Capitolo 35

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Natalie rimase a guardarlo stupita per quell'affermazione così semplice, e che sembrava così dannatamente sincera, ed era una di quelle frasi da film che ogni ragazza, almeno una volta nella vita, aveva sempre sognato di sentirsi dire. Si rendeva conto che Caleb era davvero bravo, e ci sapeva davvero fare con le donne, anche se sarebbe bastato il suo fisico e la sua sensualità a far cadere ai suoi piedi chiunque e, se non avesse visto quello che aveva visto o non ci fosse rimasta così male, probabilmente adesso sarebbe stata sua senza nessuna esitazione, ma sapeva che non poteva farlo entrare di nuovo così a cuor leggero dentro il suo cuore, che già era incrinato a dovere, perciò, nonostante quella frase le avesse fatto tremendamente piacere, con uno sforzo enorme disse:

"Grazie per le belle parole, ti garantisco che nessuno mi aveva mai detto una cosa del genere. Mi hai lasciata alquanto sorpresa, su questo non ci piove, ma ciò non toglie che voglio ancora stare da sola e riflettere se vale la pena darti un'altra chance, anche se devo dire che sai come chiedere scusa",aggiunse, abbozzando un sorriso.

Caleb fece un mezzo sorriso sornione che però non arrivava ai suoi occhi, forse perché si aspettava di ricevere una risposta totalmente diversa, ma non si scompose troppo, perché aveva capito che era il caso di non insistere ancora, perciò disse:

"Va bene, se è questo quello che vuoi, ti lascerò il tuo spazio. Ma cerca di decidere in fretta perché, come ti ho già detto, non sono una persona molto paziente", aggiunse, sfiorandole la guancia con un bacio.

Natalie provò un piccolo brivido a quel contatto, ma cercò di nasconderlo come meglio poteva, perché non voleva che lui capisse che aveva molto potere su di lei. Fece un sospiro e poi si spostò dentro la sua camera, sperando che lui la seguisse, cosa che Caleb fortunatamente fece. Natalie cominciò a scendere le scale in silenzio e, anche se i passi di lui dietro di lei erano felpati, sapeva perfettamente che le era ad una distanza ravvicinata, perché sentiva i suoi occhi bruciarle la schiena. Arrivata nella sala, Natalie si diresse a passo spedito verso la porta, perché aveva davvero bisogno di restare da sola, e la presenza di Caleb così vicino a lei e attento ai suoi movimenti certo non la aiutava.

Aprì la porta e, prima che Caleb uscisse, le prese una mano e la sfiorò delicatamente con le labbra, facendola sussultare e poi le bisbigliò piano:

"Stasera ti lascerò in pace, ma domani non ti libererai di me, perché voglio una risposta da te, prima di continuare tutta questa storia. Voglio solo che tu sappia che avevo deciso di passare le ultime tre sere, compresa questa, solo con te, e di dividere le altre in qualche appuntamento a pranzo, ma nemmeno sempre. Stasera non la passerò con nessuno, visto che tu devi pensare, ma domani non sarà così", aggiunse, sorridendole e uscendo dalla stanza.

Natalie rimase a bocca spalancata mentre chiudeva la porta e con il cuore in tumulto: che cosa aveva voluto dire con quella frase? Che avrebbe scelto qualcun'altra con cui uscire domani sera se lei gli avesse detto che non ne voleva sapere? O Che avrebbe fatto carte false per farle cambiare idea e uscire di nuovo con lei? Ma in che cavolo di casino si era cacciata, accettando di fare quel concorso?

Si stropicciò il viso, cercando di tornare a pensare lucidamente, anche se il fatto di averlo così vicino e il suo costante contatto fisico, non le avevano affatto reso la scelta semplice.

"Ehi, allora, com'è andata?".

La voce squillante di Violet che usciva velocemente dalla sua stanza, fece sobbalzare per lo spavento Natalie, che si tolse subito le mani dal viso e guardò in tralice Violet, borbottando:

"Cavoli, mi hai spaventato. Beh, diciamo che è andata, e che Caleb è molto bravo a chiedere scusa e a portarti a pensarla come lui. Mi ha detto che è stata Margaret a provocarlo e che lui stava solo cercando di togliersela di dosso quando li ho visti io, anche se non so se è andata davvero così. Ma la cosa ancora più assurda è che stavamo discutendo sul fatto che lui potesse baciare chiunque, anche se io non approvavo, e che io non potessi uscire con qualcun altro, quando lui si è avvicinato e mi ha baciato. Un bacio di quelli che ti fanno tremare le gambe e perdere completamente la testa, che infatti è quello che è successo. Non sapevo nemmeno più perché stavamo litigando, sapevo solo che non potevo fare a meno di lui e del suo bacio, e questa cosa mi spaventa, e molto. E' anche per questo che ho voluto prendere altro tempo per riflettere, perché non voglio che i miei ormoni decidano per me. Non so se mi posso fidare di lui, ha sempre quest'aria misteriosa di chi ha qualcosa di serio da nascondere, e non so se mi va di incasinarmi con uno di cui non so niente, tranne il fatto che gli piace avere il controllo sulle cose e sulle situazioni. Ma non è che mi ha lasciato molta scelta: ha detto che oggi mi avrebbe lasciata in pace, ma domani vuole avere una risposta su quello che voglio fare, come se spettasse a lui decidere una cosa del genere. E' arrogante, prepotente e sbruffone, e non so come ho fatto a fidarmi così tanto di una persona così, arrivando al punto di raccontargli il mio passato", aggiunse sospirando, mentre raggiungeva il divano e si lasciava cadere sopra, massaggiandosi gli occhi.

Scommetto su di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora