Capitolo 28

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Natalie aspettò impaziente che il cameriere finisse di versare l'acqua nei bicchieri e se ne andasse, mentre Caleb la fissava sorridendo sornione dal suo lato del tavolo, come se si stesse divertendo un mondo a vederla in imbarazzo.

Natalie si muoveva a disagio sulla sedia e poi, appena il cameriere uscì dalla stanza, bevve tutto il suo bicchiere di acqua e, con la voce più calma che le fu possibile tirare fuori, disse, tossicchiando:

"Quindi, che cosa avrei detto di preciso ieri sera? Sai, non ero molto lucida per ricordarmi esattamente che cosa ho combinato", aggiunse, tornando a guardare il suo piatto e cercando di evitare lo sguardo divertito e saputello di Caleb, ch non smetteva di fissarla neanche per un istante, con quell'aria di chi la sa molto lunga.

E lei odiava profondamente che qualcuno conoscesse cose su di lei che lei stessa ignorava, perché non sapeva mai se e quanto questa cosa le si potesse ritorcere contro, e sapeva perfettamente che lui ora aveva il coltello dalla parte del manico, ma non sopportava di non sapere, perciò aveva preso coraggio e aveva chiesto quello che aveva avuto in mente da tuta la sera.

Caleb, però, non sembrava avere assolutamente fretta di risponderle, anzi, se la prendeva con molta calma e la osserva divertito, mentre finiva di mangiare con molta calma la sua pasta, prendeva un sorso di vino, ricominciava a mangiare lentamente, poi prendeva un sorso di acqua, e continuava in tutto ciò a fissare Natalie divertito, senza però proferire bocca.

Dopo qualche minuto passato così, però, la pazienza di Natalie era decisamente finita, quindi lasciò cadere rumorosamente le posate nel piatto, si alzò in piedi e, appoggiandosi al tavolo sulle braccia per sporgersi di più verso di lui, disse seria:

"Insomma, hai intenzione di dirmi cosa è successo, o vuoi farmi stare sulle spine ancora per molto? Se non volevi dirmi cosa è accaduto ieri, potevi semplicemente stare in silenzio e non tirarmi certe frecciatine. Lo sapevo che avrei chiesto. Perciò, o fai la persona adulta e parli, oppure cambio argomento e questo non lo tocchiamo più, visto che non mi sembra che tu abbia intenzione di dirmi niente", disse risoluta, guardandolo con sfida.

Lui fece un mezzo sorriso a questa sua sfuriata, si pulì lentamente la bocca con il tovagliolo e poi, con una calma e una lentezza esasperante, tanto che Natalie pensò che lo avessero sostituito con qualcun'altro negli ultimi dieci minuti, visto che era sempre molto impulsivo, disse:

"Devi imparare, mai cara Natalie, che con me la pazienza è una dote molto apprezzata, soprattutto in certi ambiti. Imparerai che, con la calma, si ottengono molte cose e, soprattutto, sono molto più piacevoli. Lo so che sembra strano detto da me, ma ti garantisco che, quando imparerai a conoscermi, capirai che su certi ambiti ho ragione a voler fare le cose con molta calma, senza fretta. E' il modo in assoluto che preferisco per gustarmele e farmele durare il più a lungo possibile", aggiunse, con tono basso e roco, come se le sue parole fossero indirizzate verso qualcosa di ben specifico.

Natalie si imbarazzò alle sue parole:non sapeva a che cosa erano riferite, ma aveva capito che non c'era niente di soft in quello che aveva detto, anzi, sembrava una promessa di qualcosa di molto poco puritano, perciò si rimise a sedere al suo posto, non avendo però nessuna intenzione di abbassare lo sguardo, visto che era decisa a sapere la verità su quella sera, nonostante il fatto che le parole che aveva detto l'avevano messa in agitazione, e non poco, ma questa era una cosa che Caleb non doveva assolutamente notare.

Lui sorrise, soddisfatto di essere riuscito di nuovo a metterla in imbarazzo, perché era molto divertente vederla in quelle situazioni in cui non sapeva proprio cosa dire, anche se, allo stesso tempo, adorava vederla combattiva e che gli tenesse testa, sempre. Sarebbe stato davvero bello farle scoprire quelle cose in cui lui adorava la calma, ed era convinto che, prima o poi ci sarebbe riuscito.

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