Natalie fulminò Caleb con lo sguardo, arrabbiata nera perché non la lasciava entrare in camera e, soprattutto, perché non voleva saperne di mollare l'osso, nonostante lei fosse scappata quella mattina e non avesse assolutamente voglia di parlare con lui. Le dispiaceva vederlo con quell'aria abbattuta e triste, non sembrava più nemmeno la stessa persona sicura di sé della mattina, ma lei ci era rimasta davvero troppo male, anche se non sembrava doverne avere il diritto, e non le andava di dover combattere per continuare a frequentare una persona, anche se quello era esattamente lo scopo del concorso.
Fece un sospiro e, con tono duro e con una sicurezza che non provava affatto, visto che davanti a lui continuava a vacillare come sempre, disse:
"Noi non dobbiamo fare assolutamente niente. Non esiste nessun noi, e io non ti devo niente. Ti sei comportato come ti pareva giusto, solo che questo tuo comportamento non rientra affatto con i miei standard. Perciò scusami, ma adesso vorrei entrare in camera e starmene un po' per conto mio, se non ti dispiace".
Caleb la fissava, con aria sempre più disperata, e come se Natalie gli avesse appena dato un pugno nello stomaco. Non era abituato a sottomettersi e a stare alle regole degli altri, di solito era lui che dettava le regole, ma in quel caso, sentiva di aver sbagliato e, per una volta in vita sua, era pronto ad abbassare la testa purché Natalie gli desse una seconda possibilità.
"Hai ragione, hai ragione senz'altro, non ti posso obbligare a fare niente, e scusami se ho detto che dobbiamo parlare e chiarire. Ma io non posso stare così con te Natalie, non ce la faccio. Mi piace stare con te, mi piace la tua compagnia e trovo che tu sia una ragazza stupenda, e non voglio perderti per un errore. Ho sbagliato, lo so, ma credimi, non è tutta colpa mia. Voglio solo avere la possibilità di spiegarti e poi, se dopo aver parlato ritieni che non mi merito nessun'altra possibilità, ti giuro che sparirò dalla tua vita. Ma dammi almeno la possibilità di spiegare", disse, con tono triste, mettendosi in ginocchio davanti alla porta aperta.
Natalie spalancò gli occhi, turbata, alla visione di Caleb che si stava mettendo completamente nelle sue mani, rinunciando a tutta la sua smania di controllo e alla sua voglia di giocare e tenere le persone sulle spine, solo perché voleva che lei gli desse un'altra opportunità, e le sembrava sinceramente pentito, anche se non voleva certo dargli una seconda possibilità senza che lui dovesse almeno sudarsela un po'. E non era nemmeno sicura di volergliela dare perché aveva paura di quello che aveva provato quella stessa mattina, sentendo il suo cuore andare completamente in frantumi, e sapeva che, avendo accanto uno come Caleb, era molto probabile che la cosa riaccadesse più e più volte, visto che era sempre circondato di belle donne che non si facevano nessun scrupolo a cadere velocemente ai suoi piedi per ottenere quello che volevano.
Natalie vide Violet al di là della porta che la incitava, a gesti, a farlo alzare e farlo entrare nella stanza, indicandolo mentre era inginocchiato per terra e facendo starne facce, come se stesse dicendo: "ma che vuoi di più di un bell'uomo inginocchiato davanti a te che sta cercando in tutti i modi di farsi perdonare?".
Natalie la guardò, scuotendo la testa e poi, con voce sempre ferma, ma meno dura di prima, disse a Caleb, che continuava a fissare il pavimento, come se stesse aspettando il permesso di potersi alzare:
"Caleb, ti prego, non fare così, non c'è bisogno di tutto questo per chiedere un chiarimento. Io nemmeno ti riconosco più in questa condizione, non sei più la persona di cui mi sono invaghita adesso, quello forte e malizioso, quello a cui piace sempre avere la situazione sotto controllo e non cedere mai. Ti prego, alzati ed entra, e torna ad essere quello di prima, altrimenti così non riesco a darti nemmeno la possibilità di spiegare, tanto non mi sembri nemmeno più tu", aggiunse con un sospiro, aspettando che lui si alzasse e si facesse da parte.

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Scommetto su di me
ChickLitNatalie è una ragazza di venticinque anni che ha passato gli ultimi sei anni della sua vita nella fattoria di famiglia, a Spring Valley, un tranquillo paesino di campagna del New Jersey, a seguito di una disavventura che le è successa quando aveva d...