Uno

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Siate consapevoli che è una storia scritta male e mai corretta.

"CHI AMA VUOLE SOLO L'AMORE, ANCHE A COSTO DEL DOLORE."

-Sei come il sole- disse Lyndon con voce che vibrava e rimbombava come un tuono nella testa, della povera ragazza dai capelli oro, che era vittima ormai da anni dell'insolenza del ragazzo più popolare della scuola.

Non capiva il senso del perché uno come lui doveva dare fastidio proprio a lei? La sua vita non era abbastanza bella e, quindi doveva rovinare anche quella degli altri?

Tra tutte queste domande che gli passavano per la testa, la ragazza,non si accorse di essere attaccata al muro dal suo possente corpo, erano talmente vicini che riusciva a sentire il suo 'coso' premere sulla sua pancia inesistente.

-Sei come il sole.. non ti puoi guardare- continuò con un tono di voce che avrebbe messo i brividi a chiunque. Dopodiché la lasciò lì appiccicata al muro.

Quindi schizzò via, e si diede ad una corsa in bagno per non farsi vedere per l'ennesima volta debole davanti agli occhi curiosi di quasi mezza scuola.

Come era possibile che nessuno parlava? Che nessuno faceva nulla? Perché nessuno non faceva un merito nulla, davanti a atti di vero e proprio bullismo?

Piangeva piangeva, chiusa nel bagno affianco al water e, si sentiva proprio come quest'ultimo se non peggio.

Andò in classe a testa alta, come il suo solito fare, ci teneva alla sua persona a farsi vedere forte, anche quando era in attuabile. Tutti erano a conoscenza,che lei fosse la prenda preferita di Lyndon.

Tutti la fissavano scettici, si domandavano come poteva essere così apparentemente insofferente a tutto ciò che gli accadeva?

Lei dal canto suo ne aveva provate, di tutti i colori, non aveva timore di nulla, non aveva più nulla da perdere.

Una volta finite le lezioni, la piccola e indifesa Selly, commino, per i corridoi di quel inferno, con lo sguardo basso per sfuggire alle risatine e agli sguardi dei suoi coetanei così facendo non si accorse neppure di Lyndon, che la guardava con vendetta con occhio d'Aquila continuava a guardare finché i suoi occhi su aguzzarono sempre di più e divennero infuocati di rabbia.

-Ti ho detto mille volte che prima di tornare a casa, devi salutarmi mostriciatto- gridó a denti stretti.

A cinque miglia dalla scuola si fermo, perché si era imbattuta di nuovo nel suo perseguitore, in men che non si dica lo sconforto si impadronì di Selly del Ferro.

E difficile dire in che modo o a quale velocità, Lyndon gli afferrò i capelli facendola indietreggiare di poco, il suo petto fu sulla testa della bionda che, tremava spaventata.

Gli amici non aspettavano altro, che lanciarono un urlò di trionfo e cinscun di loro rise di gusto.

-Hai sentito? - disse con un soffio, - Hai una bocca, usala! - finché le sue mani si strinsero ancor di più, sulla presa salda sulla ragazza.

E quelli guardavano in distanza quella scena appena percettibile, lei teneva invece lo sguardo verso l'occhio della vendetta, come se volesse penetrarlo, e vedere attraverso quello.

Ma mentre Lyndon è Selly si fissavano smarriti, si udí una specie di ronzio, come sei una vespa o un terribile grifone con ali elevate stesse volando intorno a loro. In realtà era soltanto Zic, l'amico fidato del cattivo.

E sul volto di Selly, c'era solo rossore.

Mentre i pugni di Lyndon si strinsero lungo i fianchi, odiava essere ipnotizzato dallo sguardo di quella mociossetta.

Senza emettere nessun suono, Selly corse verso casa. La gola era super asciutta, dopo poco si senti finalmente protetta. Si rilasso, camminando a passo lento.

Si sentiva così stanca, lei cercava di evitare in tutti modi Lyndon e i suoi amici, ma sembrava che si imbatteva involontariamente sempre in esso. Senza poter cambiare l'andazzo delle cose.

SEI MIA CHE TU LO VOGLIA O NO (revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora