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VIOLET'S POV

Mi sento strana. Non so bene cosa voglia dire però mi sento strana. Strana è la prima parola che appare nella mia mente quando mi guardo allo specchio. Sono strana. Potrei continuarlo a ripetere un milione di volte ma so che annoierei le persone.

C'è un ragazzo che per queste due intere settimane mi ha inseguito. È stato così snervante inventare scuse solo per non parlargli. Credo proprio che sia il cugino di Lucas. Non so bene cosa possa volere da me ma il mio sesto senso non mi dice niente.

Di solito capisco se possa fidarmi o meno di una persona invece quando i miei occhi incrociano i suoi il mio cervello non funziona e non riesco a smuovermi. La sua voce mi provoca dei brividi che percorrono la mia spina dorsale. Sono piacevoli ma non deve saperlo.

Sono stata in ospedale per i soliti controlli. I miei genitori ovviamente sono troppo impegnati per andare a prendere i risultati e più tardi sarò costretta per la centesima volta a ritirarli.

I miei "genitori" non ci sono mai. Il lavoro prima di tutto. Perché si dovrebbero preoccupare? Sto soltanto morendo, nulla di grave.

Fortunatamente ho ancora i miei amici: Lucas e Abigail. Si stanno frequentando e formano già una bella coppia. Sono contenta per entrambi, Lucas ha finalmente svoltato pagina.
Posso morire sapendo che almeno lui ha trovato la felicità.

Evito ogni minima cortesia da parte sua, non voglio essere il terzo incomodo e preferisco non rovinare il loro rapporto così sono venuta nell'unico posto che ancora mi accetta: il parco.

Qui si respira un'aria diversa. Nel mio quartiere mi sento perennemente osservata e i vari sguardi mi mettono a disagio. Qui non viene nessuno ed è così bello stare in pace col mondo.

Mi distendo sullo scivolo, chiudo gli occhi e provo a non pensare a tutto quello che mi circonda.

CIAK!CIAK!

Apro di scatto gli occhi. Non può essere Lucas, è uscito con Abigail e non le direbbe mai del nostro posto segreto.

«Ti troverò sempre qui?» di nuovo lui, di nuovo la sua voce.

«e tu cosa ci fai qui? Come conosci questo posto? Mi hai seguita?» mi alzo dalla posizione comoda che avevo appena trovato. Ed inizio con l'interrogatorio.

«perché è l'unico posto in cui mi sarei aspettato di trovarti. L'unico posto in cui ti senti libera di fare e di pensare quello che vuoi. L'unico posto in cui sai che non incontrerai nessuno, se non Lucas o me»

«è impossibile che Lucas ti abbia parlato di questo parco, lui non lo avrebbe mai fatto.
Chi sei e cosa vuoi? Soldi ne ho un mucchio, però sparisci»

«Violet davvero pensi che voglia soldi? Dopo tutti questi anni...»

«io non ti conosco. Non so nemmeno il tuo nome. Lo vuoi capire questo o non ti è abbastanza chiaro? Se vuoi ti faccio un disegnino...»

«il mio nome è Cameron»

«bene Cameron. Chiamerò la polizia»

«Non chiameresti la polizia e poi per cosa dovrebbero arrestarmi?»

«stalking. Non hai fatto altro che inseguirmi e spiare i miei account. Fatti una vita e lasciami in pace. Non ti ho fatto nulla di male»

«Violet prima di tutto: mi dispiace deludere le tue aspettative ma non sono uno stalker. Secondo: non andare in escandescenza. Promettimelo»

«perché mai dovrei andare in escandescenza? Sono sola in un parco abbandonato con un pazzo maniaco. E non cambiare discorso. Sto chiamando la polizia» inizio a digitare il numero ma lui non mi dà retta ed inizia a parlare.

