Ormai era stanca troppi chilometri fatti, passò solo mezz'ora il tempo sembrava non passare mai , voleva solo tornare a casa e liberarsi da quel vuoto.
Aveva i piedi gonfi e doloranti, per trovare contorte si sedette sul asfalto con le lacrime agli occhi.Una luce abbaglia i suoi occhi, sono i fari di un'auto,la sua. Si rialzò in fretta e si incamminò vero il nulla solo una strada che sembrava non finire mai. Lui era lì nell'auto che la guardava dal finestrino cammina a passo d'uomo, gli sta affianco. Se pensa che salga in macchina si sbaglia.
<Che fai non sali?>disse con voce ferma ma gentile.
Selly guardò avanti a se,aumentando il passo per evitarlo, ma in vano. <Ma lo sai che stai andando nella direzione sbagliata? > la provocò.
Continuò a camminare come se lui non ci fosse, era stanca ma non gliela avrebbe data vinta. Era determinata.
A un tratto l'auto si ferma, ah finalmente si è arreso pensò.
E invece scese dall'auto e se lo ritrovò proprio al suo fianco, sbuffa rumorosamente e lui la imita. Adesso mi copia pure, ma guarda un po' questo.<Ti decidi a salire in macchina?>
"Te lo scordi" cosa non gli era chiaro di quello che aveva detto in precedenza?
<Ma tanto ti seguirò > adesso gioca anche a fare il premuroso.
"Hai avuto quello che volevi perché adesso non mi lasci in pace?" disse Selly lasciando trasparire nel tono di voce una nota di insofferenza.
<Piuttosto preferirei morire> rispose con tono fin troppo ragionevole,come se si fosse preparato in anticipo la risposta alla sua domanda.
"L'altra volta sembrasti accondiscendente al mio desiderio..Cos'è che ti ha fatto cambiare idea?" Aveva la testa piena di di tormenti, lui era una vera e propria tortura.
<Non ho mai affermato che ti avrei lasciata in pace, io non posso farlo... no non posso proprio> lei sbuffò piano, attese prima di dargli una risposta che suonò esercitata un milione di volte, alla fine riuscì a dire soltanto "Perché?"
<Io senza di te.. non sono niente>sì porto una mano sul cuore con la sincerità che gli esplodeva negli occhi.
"Perché mai pensi una cosa del genere?" rispose a fatica, i dubbi aumentavano maggiormente nella sua testa, non riusciva a capire. Quel ragazzo tanto forte e duro, in quel momento ai suoi occhi le sembrava così debole e solo. Soltanto un disperato bisogno di essere amato.
<Saliamo in macchina? Qui fa freddo> Lyndon la studio prima di dirigersi verso l'auto, lei non era intenzionata a seguirlo, rimase lì immobile.
<Per quanto continuerai così?> la raggiunse, calò il capo alla sua altezza siccome era più bassa di lui di parecchio. <Ah che testa dura che ti ritrovi> spazientito le prese la mano con difficile delicatezza, si notava che era attento a non farla innervosire di più ma inutilmente, lei lascio bruscamente la presa incrociando le braccia al petto offesa. Non faceva altro che ferirla, la stava distruggendo.
<Andiamo> con il mento sollevato faceva intendere che non stava scherzando, era stato abbastanza paziente per oggi, proseguì lui <devi risposare domani hai il primo giorno di accademia vuoi per caso presentarti come un cadavere?>
Oh cazzo, se ne era completamente dimentica, e lui come faceva a saperlo? Glielo avrà detto lei? Dovrebbe arrendersi o domani non avrà le forze per vivere al meglio la giornata. Senza dire nulla, tornò indietro verso l'auto, che non era tanto distante da loro e si infilo dentro. Un sospiro di sollievo, dopo ore di cammino finalmente comoda.
Messaggio da Leonardo: ti avverto che sono le 5 del mattino, nel caso tu abbia perso la concezione del tempo come il tuo solito fare.
A Leonardo: Mi fai anche da padre ora?
Da Leonardo: Tua madre mi ha lasciato detto che dovevo avvisarti che non è in casa e io tra poco ho il treno vado a Roma dalla mia ragazza quindi fai attenzione e non metterti nei casini mi raccomando, a presto.
<Chi è?> chiese Lyndon sbirciando il cellulare, lei fece per nasconderlo e lui si avvicinò. Dalla faccia sconvolta di Selly si capiva che non si aspettava quella domanda. "Ma..ma gli affaracci tuoi?"
<Il ragazzo del altro giorno?> Cosa?ah.. stava ricordando la scena sul pianerottolo di casa sua, e improvvisamente si incupì sembravano conoscersi già ma non potè pensarci più di tanto,che lui prosegui in tono minaccioso <Se non rispondi ti lascio qui> con un sospiro, Lyndon si strofinò i capelli mettendosi a fissarla per spingerla a rispondere ma nulla a ciò chiuse l'auto a chiave, spense il motore, Selly lo fissava incuriosita sapeva benissimo che lo stava sfidando un po' troppo, era chiaramente svanita la sua pazienza. I secondi passavano e i loro sguardi si toccavano quasi, ma quel silenzio venne spezzato dal cattivo<Bene allora vorrà dire che resteremo qui tutta la notte>Selly si senti mancare l'aria, non voleva condividere quel aria con lui quindi cerco di aprire la portiera chiusa più volte,sbattendo le mani contro il vetro e tirava in continuazione la maniglia che per poco non si staccava. Si accanì per molto ancora,sembrava una vera pazza isterica. È lui non fece altro che agitarla di più, ridendo di lei.
<E inutile non si apre, invece di comportarti come una pazza appena uscita dal manicomio perché non rispondi alla mia domanda? Dai che è più semplice di quanto pensi> gli disse in modo beffardo e corrucciato.
"Era semplicemente mio cugino" ancora una volta ha vinto lui, la su vocina la fece sentire una sfigata.
Lui riparti in tutta forza,senza spicciare parola.
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SEI MIA CHE TU LO VOGLIA O NO (revisione)
Romance"CHI AMA VUOLE SOLO L'AMORE, ANCHE A COSTO DEL DOLORE." -Scordatelo, non sarò mai tua- urlò Selly. -Oh si che sei mia, sei mia più di quanto pensi, più di quanto la tua anima voglia accettare- rispose quasi in sussurro per poi baciarla. Selly una c...