Il mondo, prima o poi, avrebbe smesso di girare così velocemente e la terra non le avrebbe più tremato sotto i piedi. Era certa che le cose si sarebbero aggiustate, anche se non aveva idea né di quando, né di come. Sapeva solo che voleva e doveva lottare, per sé, per la sua famiglia, per le cose che amava e in cui credeva, quelle per cui aveva rinunciato a diventare un'altra persona da ciò che era, ed era sempre stata. Tutti si erano evoluti, tutti erano andati avanti, e la maggior parte dei ragazzi che avevano frequentato le scuole con lei se ne erano andati da Spring Valley, e ci tornavano raramente, se non per le feste comandate, visto che la loro vita era ormai lontana anni luce da quella del piccolo paese, ma Natalie era rimasta lì, niente vita nella grande città per lei. Aveva deciso che tutto quello che amava e voleva era in quel piccolo paese dove tutti la conoscevano e dove ogni tanto c'era qualche festa di paese, che tutti aspettavano con grande emozione, e che era il massimo del divertimento conosciuto per tutti.
Aveva sempre pensato che sarebbe diventata esattamente come i suoi genitori, che sarebbe rimasta lì e avrebbe avuto una fattoria tutta sua, con una sua famiglia, e quella sarebbe stata la sua vita. Ma, purtroppo, il destino non sembrava d'accordo con questo suo piano, e neanche i suoi genitori erano mai stati troppo convinti di questa sua scelta: loro volevano di più per lei, volevano che vedesse il mondo e che avesse una carriera sfolgorante, non che passasse la sua vita dentro una fattoria, senza nessun desiderio di conoscere il mondo e cosa davvero ci fosse fuori da quel paesino che sembrava rimasto rinchiuso in una bolla di felicità e spensieratezza da molti anni, come se fosse totalmente diviso dal resto del mondo.
Ma Natalie amava quel posto, e niente e nessuno l'avrebbe convinta ad andarsene di lì, sicuramente non senza lottare e senza provarle tutte per salvare il salvabile.
"Nat, tesoro, perché non rientri in casa, adesso, e parliamo di quello che è appena successo?".
La voce dolce e calma di Rachel fece riprendere Natalie, che si riscosse dalla sua posizione statica alla porta, dove era rimasta ferma fino a quel momento, mentre osservava i due signori dall'aria distinta e vestiti di nero, salire a bordo della loro auto nera lucida e andarsene verso l'orizzonte che si stava tingendo di rosa.
Natalie fece un sospiro e chiuse la porta, girandosi subito dopo verso i suoi genitori e puntandogli addosso i suoi penetrati occhi castani: non era mai stato tanto insicura e con un destino così incerto fino a quel pomeriggio, quando quei due signori si erano presentati alla loro porta e avevano esposto tutti i loro progetti e le loro offerte. Natalie, a un certo punto, aveva smesso di ascoltare, perché le sembrava che il mondo le fosse appena crollato addosso e che niente di quello che conosceva sarebbe più stato uguale, anche se una cosa la sapeva: per quanto quei signori potessero aver fatto un'offerta molto ghiotta, lei non aveva nessuna intenzione di accettare, e voleva che anche i suoi genitori fossero della stessa opinione e lottassero per mantenere quello che avevano così duramente costruito in quegli anni.
Nonostante non fosse affatto sicura di sé e fosse decisamente preoccupata, giunse a passo deciso al tavolo di legno massiccio a cui erano seduti i suoi genitori e, senza staccargli di dosso gli occhi, disse con voce ferma, che non rispecchiava affatto il suo stato d'animo:
"Bene, parliamo. Ma tanto credo che nessuno di noi abbia molto da dire, perché non intendiamo assolutamente vendere, giusto??".
Lo sguardo che si scambiarono suo padre e sua madre a quella domanda la fece raggelare e le fece capire ancor prima che aprissero bocca che la loro decisione non era così scontata come la sua. Sua madre non fece in tempo a voltarsi di nuovo verso di lei, che Natalie già stava aprendo bocca senza far passare prima il pensiero dal cervello:
"Che cosa?? Mi state prendendo in giro? State sul serio pensando di accettare quella proposta? Ma da quando siete diventati così vendibili? E tutti i principi che ci avete messo in testa, adesso dove sono andati a finire? Vi è bastato vedere una cifra che non avevate mai visto per pensare di lasciare tutto quello che avete costruito in una vita in mano a dei prepotenti che non rispetteranno mai la natura del nostro paese?".
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Scommetto su di me
ChickLitNatalie è una ragazza di venticinque anni che ha passato gli ultimi sei anni della sua vita nella fattoria di famiglia, a Spring Valley, un tranquillo paesino di campagna del New Jersey, a seguito di una disavventura che le è successa quando aveva d...