Capitolo 37

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"Non ti azzardare a dire una parola", le disse sottovoce il tizio che la guardava con occhi lussuriosi.

A Natalie vennero le lacrime agli occhi, ma non voleva dare a vedere al tipo che, nonostante la situazione non fosse certo delle più felici, lei avesse così paura di lui. Fece un profondo respiro, per quanto la mano sulla sua bocca glielo permettesse, e per quanto dovette soffocare un conato visto la puzza di alcool che emanava qualunque parte del corpo di quel tipo, e lo guardò dritto negli occhi, con aria di sfida.

L'espressione del tipo cambiò all'istante allo sguardo di Natalie, e le parve totalmente sorpreso: sembrava proprio che non si aspettasse che Natalie reagisse in quel modo, anzi, forse sperava che lo pregasse di non fare niente, ma lei non aveva mai pregato nessuno, e non avrebbe certo iniziato in quel momento.

Avrebbe fatto di tutto per non farsi prevaricare da quel tipo, anche se la situazione non era di facile soluzione, visto che lui era molto più forte di lei e la sovrastava sotto qualunque aspetto. Forse, l'unica cosa in cui poteva sperare era un miracolo, o anche che Noah cominciasse a cercarla dopo troppo tempo che era assente. Sperava solo che succedesse prima che a lei accadesse l'irreparabile.

"Allora, prima avevi deciso che la tua risposta era no, ma io credo che tu adesso ci abbia ripensato, giusto? Non puoi andare in giro a provocare vestita così e poi pretendere che gli uomini nemmeno ti si filino un po'. Adesso vedrai che ci divertiremo e che alla fine mi ringrazierai per averti fatto fare un'esperienza del genere. E sarà anche molto divertente, ti vedo una molto combattiva", disse sbiascicando le parole e alitandole alcool in faccia, tanto che Natalie fu costretta a voltare la faccia e cercare di prendere aria da un'altra parte.

Natalie sentì la sua faccia spostarsi e si ritrovò di nuovo a guardare quei due occhi castani, che adesso avevano assunto un'aria davvero pericolosa: cavolo, ma come aveva fatto a finire in quella situazione, visto che aveva anche detto gentilmente di no?

Lui cominciò a leccarsi le labbra e cominciò ad accarezzarle il viso, scendendo piano verso il collo, e continuando a guardarla negli occhi con aria di godimento e possesso, e Natalie non ce la fece a sostenere quello sguardo, e chiuse gli occhi, cercando di non sentire niente e di portare la sua mente altrove, sperando che quella cosa durasse il meno possibile.

Lui le diede un paio di schiaffetti per farle riaprire gli occhi, e le disse avvicinandosi al'orecchio:

"Oh, no, non chiuderai gli occhi. Voglio che tu veda tutto e che ti ricordi di me, così la prossima volta ci penserai due volte prima di mandare via un ragazzo che sta solo cercando di fare la tua conoscenza. E, magari, non andrai in giro a provocare vestendoti così sensuale, sperando che nessuno ti noti", e cominciò a leccarle la guancia.

Natalie cominciò a dimenarsi e alzò le gambe calciando, in cerca delle sue parti intime, in modo da riuscire a stenderlo. Ma lui sembrava essere immune a qualunque calcio, perché continuava tranquillo a leccarle la pelle e a scender e pian piano con la mano, come se non avesse nessuna fretta e volesse godersi il viaggio.

"Tesoro, ti consiglio di stare ferma, perché più ti agiti e più mi eccito. E poi, hai un sapore così buono che sarà molto divertente assaggiarti dovunque".

A quelle parole Natalie non poté fare a meno di trattenere le lacrime: adesso si sentiva in diritto di piangere e di disperarsi, non poteva fare niente per interrompere quella situazione, e si rese conto che sarebbe davvero finita nel peggiore dei modi e che lei non avrebbe mai potuto far più avvicinare un uomo, non dopo quello che le stava succedendo.

Il tipo ghignò, quando vide scendere una lacrima dagli occhi di Natalie, ma questo non bastò certo a fermarlo, anzi: sembrava che la cosa gli piacesse ancora di più, perché cominciò ad appiccicarsi al suo corpo e a farle sentire quanto era eccitato, e invece l'unica cosa che Natalie voleva era solo vomitargli addosso.

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