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LUKE'S POV

Lei non capisce. Ho fatto di tutto per proteggerla ma lei non vuole nessun aiuto.
Si caccerà nei guai e dovrò come sempre "salvarla".

Tu non salverai nessuno. Pensa ad Hanna, lei ti piace giusto?

Hanna. Mi piace. È una bellissima ragazza. Bionda, occhi azzurri e forme da urlo, la ragazza perfetta per uno come me.

Siamo sdraiati sul letto. Sta dormendo e tiene la sua mano appoggiata sul mio cuore. Col dito cerco di fare dei cerchi immaginari sulla sua candida pelle.
I suoi lunghi capelli biondi sono sparsi sul cuscino e riescono a ricoprire il mio viso. Non ricordo nulla di ieri sera. So solamente di essere stato a letto con Hanna e mi sono divertito molto.
Però lei è così Hanna.

Come farò a colmare il vuoto che c'è in me? Mi manca così tanto e non posso dirglielo. Oramai è troppo tardi ho perso il tempo a mia disposizione e non potrò mai più scusarmi.
Perché sono così stupido? Le avevo promesso di essere cambiato, di essere diverso e invece ho distrutto tutto. Non riuscirò mai a perdonarmi.

Flashback

Sto bene. Non succederà nulla di sbagliato. L'ho fatto già altre volte e non è successo nulla. Riuscirò a cavarmela anche ora.
Cosa potrebbe mai succedere?

«fratellone cosa ci fai qui?» la sua voce riecheggia nelle mie orecchie così dolce e sensuale.

«sali in macchina» le ordino e non voglio sentire scuse. Qui comando io.

«non sei mio padre» lo dice con tutto il disprezzo che le trapassa nel corpo. Prova a scappare ma sfortunatamente per lei riesco a bloccare la strada col veicolo.

«adesso sali» il mio tono intimidatorio ha sempre funzionato. Sale di malavoglia ma non mi importa. Devo portarla a casa sana e salva.

Inizio ad aumentare la velocità. Lei lo odia ma devo velocizzare per arrivare a casa il più in fretta possibile.

«perché stai velocizzando? Sai che lo odio» inizia a frignare come una bimba di cinque anni quando invece è molto più grande.
Non le rispondo.
Il veicolo si è impossessato del mio corpo e non riesco più a fermarmi. Oramai fa parte di me.

«non dirmi che hai bevuto. Avevi promesso che non l'avresti mai più rifatto. L'avevi promesso» sta piangendo.
Gliel'avevo promesso ed invece sono andato in un bar ad ubriacarmi per dimenticare la vita di merda che conduco.
I miei genitori mi hanno lasciato in un orfanotrofio. Non si sono degnati nemmeno di prendere la piccolina per portarla insieme a loro. Nessuno ci vuole. Nemmeno lei mi vuole.

«Sono abbastanza grande da badare a me stesso. Devi farti una vita. Un giorno non sarò io a proteggerti e dovrai farcela con le tue forze» lo dico con tutta la rabbia che ho in corpo.
Lei non si merita questa vita. Ha bisogno di un futuro migliore ed io non sono in grado di darglielo.

«l'avevi promesso. I fratelli mantengono sempre le loro promesse. Tu non sei mio fratello» la guardo. Ha gli occhi pieni di rabbia, mi odia e non posso rimediare.

«attento...» è l'ultima parole che sento emettere dalla sua bocca prima di perdere i sensi e il comando del veicolo.

Apro gli occhi e davanti a me posso solo notare la mia macchina capovolta. Si trova ribaltata in mezzo all'autostrada ed è completamente distrutta. Accanto a me non vedo la mia piccola sorellina. Spero solo che non si sia fatta niente di male non se lo merita.

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