Ventisei

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Nel letto di quercia rosa, protetto da mille arcani incantesimi istoriati nel legno e sulle pareti, un pensiero la tormentava; aveva un disperato bisogno di risposte.. l'unica cura era quella di cercare ovunque e dovunque. Aveva addirittura pensato, di ritornare dai suoi rapitori per porgli delle domande. Voleva cercare qualcosa che la conducesse a lei, chiese a sua madre ma le rispose la solita frase capirai al momento giusto. E quando arriverà sto momento giusto? Quando ormai sarà già diventata pazza?

La rossa ormai aveva capito che si chiamasse Giuly, ma come poteva essere così presente nella sua vita senza neanche conoscerla? Eppure c'era qualcosa che la spingeva a correrle in aiuto, sentiva che era in pericolo. Ora fai anche la crocerossina? Quasi quasi il suo inconscio le sembrò Lyndon; la stava contagiando fin troppo.

Capì che più di quello non poteva fare, quindi decise che l'indomani sarebbe andata a una festa per distrarsi, e magari passare una serata normale da semplice ragazza di 17 anni qual era.

-Che ne dici di conoscere gente?-gli propose la sua amica Valentina,
trasmettendogli allegria. -così ci divertiamo un po'- continuò ancora, per convincerla del tutto.
Senza dire nulla, iniziò a presentarla a tutti, ma veramente tutti anche a persone che lei stessa non conosceva,
Veramente divertente stava per morire di risate a guardare le facce sconvolte delle persone. Uniche.
Si meravigliava ogni volta, Valentina riusciva a trovare sempre un modo di farle dimenticare tutto, una forza della natura quella ragazza  e manco lei se ne rendeva conto.

"Andiamo a farci un giro?"disse alla sua amica che sorseggiava il suo drink.
Non aspettò risposta che la strascinò per il locale, lei rise come non mai, era ubriaca o matta di suo. Più probabile la seconda, sorrise e rise insieme a lei senza motivo.

Il suo sorriso si congelò , quando vide Lyndon parlare\ballare con la stessa ragazza che pochi mesi prima vide con lui. Non si capiva cosa stessero facendo, era appoggiato al muro ondeggiava il sedere e lei che gli era davanti con la mano sul petto.
Guardò meglio lei gli era appoggiata con i fianchi ai suoi, e improvvisamente capiscì il movimento di Lyndon . Si stavano strusciando.
Ma che cosa schifosa, come si fa ad l'amare uno così? Si senti mancare la terra sotto i piedi, in quel preciso istante ricordò tutte le cose che le aveva detto, erano bugie, aveva messo in chiaro da sempre che lui non le appartenesse. Per un momento ci aveva creduto, aveva creduto in loro. Stupida stupida stupida me!

Passò  davanti a lui, si passò una mano nei capelli biondi, era combattuta  se  prendere un tipo a caso e iniziare a fare esattamente quello che stava facendo lui ma ovviamente in modo ridotto.
Alla fine decise di comportarsi da persona matura, alzò i tacchi e cambio direzione.
Non aveva intenzione di farsi rovinare ancora la serata, si divertì con la sua amica Valentina. Di certo lei non aveva bisogno di fare certe cose  per passare il tempo. Ma in ben che non si dica Valentina spari, inizio a pensare che se la facesse con qualche strano essere con super poteri.
Gli ne andrà una bene oggi?

Se ne stava li seduta sui divanetti, a guardare la gente che c'era in giro.  Certi proprio strani forti, uno che balla con non so che, in testa gli sembrerebbe un preservativo, di color vomito ride. Delle tipe che sembravano dei topi in calore, anzi anche molto peggio. Il degrado in giro, attirò la sua attenzione degli occhi color smeraldo ed si accorse che era Axel il fratello di Valentina, che conobbe giusto poco tempo fa, lui allargò le braccia guardandogli dritto negli occhi che brillavano di felicità, si precipitò nelle sue braccia larghe e anche questa volta era stata salvata dalla solitudine più assoluta. -Che ci fai qui? Tutta sola?- disse con voce roca e preoccupata.
"Ehm..I miei amici sono impegnati nelle loro sporche cose, e io.. beh insomma non sono il tipo da mischiarmi al mucchio" rispose con tono rassicurante e lasciandogli un pizzico sulla guancia.

Gli posa un bacio sulla guancia, contemporaneamente gli tenne la mano destra alzata per permettergli di girare su se stessa, il suo vestito vola lasciando travedere il pantaloncino nero che aveva sotto,gli sorrise da ebete.

A un tratto fu trascinata fuori pista da Lyndon , Axel la guarda scettico e lei di risposta gli fece cenno che andava tutto bene è così ritornò a ballare con le ragazze affianco.
"Lasciami Lyndon lasciami, mi fai male" straurlò a ciò gli strinse più forte la presa, gli verrà di sicuro un livido.

SEI MIA CHE TU LO VOGLIA O NO (revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora