Dieci

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Come è possibile che nella mente di Selly,  quello che era successo poche ore prima era scomparso? Cazzo stava per uccidere uno che non aveva assolutamente nessuna colpa.

E se realmente lo avesse ucciso? Le immagini del tanto sangue sul pavimento si fecero vivere nella mente inizio a tremare senza contegno.

Non avrebbe mai potuto avere un dialogo normale con Lyndon sarebbe stato impossibile, come poteva provare le farfalle allo stomaco con un persona del genere?

E poi cazzo dove era finito il preside?

Perché nessuno era intervenuto?
Si mise le mani tra i capelli, avrebbe desiderato che fosse tutto un sogno per meglio dire incubo, un bruttissimo e fottuto incubo.

Ma la realtà dei fatti era un altra è Lyndon al suo fianco, era la prova che tutto ciò era la realtà.

Avrebbe voluto urlare, dalla disperazione come era finita in quel giro? Non aveva più la pallida idea e ora come ora non poteva di certo ritirarsi.

Quindi cosa avrebbe potuta fare?

Affrontare per l'ennesima volta Lyndon? Senza mai riuscire a risolvere niente, non ne valeva la pena giusto? O per lo meno avrebbe dovuto  provarci? Di certo non poteva andare avanti così.

"Dov'è adesso occhi verdi?" È così facendo, decise di scegliere la seconda possibilità cioè quella di affrontarlo.

<Dici Aron?> rispose con flessibilità.

"Mh si immagino si chiami così, insomma quello che stavi per uccidere per un tuo stupido capriccio" disse con estrema tristezza che fece tremare un minimo la voce.

<Vorresti farmi credere che non conosci il suo nome?> si giro e la guardò con stupore era decisamente incredulo.

"No" rispose secca.

<Oh dio> sussurrò e poi diede uno schiaffo al volante.

Si sei uno stupido caro Lyndon mai agire senza essere a conoscenza dei fatti gli avrebbe voluto urlare, ma uscì dalla sua bocca solo una risata nervosa.

Anche questa volta il discorso si stava dilungando in altro.

Voleva sapere come stava Aron. Si Aron.

Si addice proprio quel nome, al suo volto. Carino e gentile come lui.

"Dov'è ora? Come sta? Ti sei informato? No perché se non è così lo farò io" affermo con tono sicuro è quasi con  autorità.

<E come credi di fare?> risposte contemporaneamente togliendo le chiavi dal quadro del auto.

Era fermò davanti a un abitazione al quanto di lusso, una villa bianca con alcuni mattoni rossi fuoco ed è ecco che lo sua distrazione svincolo ancora il discorso.

Dopo essersi guardata bene attorno cercando di capire dov'era, il fatto di essere da sola con Lyndon la metteva in agitazione.

Non capì, era un luogo
completamente nuovo.

"Dove siamo?" Cazzo devi pensare a Aron Selly la sua voce gli ricordo per fortuna che c'era ancora una piccola parte di lei cosciente.

"C'è " si schiarì la voce per sembrare più credibile è interessata al discorso.

"Volevo dire provo a chiamare qualcuno dei suoi amici per sapere dove si trova e noi andremo lì dovunque sia" lui rise tanto forte da emettere versi strani.

<A quanto pare non e poi così importante Aron se riesce a distarti un posto> disse continuando a ridere.

"La smetti?" quella risata le metteva i nervi.

"Avresti potuto uccidere uno e tu ridi?" solo a quel idea, sembrava e appariva terrorizzata.

<Tranquilla starà bene> si incamminò verso il cancello della grande villa, sfilo dalla tasca dei pantaloni un telecomando che apri il cancello automatico e lei lo segui a ruota.

"Come fai a saperlo?" arrivarono all'ingresso, era arredata in modo così fine e moderno sicuramente c'era una mano femminile li, chiunque abbia scelto quel paradiso terrestre ha un ottimo gusto.

Le pareti erano di un rosso fuoco che erano in fissa con il rosso?

<Lo so e basta adesso potremmo concentraci su altro?> sussurro con voce roca e terribilmente sexy almeno così parve alle orecchie della ragazza.

"A-ltro?" Di male in peggio era completamente a disagio, si rese conto che quella era casa sua, e lui l'aveva portata li per fare chissà che cosa.

Lui annui con un sorriso abbastanza malizioso.

"N-no no dopo una serata così tu non puoi pensare una cosa cosi io non voglio" lo guardava di traverso.

<E dimmi a cosa stavo pensando?> era intrappola.

"Beh... ecco...io..c'è tu...o..basta semplicemente non voglio fare niente con te" abbassò la testa imbambolata.

<Il tuo corpo dice altro> si vabbè ora sa leggere anche il linguaggio umano.

"Certo...vorrei che evaporassi, dice quello" piaciuto il giochino di parole?

Dalla sua espressione non si vedeva percepiva, nulla di buono ma questo aumento la curiosità di giocarci, sapeva che non gli avrebbe fatto del male era uno stronzo violento ma di certo non lo vedeva a violentare qualcuna. Tanto meno lei.

<Sarà per la prossima volta>si avvicinò in modo sdentato a lei.

"Che bisogno hai di fare questo? Se puoi avere chiunque? Che bisogno hai di tenermi solo per te?" Domandò fuori di se, era ritornata ad essere ansiosa e rabbiosa,  nel suo corpo e nella voce si sentiva chiaramente.

<Semplice perché ne ho bisogno> sembrava sincero, intanto Selly sentì  inquietudine al cuore non sapeva se era di gioia o di dolore.

"Come hai bisogno di andare con una diversa all'ora?" questa volta la sua voce era decisa e ferma come mai, è come se sentirsi dire che aveva bisogno di lei gli avesse dato sicurezza.

<Qualcuna qui è gelosa> rise, una risata che raggiunse anche gli occhi.

"Non sono gelosa" arrosì.

<Come vuoi> sbuffo ancora con l'aria di chi la sapeva lunga, e si diresse in una stanza non poco distante da dove erano. Lei lo segui e non era intenzionata a cambiare discorso per una volta che avevano avuto un dialogo da persone normali ne voleva assolutamente approfittare e poi ci teneva a capirne di più.

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Teresyna_
E arrivata il tanto desiderato momento dolce, ma durerà al lungo? Staremo a vedere. Grazie dei 1mila lettori, grazie soprattutto a chi mi supporta tutti i giorni siete fantastici. Vi auguro un buon proseguimento di giornata 💋💋

SEI MIA CHE TU LO VOGLIA O NO (revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora