Chi?

«chi mi aspetta?» chiedo speranzosa di una risposta ma il cameriere si limita a sorridere e ad augurarmi una buona giornata.

Violet non hai per caso sentito quello che ti ha detto? Preparati.

Perché mai dovrei farlo? Non so nemmeno chi ci sia nella hall.

Però sono curiosa.
Chi si è preso la briga di venirmi a chiamare?
Devo saperlo la curiosità mi risucchia in un vortice in cui la luce non potrei mai più rivedere.

Gold liesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora