Natalie continuava a guardare quella mail con gli occhi spalancati, e sempre più stupita: non riusciva a credere non tanto al fatto che Caleb l'avesse trovata, con il concorso quella doveva essersi rivelata una cosa abbastanza facile, ma al fatto che lui le avesse scritto una mail, come se desiderasse proprio farle sapere che la stava aspettando al varco, per vedere come avrebbe reagito lei e come si potessero evolvere le cose.
Natalie era sconvolta ma anche piacevolmente colpita da quella sorpresa e, in un attimo, si rese conto che anche lei aveva voglia di giocare, come stava facendo lei con lui. Di getto, rispose alla mail:
"Beh, signor Caleb, avermi trovato non vuol certo dire avermi conquistato. Lei sarà anche abituato a non ricevere rifiuti, ma per prendermi davvero dovrà impegnarsi molto", e diede invio, senza nemmeno pensarci troppo su.
Appena si rese conto della mail che aveva appena spedito, diventò rossa come un peperone e nella stanza cominciò a fare improvvisamente caldo, così si decise ad alzarsi e ad andare sul balcone, cercando di far calmare i suoi bollenti spiriti. Osservò l'aperta campagna intorno a lei, cercando di calmarsi come era solita fare, ma nemmeno quel paesaggio così familiare riusciva a farle abbassare il ritmo dei battiti del suo cuore e il calore che provava. Nessun ragazzo prima l'aveva fatta sentire in quel modo, e nessuno le aveva mai fatto sentire la necessità di dover rispondere sempre con frecciatine e allusioni, per non dargliela ormai vinta. La cosa, in effetti, le faceva parecchio piacere, e in quei momenti, era il suo istinto che parlava, un istinto che sembrava avere solo la voglia di stuzzicare Caleb per vedere fino a che punto si sarebbe spinto.
Sospirò, scuotendo la testa e sorridendo come un adolescente alla sua prima cotta, perché era esattamente in quel modo che Caleb la faceva sentire: come se fosse tornata indietro nel tempo e non fosse più in grado di gestire i suoi ormoni impazziti, anche se, in realtà, non si era mai sentita così attratta e desiderosa di conoscere e attirare l'attenzione di qualcuno come quella di Caleb. Sapeva che non voleva dargliela vinta così facilmente, perché il bello di quello che stava provando era anche questo continuo stuzzicarsi e divertirsi ad essere sempre più sfuggente, ma era perfettamente cosciente del fatto che lui, in un modo o nell'altro, l'aveva completamente stregata, ed sapeva che, per quanto le stava piacendo farsi rincorrere e farsi desiderare e sapeva anche che non avrebbe mollato quel gioco così facilmente, perché non voleva essere come le altre e le piaceva, prima o poi sarebbe caduta ai piedi di Caleb, e allora per lei sarebbe stata la fine, perché uno con un carisma come il suo che le mandava in pappa il cervello con qualche mail o con qualche parola detta sottovoce, le avrebbe fatto fare qualunque cosa lui avesse voluto.
Sospirò di nuovo, cercando di scacciare dalla testa quei pensieri non troppo positivi, e cercò di concentrarsi solo su quanto la facesse stare bene il fatto di avere uno come Caleb che le ronzava intorno e che la trovava così interessante, tanto da disturbarsi a mandarle anche un mail. O, magari, lo aveva fatto anche con le altre ragazze del concorso. Natalie scosse forte la testa, cercando di far uscire quel brutto pensiero che le si era formato, cercando di pensare in maniera razionale e di non farsi prendere, come sempre, dai pensieri negativi: non era possibile che Caleb avesse conosciuto, quella stessa sera, qualche altra ragazza che partecipava al concorso e avesse mandato a tutte quelle che lo avevano colpito, una mail come la sua per dimostrare che ancora stava pensando a lei, altrimenti non avrebbe avuto nessun senso fare quel concorso, ma avrebbe potuto uscire con una diversa ogni sera, senza che nessuna sapesse dell'altra.
Natalie chiuse gli occhi, cercando intensamente di pensare a qualcos'altro, perché il suo cervello aveva iniziato a fare percorsi troppo contorti e strani, e stava iniziando anche a farsi troppi film mentali, cosa che assolutamente aveva deciso di non fare, perché voleva solo godersi quell'esperienza e cercare di imparare il più possibile da quelle nuove emozioni che stava provando, senza remore e senza rimpianti, anche se non era certo facile fermare il suo cervello, che partiva sempre per la tangente.

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Scommetto su di me
Literatura FemininaNatalie è una ragazza di venticinque anni che ha passato gli ultimi sei anni della sua vita nella fattoria di famiglia, a Spring Valley, un tranquillo paesino di campagna del New Jersey, a seguito di una disavventura che le è successa quando aveva d...