«ti ho visto fra le braccia di tua mamma appena nata. Ho capito fin da subito che avremmo legato e che saremmo stati buoni amici e così fu. Eravamo il trio perfetto: Lucas tu ed io. Non avrei potuto desiderare di meglio. Eravamo inseparabili ma col tempo siamo cambiati e non per scelta. So che ami i cani ma odi i gatti. Ami il gelato ai gusti pistacchio e nocciola e non ti importa se ti criticano per i  gusti che scegli. Fai nuoto da quando avevi cinque anni e so che il tuo secondo habitat è l'acqua. Quando piove inizi a camminare a piedi nudi e corri per l'intera casa come se fosse tutto un gioco. Ami il genere fantasy e il mondo della fantascienza ma odi e hai paura degli horror. Usi le felpe larghe perché non vuoi far notare il tuo fisico, so che non ti piaci ma per me sei semplicemente fantastica in ogni tua imperfezione. Ti piace la musica pop e odi il genere rap. In qualsiasi momento della giornata ti piace ascoltare la musica ma lo fai in silenzio, prendi le cuffie e ti isoli.
Questo parco è il nostro nascondiglio preferito e venivamo qui quando eravamo tristi o anche semplicemente per isolarci dal resto del mondo. Soprattutto tu ami questo posto più di chiunque altro...»

«co-come fai a saperlo? Lucas non mi avrebbe mai tradito» non sono riuscita a nascondere la curiosità. Conosce troppe cose. Conosce i miei gusti, sa che facevo nuoto ma è da parecchi anni che ho smesso: il cancro non me lo permette. Sa troppe cose e questo non mi rassicura.

«semplice: ci conosciamo. Tu mi conosci ma ovviamente non puoi ricordarlo. Sei stata investita e così hai perso la memoria, la stessa cosa si è verificata dieci anni fa...»

«ma è tutto così assurdo. Tu sei pazzo»

Disse colei che viene chiamata pazza psicopatica...

«è stata tutta colpa di tua madre e Lucas l'ha coperta. Hanno insabbiato le prove della mia esistenza nella tua vita. Violet ti prego devi credermi» sembra tutto così vero. Ogni sua parola entra nel mio cervello ma è tutto così assurdo allo stesso tempo.

«mia mamma è pazza ma non credo che sia in grado di cancellare le persone dalla mia vita. E Lucas non mi avrebbe mai mentito quindi...» facendo due calcoli ha torto.

«Circa due mesi fa abbiamo fatto una vacanza: siamo stati a Venezia. Avevo una strana sensazione la prima volta che ti ho incontrato, assomigliavi molto alla bambina che ho visto spiaccicata sul ciglio della strada. È stata devastante quella visione, pensavo che fossi morta in quell'incidente invece per fortuna ti sei salvata e adesso eccoti qui»

«non sono mai stata a Venezia, né con te né con nessun altro. Non ti ho mai visto in vita mia. So della tua esistenza perché Lucas mi ha parlato vagamente di te ma nulla di particolare. E non sono stata mai investita. Non so come fai a sapere del parco e non mi importa. Non so come fai a sapere tutte quelle cose sulla mia vita privata. Quelle cose le sa solo Lucas e...»

«ed io» completa la frase. Mi avrà scambiato con qualcun'altra ne sono certa.

Non voglio più sentire un'altra parola «adesso vado, si è fatto tardi» inizio ad allontanarmi dal parco.

Mi blocca, «l'unicorno in ceramica ti è piaciuto?»

Perdo un battito. Come fa a sapere dell'unicorno. Mi è stato regalato da mio nonno quando è morto, almeno così mi ha detto mia mamma.

Inizia a girarmi la testa, devo scappare. Sto impazzendo.

«senti non ho tempo da perdere» inizio a correre e mi dirigo di corsa in ospedale.

Come fa a sapere tutte quelle cose?
Chi è in realtà Cameron?
E se avesse ragione? Se mia madre e Lucas mi stessero nascondendo qualcosa? È tutto così assurdo.
Lucas non mi terrebbe all'oscuro di niente, giusto?

Spazio autrice ☯️
Violet è confusa. Chi non sarebbe confusa dopo tutto quello che sta vivendo? Cameron la "perseguita" quando invece cerca solamente di spiegare la situazione.
Bel dilemma non credete?
Vi aspetto per il prossimo capitolo...☯️

Gold liesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora