Natalie e Violet si sedettero al loro tavolo, mentre Caleb scendeva gli ultimi scalini e andava a posizionarsi esattamente al centro della stanza. Continuava a guardare insistentemente nella direzione di Natalie, tanto che alcune ragazze cominciarono a seguire lo sguardo di lui e, non appena capivano che era posato su una ragazza in particolare, la guardavano malissimo e con cattiveria.
Natalie continuava a sostenere lo sguardo di Caleb senza azzardarsi ad abbassarlo per prima, perché non aveva nessuna intenzione di mostrare, a nessuno, che era messa in soggezione da lui, quindi lo sosteneva fiera, anche se dentro si sentiva sciogliere e non avrebbe voluto fare altro che fissare il pavimento, soprattutto quando si rese conto che le altre ragazze avevano capito che lui aveva una qualche sorta di preferenza verso di lei, e tutte avevano cominciate a guardarla malissimo, ma lei non dava relazione a nessuna, anche perché non aveva fatto niente di male.
Violet accanto a lei continuava a tamburellare nervosamente i piedi e poi prese a picchiettarle su un braccio, come se volesse attirare la sua attenzione, ma lei non aveva nessuna intenzione di staccare i suoi occhi da quelli di Caleb perché le sembrava che, in quel momento, ci fossero solo loro due e fossero un ragazzo e una ragazza qualunque che si erano incontrati e volessero solo conoscersi meglio, non certo un multimiliardario e una ragazza che faceva parte di un concorso che lui aveva indetto per trovarsi una fidanzata adatta a stare accanto a lui in pubblico.
Ad un tratto fu Caleb a distogliere lo sguardo da lei e a portarlo su tutta la stanza, come se si fosse improvvisamente accorto che tutte le altre ragazze avessero capito dove era concentrata la sua attenzione, e che quella cosa non andasse affatto bene. Caleb sorrideva in maniera provocante a tutte le ragazze su cui posava il suo sguardo, e a Natalie cominciarono a contorcersi le budella a quell'immagine e si sentì ribollire il sangue di un qualcosa che non aveva mai provato, nemmeno per Jason: che si trattasse di gelosia?
Ma no, lei non poteva essere gelosa, sicuramente non a quel modo e non di lui, altrimenti non avrebbe mai dovuto partecipare a quel concorso. Anche perché, se già era gelosa del fatto che lui rivolgesse qualche sguardo e qualche sorriso accattivante alle altre ragazze, come avrebbe fatto a resistere sapendo che lui usciva e stava da solo con altre, mentre frequentava anche lei? Sapeva che sarebbe stato così quando aveva deciso di partecipare al concorso, ma non pensava che le avrebbe fatto quell'effetto e, forse, quella non era stata la scelta più saggia o intelligente che avesse fatto in vita sua.
"Ehi, ci sei?", le sussurrò Violet all'orecchio, risvegliandola dal suo stato di trance.
Natalie, sbatté un paio di volte gli occhi, distogliendo l'attenzione da Caleb e dal fatto che osservava tutte come un predatore e che il suo carisma e il suo fascino si sentiva per tutta la stanza anche se non si era avvicinato di molto a nessun tavolo, e guardò Violet con fare assente e dicendo:
"Più o meno, anche se non credo di essere pronta ad affrontare tutto questo", ammise, più a sé stessa che a Violet.
Violet strabuzzò gli occhi, poi la tirò verso di sé, e le sussurrò seria, in un orecchio:
"Ascoltami, non ci pensare nemmeno a tornare indietro, non dopo tutto quello che abbiamo passato per riuscire ad essere qui. E poi, parliamoci chiaro, tu non devi affrontare proprio niente, perché hai vinto a mani basse", affermò, staccandosi per un attimo dall'amica e guardandola dritto negli occhi, sorridendo.
Natalie la guardava ancora più imbambolata, poi riuscì a dire:
"Che intendi dire?".
Violet sbuffò, come se fosse una cosa elementare e che l'unica a non capire fosse proprio lei, poi disse:

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Scommetto su di me
ChickLitNatalie è una ragazza di venticinque anni che ha passato gli ultimi sei anni della sua vita nella fattoria di famiglia, a Spring Valley, un tranquillo paesino di campagna del New Jersey, a seguito di una disavventura che le è successa quando aveva d...